Sono seduta sugli scalini di casa mia.
Si, casa mia. Quella che ho condiviso con Will per pochi mesi, eppure un periodo trascorso insieme tra alti e bassi, ma comunque un periodo stupendo.
Me ne ero fatta una ragione, sapete? Bhè, normale. Mi ero convinta che fosse morto, che non ci sarebbe più stato un William McFarland su Bahuya o da chissà quale parte nell'universo.
Me ne ero fatta una ragione.
E adesso scopro che non è morto, o almeno, non nell'incendio.
Non riesco neppure a metabolizzare la cosa.
Guardo la casa grigia dal fumo e dal fuoco e mi chiedo come ho fatto a non accorgermene.
Supero la soglia dell'entrata e guardo la piscina ormai vuota e tutto quello che ne resta andato in fiamme. Penso che non è stato trovato nemmeno il suo corpo bruciato, né un osso o comunque un indizio che mi facesse capire che non era morto.
Il rituale.
Lui non c'era. Will non era tra le anime che riempivano la stanza mentre io ero stesa al centro del sigillo maledetto. C'era Max, c'era persino Alex, ma non William, il mio Will.
Dei passi alle mie spalle mi fanno sobbalzare cogliendomi di sorpresa, ma nel momento in cui mi volto rilasciato il respiro e mi rilasso per quanto possibile.
Zach è in piedi poggiato contro il muro di schiena con le mani nella tasca dei jeans. Ha una maglietta bianca a scollo ampio e vorrei dirgli di non appoggiarsi, sarebbe un peccato se si sporcasse.
-Sapevo di trovarti qui.-
Non rispondo, forse perché so che lui è l'unico a conoscere la parte più nascosta di me, quella più complicata e difficile da vedere, neppure se scavi dentro i miei occhi lo capiresti davvero. Invece lui non so come né tantomeno il quando, è riuscito a guardarmi. A guardarmi davvero.
Sono fuggita dal Ministero a gambe levate senza dire una parola, senza lasciare lacrime seminate nei corridoi. Solo urla alle mie spalle che mi chiedevano dove stessi scappando.
Ma scappare da cosa? Da chi ormai dovrei scappare? Ho provato perfino a scappare da me stessa fallendo miseramente.
Quando capisce che da me non otterrà alcuna risposta esce fuori. Corrugo la fronte, ma subito la distendo quando ritorna con un casco in mano.
-Che ne dici? Ti va?-
Ci penso su un istante e mi rendo conto che quello forse è il modo migliore per liberare la mente. Annuisco, quindi, e lo seguo sulla moto.
Mi stringo a lui, che nemmeno obietta, e mi lascio trasportare altrove con il vento a scompigliarmi i pochi capelli che mi rimangono e che escono dal casco.
Sono letteralmente sulle ali del vento e mai come adesso mi è piaciuto volare.
_
Prevedibile forse, ma non per me. Siamo di nuovo qui, su questa spiaggia, dove quella volta ho conosciuto Zach. Il vero Zach, lo stesso ragazzo senza però tutta quella finta corazza.
Stavolta non ci sediamo, passeggiamo e basta in silenzio sul bagnasciuga.
Guardo come l'acqua bagni i miei piedi, di come sia fresca, ma non abbastanza da farmi rabbrividire. E lui è qui, vicino a me con le mani in tasca. Non ci rimane troppo a lungo perché mi circonda le spalle con un braccio ed io istintivamente gli cingo la vita con il mio.
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BAHUYA - into the eyes
Science FictionCosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio? Significherebbe una sola cosa:...