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Il capitolo è piccolissimo, ma mi farò perdonare con un doppio aggiornamento. 

So comunque che leggendo vi sembrerà di esservi persi qualcosa, ma nel prossimo capitolo tutto vi sarà più chiaro ;)

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I quartieri vicino a quello dove Beka si è insediata pullulano di reyhal e non è stato facile camuffarci e passare inosservati.

Fare la strada a ritroso tra le foreste non è  stato un problema, ogni giorno ci avvicinavamo a lei con la consapevolezza di essere sempre un passo più vicini alla morte o alla salvezza.

Ogni giorno è stato vissuto appieno, e non nascondo che stare con Zach, ritagliarci dei momenti solo nostri è stata forse l'unica cosa che mi ha spinta a questo momento.

La mia idea, per quanto folle, ha riscosso più consensi di quanto mi aspettassi e adesso siamo qui, dopo quasi un altro mese di viaggio appena fuori la Surenis. Di quell'edificio non è rimasto molto, così come le case nei dintorni.

Jeep di sorveglianti col mantello nero tengono d'occhio le strade, riusciamo a vederli nascosti dentro le nostre auto ancora tra gli alberi. –Quindi ci siamo.-

Sospiro e rispondo a Wanda col mio trasmettitore. –Ci siamo. Ricordatevi che se qualcuno di noi resta indietro, non possiamo fermarci, ma dobbiamo avanzare. Dall'ultimo video di minacce che Beka ha messo in mondo-visione si rifugia al ministero, o in quello che ne resta. Siamo 24 e possiamo fare affidamento solo su noi stessi.-

Chiudiamo la conversazione e guardo Zach al mio fianco al volante, dietro ci sono Monique, Theo e Alice.

-Avete delle facce da immortalare.- tento di spezzare la tensione e riesco a strappar loro un sorriso.

-Dovresti vedere la tua.-

Porto una mano al petto e faccio una faccia ferita –Mi sento terribilmente offesa.-

Sorridiamo, ma nell'aria c'è tensione.

Il problema siamo noi ed il gruppo di Will formato da quest'ultimo, Laha, Bryan e Klaus.

Viso riconoscibili così come i nostri difficilmente supereranno le strade di questo quartiere, il cuore della guerra. Un mantello è l'ultima cosa che ci può aiutare.

Se solo l'esercito di Annabelle avesse accettato... ma non li biasimo, sono accecati dalla rabbia di essere prigionieri di sé stessi e li posso ben capire se guardo dentro di me e vedo la stessa cosa.

Indosso il mio mantello nero così come gli altri e mi avvicino a Will. Sono pronti per andare, noi saremo quelli che chiuderanno le fila.

-Quindi...eccoci qua.-

-Questo non è un addio, Tris. Abbiamo resistito alla distanza, ad una morte, ad un incendio, alla tua sparizione, a Klaus e ad altre mille disastri che l'universo ci ha dato come il salire sullo shuttle quel giorno per venire qua. Beka è solo un altro ostacolo, supereremo anche questo.-

Sorrido al suo tentativo di allentare la tensione, ma non ci riesco e le lacrime scendono con prepotenza e mi getto tra le sue braccia.

Ci stringiamo forte per un infinità di tempo, la paura di lasciarci andare è così grande che vorrei trascinarlo sulla prima auto e riportarlo lontano.

BAHUYA - into the eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora