La sera stessa sto riferendo l'informazione delle coordinate ai ragazzi che, seduti al tavolo della cucina con davanti il libro dell'occulto che a fatica stiamo cercando di studiare, mi guardano sconvolti.
-Tu non sei così pazza da fidarti di lui.-
-Non mi fido infatti, ma è più di quello che abbiamo avuto finora.-
Theo si sta versando un caffè mentre Zach mi fissa a braccia conserte pronto a sferrare il suo attacco.
-Bryan sta lavorando alla clonazione di quel dispositivo e Ty sta cercando di scoprire qualcosa sul contenuto di quei libri.-
-Non è abbastanza. Non possiamo aspettare e lasciare Klaus là fuori escogitare chissà che cosa. Dobbiamo agire, fare qualcosa adesso.-
-Come farti ammazzare?- deglutisco al solo udire quella frase.
-Zach, non si tratta di questo, ma non abbiamo niente. I giorni passano e Klaus là fuori si sta mettendo in forze dopo che lo abbiamo privato di buona parte dell'esercito.-
-Cosa proponi?-
Sorrido senza felicità con un pizzico di amarezza. –Prepariamo le valigie e partiamo. Ty, Bryan e gli altri possono nel frattempo continuare con i loro compiti, ma almeno noi non stiamo con le mani in mano.-
Ci riflettono tutti mentre fissano il libro dell'occulto senza nemmeno guardarlo davvero.
Theo guarda il suo caffè, Monique a braccia conserte fissa il vuoto mentre gli occhi di Zach sono su di me.
I nostri occhi azzurri s'intrecciano e si parlano, ho quasi un brivido lungo la schiena quando mi rendo conto che non ha ancora sbattuto le palpebre quasi imbambolato. Poi si schiarisce la voce ed interrompe il silenzio.
-Ok, facciamolo.-
_
Non ero mai stata a casa di Zach. Da quando lo conosco, l'ho sempre incontrato al covo, alla Surenis, al Ministero e a casa di Will.
Casa di Will.
Mi soffermo solo un momento davanti di essa a bordo della mia nuova moto. Mi ero stancata degli arietrò o di chiedere passaggio a destra e sinistra.
È come la ricordavo. Grigia e nera su tutta la superficie che una volta invece era bianca. Mordicchio un labbro e scaccio le lacrime che troppo spesso salgono su e sempre rimando dove devono stare.
Proseguo per la mia strada fino a destinazione e, grazie alle indicazioni di Zach, raggiungo il vialetto di casa sua dove spengo la moto affianco alla sua. Sorrido ricordando quella sera quando siamo usciti tutti e quattro. Una sera diversa, un pizzico di normalità in mezzo a tanta follia.
Salgo i gradini di casa sua e giungo sotto un portico dove suono il campanello.
Mi apre quasi subito rimanendo stupito di vedermi li, ma lo sono di più io nel vederlo soltanto con addosso un paio di pantaloni beige a vita bassa, anche troppo bassa.
Arrossisco quando mi rendo conto di star fissano il suo torace scolpito alla perfezione; bastardo com'è, sorride. –Se ti faccio l'effetto di zittirti mi farò vedere più spesso così da te.-
Ecco come farmi passare il rossore. Assottiglio lo sguardo in un rimprovero silenzioso e lo supero aprendo la porta ed entrando.
La sua risata mi giunge alle orecchie e vorrei strozzarlo, già pentita di trovarmi qui.
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BAHUYA - into the eyes
Science FictionCosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio? Significherebbe una sola cosa:...