Quando raggiungo la sala addestramento c'è fin troppa confusione che mi fa pentire di non essermi partita prima da casa.
Qualcuno urla di rabbia, altri se ne vanno sconsolati, altri ancora sono felici perché ce l'hanno fatta.
Sono quasi tutti davanti ad una bacheca enorme sulla quale sono appesi dei fogli. Non provo neanche a forzare la mano per passare, sono stranamente in ansia.
Finchè anche l'ultimo ragazzo davanti a me non si è messo a fare come un pazzo, io ho modo di vedere i fogli appesi.
Solo adesso noto che è altro che un misero foglio con un elenco di dieci nominativi.
Da quello che leggo, siamo sempre stati sotto esame, anche quando non lo credevamo, non prove fisiche durante gli allenamenti. Sin dalla simulazione ci hanno studiati e messi sotto ardua valutazione e, considerati i miei precedenti, mi convinco di non essere passata.
Qualcuno sussurra 'raccomandata', 'sta con un sorvegliante', 'sembra sia amica stretta del Primo Ministro' 'non se l'è guadagnato'. Realizzo quasi subito che stanno parlando di me quando il mio nome è l'ottavo della lista, squadra d'azione #623.
Mi viene consegnato un foglio prima di uscire dalla sala col quale mi dirigo nel reparto amministrativo a ritirare il badge e firmare le carte che prevedono il mio consenso e la mia totale disponibilità al lavoro in questione.
Lavoro.
Non sapevo neppure di star prendendo parte ad un corso per una cosa del genere.
La donna dell'ufficio sembra così svogliata che vorrei creare una bolla d'acqua sulla sua testa per poi bucarla e farle la doccia pur di farla svegliare.
Mi trattiene il fatto che qui non è il caso d'incasinare i rapporti di tipo lavorativo.
Dopo aver firmato un contratto fatto da mille pagine, mi consegna un badge con la mia foto ed i miei dati, assieme ad un borsone accompagnato da una cantilena –Qui dentro c'è l'occorrente insieme ai turni di lavoro. Divisa, scarpe e borsone vengono trattenuti dal primo stipendio che viene accreditato su un conto ministeriale o pagato in contanti ogni 30 giorni.- prende appena un sospiro e sento la depressione invadermi. Se resto un minuto in più ad ascoltarla finisce che ci vado con le mie gambe dallo psicologo.
-Sei sull'ultimo gradino della scala, un sorvegliante semplice. Qui c'è il tuo cercapersone, renditi reperibile 24h su 24.- scarabocchio il mio nome velocemente, la guardo timbrare un foglio e mi congeda rispedendomi in sala addestramento.
Appena sono fuori sul corridoio mi appoggio al muro respirando l'aria leggera di questo posto. Là dentro, forse per via di quella donna negativa e deprimente, l'aria era quasi pesante.
Prendo il trasmettitore e mando un messaggio a Will per avvisarlo delle ultime novità, poi mi dirigo nuovamente in sala addestramento.
_
Ho fatto le ore piccole ed il mio corpo ne sta risentendo molto ultimamente.
Quando sono tornata, erano le 3 di notte, eppure al ministero sembrava mezzogiorno.
Una doccia lunga è stata inevitabile prima di mettermi a letto. William mi ha lasciato un biglietto sul comodino con su scritto 'Dormi con me?'.
Sorrido, sorpresa del fatto che me lo chieda semplicemente anzi di impormelo come è suo solito fare.
Mi fiondo silenziosamente sotto le coperte e rimango a fissare il buio.
Vorrei dormire, ma la mia mente lavora troppo in fretta considerando gli avvenimenti di questa lunga ed intensa giornata.
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BAHUYA - into the eyes
Science FictionCosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio? Significherebbe una sola cosa:...