La notte passa lentamente finchè le prime luci dell'alba entrano con forza nei pochi spiragli del mio alloggio. Apro un occhio, poi un altro e mi stiracchio. Mi sento rilassata come mai prima d'ora e temo sia l'elemento "natura".
Con mia sorpresa, noto sul baule di legno una tunica bianca di cotone a maniche scollate dal décolleté quadrato, lungo fino a terra, ma con due spacchi vertiginosi laterali fino ai fianchi. Quando lo tiro su sono scioccata e mi chiedo perchè debba indossare qualcosa del genere, ma in fondo Bahuya mi ha fatto cambiare idea anche sul modo di vestire e questo è solo un altro modo di concepire il termine vestiti.
Una donna entra poco dopo chiedendo il permesso e mostrando il suo miglior sorriso che, istintivamente, ricambio. -Sono qui per aiutarti.- Annuisco e pochi istanti dopo sta riempiendo una bacinella con dell'acqua per lavarmi. E' fredda e lei sembra intuirlo. -La prendiamo dalla fonte, una cascata poco distante dal villaggio.-
Chiudo gli occhi quando lavo via la sporcizia dal mio viso e sento come se potessi rinascere stando qui con loro a vivere nella semplicità.
Quando esco fuori dalla capanna ho indosso la tunica bianca stretta in vita da una cintura intrecciata di cuoio e dei sandali ai piedi.
Monique mi raggiunge poco dopo con abito simile al mio. Diverso è il discorso per Theo e Zach.
Mi si mozza il fiato quando lo vedo uscire dalla sua tenda dentro un paio di pantaloni marroni ed una cintura bianca come la mia a tenerli fermi in vita. A loro è stata concessa la possibilità di indossare un paio di sandali e nient'altro. Ecco perchè mi si blocca il respiro quando lo vedo in tutta la sua bellezza a dorso nudo
Sarei una stupida se affermarsi il contrario. Zach è un bellissimo ragazzo ed il suo corpo tonico messo in bella mostra è una distrazione piacevole, ma al tempo stesso, sbagliata.
Scuoto impercettibilmente la testa e attendiamo i due ragazzi che ci raggiungono in breve.
-Buongiorno. Dormito bene?-
-Sì Monique. E voi?- Theo le da un bacio su una guancia e lo stesso fa con me soffermandosi in un mini-abbraccio.
-Sì, tutto fantastico. Andiamo?- Il biondo dagli occhi azzurri ci sorpassa un pò scocciato e decidiamo di non dire niente, ormai ci siamo abituati un pò tutti ai suoi scatti ed al suo carattere non proprio facile da mandare giù.
Gahege ci aspetta all'uscita del villaggio e, senza preamboli, ci conduce ad una caverna scavata nella montagna. -Dovete togliere i sandali e lasciarli qui. Questo è suolo sacro e non va calpestato.-
Facciamo come ci dice prima di farci condurre dentro. La parete è ricoperta di simboli e disegni, gli stessi che vagamente ricordo di aver visto nel libro dell'occulto. -Questi intagli..- li sfioro con un dito e guardo confusa il capo villaggio che, invece sorride. -Sì, Tris. Sono gli stessi del libro dell'occulto. La tua antenata ha studiato qui per molto tempo e redatto lei stessa quel libro ai tempi del mio antenato Gahege primo nel suo nome.-
Due istanti dopo siamo tutti in cerchio. Sul terriccio è stato disegnato un quadrato con all'interno un pentagono, il tutto dentro una forma sferica. Ad ogni angolo del quadrato corrisponde un pezzo di roccia
-Dovete disporvi agli angolo davanti alle rocce con il vostro talismano, mentre Tris, tu vai al centro tenendo il tuo pendente tra le mani.-
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BAHUYA - into the eyes
Science FictionCosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio? Significherebbe una sola cosa:...