Capitolo 23

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"Vedete ragazze" proseguì Luna mentre noi, accoccolate sul letto di Rose l'ascoltavamo.
"Sapete perché non voglio avere una migliore amica?" Finalmente c'è ne avrebbe parlato, era da un pezzo che le chiedevamo il motivo della sua scelta. "Perché da piccola la mia amica del cuore ha dovuto trasferirsi lontano da qui, e io ho giurato di non legarmi più a nessuno in modo stretto, per non soffrire più. Il fatto è che è più forte di me e.. Ho detto a Jack che lo amo ieri, si ragazze lo amo! Mi fa sentire sicura, mi fa ridere, è perfetto!" "Oddio!" Esclamammo io e Rose abbracciandola, era un po' patetico ma va beh...
"Penso che in una di queste sere lo faremo.." Ero molto felice per lei.
"Voglio anche dirvi una cosa importante. Io amo voi, siete le mie migliori amiche, per sempre." Gli occhi di Rose si illuminarono di gioia, aspettava questo momento da una vita. Dopo esserci abbracciate Rose ci raccontò di come andava tra lei e Paul ma io ascoltavo poco o niente, ero immersa nei miei pensieri.
Migliori amiche per sempre? Ma Juliet? La mia amica del cuore, lei sarebbe rimasta per sempre, quanto mi mancava passare il tempo con lei, ridere e fare foto imbarazzanti che cancellavamo subito. E se lei stava facendo lo stesso "giuramento" con delle nostre amiche in California? E se invece lei si fosse dimenticata di me? Magari aveva anche trovato l'amore della sua vita come me, e stava decidendo di fare l'università lì. Aspetta, anche io avevo trovato l'amore della mia vita nelle Hawaii? Dan era davvero l'amore della mi vita? In effetti oltre a Franc non avevo vissuto nessun amore intenso come quello di Dan. Cosa avrei fatto a fine estate? Come facevo! Tutti questi pensieri mi mettevano tristezza.
"Charly?!" Disse Rose "si?" "Dan è qui fuori" "oh okay, vi adoro ragazze sono felice per voi; buona continuazione!"
Appena Dan mi vide mi abbracciò e mi diede un bacio sul collo, rabbrividii al suo tocco così dolce ed inaspettato.
Salimmo sulla sua Jeep e andammo a casa sua, aveva ordinato due pizze da mangiare in camera sua.
*dopo cena*
"Allora, io pensavo che potremmo fare tre tappe di cittadine molto carine e poi stare a Honolulu una settimana.. Poi il ritorno in altri posti belli ti va?" Annuii.
Decidemmo tutti i posti dove andare e prenotammo l'hotel per la prima notte, avremmo diviso i costi; io avevo tanti soldi che non avevo speso.
"Dan ma negli altri villaggi c'è campo o Wifi?" "Si anche nel villaggetto qui vicino" mi si illuminarono gli occhi "mi concederai un'ora di telefonata con la mia migliore amica? È da un mese che non la sento!" "Okay"
"Poi ho un altro problema" "dimmi" "non ho vestiti" "puoi girare nuda tranquilla mi fa molto molto piacere" gli tirai uno schiaffo "scemo" "d'accordo ti accompagnerò a fare shopping sfrenato" "graziee" dissi dandogli un bacio a stampo e accollandomi tra le sue braccia muscolose.
"Non voglio tornare a casa, voglio dormire qui." "Resta allora" "non posso" "si invece" mi baciò il collo, adoravo quando lo faceva.
Verso mezzanotte salii tristemente in macchina e Dan mi portò a casa.
Stavo per uscire dalla macchina quando lui mi fermò, si avvicinò lentamente fissando le mie le labbra, le morsi e lui si precipitò su di esse per morderle leggermente e poi baciarmi con passione.
"Buona notte" "notte" dissi io ammaliata dal suo tocco e le sue labbra.
Dan pov*
Mi aveva fatto restare malissimo quando i miei genitori le avevano chiesto cosa pensava di fare all'università e lei aveva risposto che avrebbe frequentato una celebre università di Design a Parigi. Si era accorta solo dopo di quello che aveva detto, ma ormai aveva già fatto tutto, aveva già dei progetti dopo l'estate, ed io lo capivo ma mi dava fastidio. Era già convinta di tutto ed era felice di andare a quella maledetta università e faceva bene, cosa le potevo darle io? Come potevo obbligarla a stare qui con me, in questo paesino sperduto, lontano dalla sua famiglia, i suoi amici e il lavoro della sua vita; qui non aveva niente, solo me, uno come me poteva trovarselo anche a Parigi, la città dell'amore.
Non volevo però parlarne con lei, sapevo che l'avrei resa triste ricordandole che fra due mesi ci saremmo detti addio; sinceramente non volevo neanche pensarci io, solo il pensiero mi faceva diventare pazzo.
Volevo solo farle vivere l'estate più indimenticabile della sua vita, così magari alcune volte avrebbe pensato a me e a questo posto e sarei rimasto sempre nei suoi pensieri, nei suoi pensieri più proibiti.
Arrivato a casa iniziai a riempire la mia valigia per il giorno dopo quando...

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