Capitolo 40

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"Io vado, ciao." Dissi distaccata.
"Aspettami che arrivo" si infilò la maglietta che aveva in mano e si avvicinò a me.
"Dan oggi è meglio che non dormiamo insieme"
"Perchè?" E mi strinse la mano.
"Sono incazzata con te okay?"
"No"
Uscii dalla villa ma lui mi seguì lo stesso; continuavo a ripetergli di andarsene, di smettere di seguirmi, cercavo di spingerlo; ma lui era troppo testardo.
Arrivati a casa mia, entrai silenziosamente e Dan iniziò a parlare ad alta voce.
"Sshhh!" Lo zittii.
Saliti in camera mia si buttò sul letto.
Dopo essermi struccata mi tolsi il vestito e mi sdraiai di fianco a lui.
Subito egli mi abbracciò ed avvicinò le sue labbra alle mie ma lo bloccai.
" oggi proprio no."
"Ma che ho fatto?"
Ti sei fatto una canna, sei stato con Katy per un sacco di tempo e hai fatto il coglione.
"Vaffanculo" dissi solamente.
Cercò ancora due volte di avvicinarsi a me, ma invano. La mattina dopo sarebbe stata dura.
*Dan pov*
Un forte mal di testa mi svegliò.
Charlotte non era abbracciata a me come sempre, era distante; doveva essere successo qualcosa ieri sera, ma non ricordavo nulla.
Decisi che forse era meglio non farmi trovare al suo fianco quella mattina; avremmo potuto chiarire dopo.
Alle 8 ero in spiaggia, mi stavo allenando un po', quando dopo un'ora vidi arrivare Ricky accompagnato da lei, Charlotte.
Mi avvicinai a loro, aveva una faccia distrutta, occhiaie, niente trucco, coda fatta male ed indossava dei vestiti che ieri sera erano sul pavimento.
"Ciao!" Disse Ricky.
"Buon giorno." Dissi a lei dolcemente.
Lei mi salutò con un sorriso forzato senza guardarmi in faccia.
Sbuffai infastidito dal suo comportamento, volevo sapere cos'era successo la sera scorsa.
"Ci puoi scusare un attimo? Dobbiamo parlare un minuto." Dissi a Ricky.
"Io non ti devo dire nulla." Continuò lei e raggiunse le altre che stavano arrivando verso di noi. Abbracciò Nick e gli batté il cinque sorridente, doveva aver conosciuto una ragazza carina l'altra sera.
"Bene incominciamo il riscaldamento."
Corsa sul posto, skip, addominali, flessioni.
"Lei non lavora?" Chiesi indicando Charly.
"Oggi non sta bene."
Alzò gli occhi scocciata, feci finta di niente, anche se ero preoccupato per come mi ero comportato la sera prima, l'avevo combinata così grossa? Salimmo sulle tavole ed iniziammo l'allenamento serio.
*Charly pov.*
Ero distrutta, stanca morta, e potevo farlo notare a chiunque con la mia orribile faccia.
Quella mattina mi ero svegliata presto per fare la spesa e per evitare Dan, ma lui se ne  era già andato.
Mi spiaceva trattarlo in quel modo, ma ieri sera mi aveva fatto veramente infuriare.
"Che ha fatto Dan?" Disse divertito Ricky.
"Niente" "vi salutate così di solito?" Scherzò e mi fece sorridere.
"Ha fatto il coglione alla festa di ieri." "Ha baciato un'altra?" Chiese curioso.
"Che io sappia no, comunque si è comportato male."
"Devi avere pazienza con lui, si comporta ancora come un bambino e non capisce quando deve smetterla"
"Lo so, però alcune volte mi innervosisce questa cosa."
Rimanemmo un po' in silenzio ma poi lui mi fece un'altra domanda.
"Come farete... quando tu te ne andrai?"
Mi morsi il labbro.
"Guarda io non lo so... Penso ci diremo addio e stop."
"Ma com'è possibile? Voi vi amate!" "E tu come fai a saperlo?" Era strano come un ragazzo così grande si preoccupasse dei nostri affari adolescenziali, doveva essere veramente annoiato.
"Si vede da Honolulu, da come vi guardate come vi toccare e soprattutto dalle vostre facce distrutte oggi, dato che stanno andando male le cose. Guarda lui, non riesce neanche a fare un'onda decente." Ed indicò Dan che cadde dopo poco.
Si avvicinò all'acqua e chiamò Dan.
"Ma che stai facendo?" "Voi due avete bisogno di parlare, se no quel ragazzo là non mi si allena più, e tu non mi puoi aiutare con i dati perché sei distrutta."
"Cosa c'è coach?" Dan mi guardò fisso negli occhi facendomi tremare.
Ricky gli disse qualcosa nell'orecchio e poi lo congedò con una pacca sulla spalla.
"Senti mi dispiace per tutto" iniziò lui, appena ci fummo allontanati; era una cosa incredibile la sua bravura a scusarsi.
"Io.. Non mi ricordo niente di cos'è successo ieri."
"Hai fatto il coglione andando da Katy e i tuoi amici per farti una canna quando ti avevo chiesto per piacere di stare con me."
"Non pensavo ti desse così fastidio, okay non lo farò più.."
"Poi però mi hai salvata da un tuo amico coglione che mi voleva 'stuprare'" risi. Lui sgranò gli occhi e si avvicinò facendo combaciare i nostri bacini.
"Perdonato?" "Sei mi prometti che non ti farai più una canna si.."
"Amore la mia droga sono le tue labbra, sei solo tu.
A quelle parole mi sciolsi e mi avvicinai a lui per baciarlo, istintivamente lui mise un dito tra la mia pelle e il costume; subito lo bloccai e mi misi a ridere.
"Dan, siamo in pubblico.."
Sbuffò guardandomi dolcemente ed io gli accarezzai i pettorali e le spalle.
"Ti amo"
Appoggiai la fronte in mezzo al suo torso muscoloso e feci un sorriso a 32 denti.
"Andiamo a mangiare?" "Ma che risposta di merda! Ma si può? Io ti dico ti amo e tu mi chiedi se voglio mangiare, ovvio che voglio mangiare.. te." E prendendomi sulle spalle senza troppa difficoltà mi mordicchiò la vita.

"Oh.. Ciao Papà" sbarrai gli occhi a sentire quelle parole.
Subito mi poggiò a terra e lo salutai tutta rossa, seconda volta che lo vedevo, seconda figura di merda.
"Salve." E mi appoggiai al braccio destro di Dan stritolandoglielo nervosamente.
"Dove andate?"
"Stiamo andando a mangiare."
"Girate spesso così?"
Dan si mise a ridere e fece no con la testa.
"Divertitevi ragazzi."
Andammo a mangiare e ci divertimmo molto, riuscivamo a ridere di qualsiasi cosa.

"Andammo a mangiare e ci divertimmo molto, riuscivamo a ridere di qualsiasi cosa

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"Andiamo a vedere se la mia tavola è pronta? Sono andato a metterla a posto.."
Annuii e stringendoci la mano ci avviammo al negozio.
La settimana seguente passò velocemente, ogni mattina ci trovavamo in spiaggia per allenarci, io e Ricky legammo molto mentre stavamo sul gommone per prendere i tempi per controllarli da più vicino. Spesso scattavo delle belle foto di loro, quando portavo la macchina fotografica; invece ogni sera dopo cena andavo a casa di Ricky per aiutarlo con le carte e ad organizzare il lavoro; dopo 2 ore passate così Dan mi veniva a prendere, sempre puntuale, per passare la serata e la notte insieme.
Tutto era in ordine, e i ragazzi ed io eravamo eccitatissimi per l'arrivo degli atleti la settimana prima della gara ed eravamo anche molto concentrati sulla competizione stessa.

Tutto era in ordine, e i ragazzi ed io eravamo eccitatissimi per l'arrivo degli atleti la settimana prima della gara ed eravamo anche molto concentrati sulla competizione stessa

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Angolo scrittrice
Mi spiace che non sia bellissimo ma volevo postare..

Ama per vivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora