Cosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio?
Significherebbe una sola cosa:...
Non so come ci sia riuscita, ma ho passato i test per poter tornare alla Surenis.
O forse lo so. Merito di Will che ha prolungato la sua licenza dal ministero per potermi aiutare a studiare, e merito di tutte quelle bevande che mi tenevano sveglia.
Nulla a che dividere con il caffè.
Sono in crisi d'astinenza da caffeina, lo sento.
Ha fatto i salti di gioia insieme a me quando gli ho detto che ce l'avevo fatta. Per tutta risposta cosa mi ha detto? –Finalmente mi libero di quei capelli da sotto gli occhi-
Vedo che tutti li amano.
Grazie, immensamente onorata.
Così, eccomi qui a riposare nel silenzio del covo dopo dei giorni di studio infernale per non parlare degli allenamenti di Laha.
Mi torturata, letteralmente. In confronto, convivere con Klaus è stata una passeggiata.
Quando tornavo a casa, l'unica cosa che avrei voluto fare era dormire senza sosta, ed invece mi toccava studiare. Ho accumulato 10 ore di sonno in 3 giorni. Mi toccherà pure riposare, no?
No, a quanto pare no. Sento l'ascensore azionarsi dal fondo del corridoio e sbuffo infastidita.
Il trasmettitore vibra da dentro la tasca e lo estraggo per vedere chi mi abbia mandato un messaggio di testo.
Theo.
Ho bisogno di vederti e parlarti. Davvero, mi sembra che qualcosa tra noi si sia rotto e non capisco perché. Ho tante cose da dirti e da spiegarti. Non allontanarmi.
Sbuffo, rifiutandomi di rispondere, mentre uno Zach indaffarato fa capolino nella stanza. Bene, ci mancava solo lui.
-Oh, non sapevo fossi qui.-
-Bhè, sono qui. Tranquillo sto per andare.- faccio per raccogliere le mie cose, ma lui mi blocca.
-No. Resta.- mi fissa un po' preoccupato e vorrei capire cosa gli prende. O meglio, sono più curiosa di sapere che fine ha fatto la sua arroganza.
-Volevo esercitarmi un po', ma se resti non mi dispiace.-
Annuisco sorpresa da me stessa.
-Comunque ti preferivo castana.-
Non so se sentirmi onorata del complimento o offesa per la scelta del colore.
Mi irrita comunque la sua frase e lui scoppia in una fragorosa, ma breve, risata. –Ma la piantate tutti?! Sono dei capelli!-
Sto davvero per andarmene, ma mi blocca toccandomi un braccio e subito indietreggio.
Non riesco neppure ad avere un contatto con qualcuno di cui io non mi fidi.
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