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Due ragazzi del gruppo di Scott sono rimasti a fare da guardia alle auto. Seppur lontani dai quartieri maggiormente colpiti dalle violenze di Beka, la sua voce piena di minaccia si è fatta sentire anche qui un paio di volte. Le nostre facce le conoscono tutti e non possiamo farci vedere in giro nonostante speriamo che la gente di questo posto non si arrenda alle minacce di quella bionda ossigenata.

C'è comunque una taglia invitante sulle nostre teste, quindi capirei, seppur per un solo istante, il motivo per cui ci tradirebbero.

Rimango sveglia per un po', Zach al mio fianco sul divano è già crollato, ma solo dopo avermi sussurrato un Ti amo a fior di labbra.

Sembra così strano, ho paura che anche lui sia parte di tutta questa assurdità.

Mi alzo quando Scott emette l'ennesima russata ed, esasperata, mi dirigo in cucina.

La finestra è aperta ed entra un leggero venticello fresco. Sto per chiuderla, ma una figura seduta sulla scala d'emergenza lì fuori mi blocca dal farlo.

-Non riesci a dormire?-

Sussulta appena mi sente e sorrido per smorzare la tensione. –No.-

Con lo sguardo torna a guardare il vuoto e decido di uscire e sedermi accanto a lui.

Le case sono buie e le strade silenziose.

Si respira un'aria tranquilla e mi ricorda tantissimo la Terra quando di notte uscivo in veranda quando non avevo sonno.

Si godeva la pace ed è evidente che qui ancora non sia giunta alcuna aria di terrore, sento la differenza tra questo quartiere e quello della Surenis.

-Mi spiace per Alyssa..-

Mi sorprende con quella frase e gli sorrido seppur tristemente. –Dispiace anche a me.-

Rimane in silenzio ancora un po' e gli faccio compagnia a fissare il vuoto. La città sembra non aver subito il tocco di Beka e di questo ne sono felice. Sono lontani anni luci i giorni in cui non avevamo pensieri su nulla.

-Non ti fidi, non è così?-

-A chi ti riferisci?-

-A questo Jhon.-

Fidarsi è un parolone, ma non posso che lasciarlo fare.

-E' l'unica strada davanti a noi.- faccio una smorfia perché non è realmente cosa vorrei.

-Non devi percorrerla per forza se non vuoi.-

Sorrido amaramente, consapevole di quanto le sue parole siano vere. Il problema è che non mi è concesso scegliere, o, quanto meno, non sono più colei che può scegliere per tutti. Ci sono altri tre come me e, se da un lato mi va bene, dall'altro non sono molto felice. Non ho più il controllo totale della situazione.

-Non puoi ricordarlo, ma non era la tua filosofia di vita. Prendevi costantemente decisioni negative anche se erano la tua unica strada. Hai fatto di tutto per trovarmi e convincermi ad unirmi a te.-

-Ma non lo hai fatto.-

-No-

Si guarda le mani e stranamente non riesco a provare ribrezzo o brividi al solo ricordare come mi toccavano. Come toccavano Yvonne.

BAHUYA - into the eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora