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Capitolo lungo che non potevo spezzare, ma ne vale la pena davvero *-*

Ps. l'immagine copertina è una canzone che vi consiglio di ascoltare quando sarà il momento. Capirete voi quando ;D

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Ho i brividi e non è per il vento che mi scompiglia i capelli mentre corro tra le strade tranquille di questo quartiere.

Sono sulla mia moto ed il cuore minaccia di esplodere dal mio petto.

Oggi sono successe troppe cose ed ho bisogno di ritornare a respirare.

Strano il destino eh? Che proprio lui sia il padrone dell'elemento aria.

Senza non esistiamo.

Corro, freno agli incroci, guardo qualche bambino giocare con la mamma e mi rammarico del fatto che io mia madre probabilmente non la vedrò mai più. È una consapevolezza che dopo tutti questi mesi fa ancora male.

Quando entro nel suo vialetto lo vedo seduto sullo scalino di legno della sua veranda.

Incrocia il mio sguardo appena perché io possa leggere l'incomprensione del vedermi lì, mi limito a spegnere il motore affianco alla sua moto ed a togliermi il casco.

Rimango in piedi affianco al mio veicolo senza che lui distolga lo sguardo per un solo istante.

Alla fine mi siedo vicino a lui ed estraggo dalla borsa due buste senza riuscire a guardarlo davvero. –Ti chiedo scusa, Zach. Non ho giustificazioni, solo quella di aver perso il controllo. Non meritavi di sentirti dire quelle cose.-

Stringo le due buste grandi come un foglio A4. Dentro ci sono i risultati del test degli esami, quando sono andata al covo ho fatto un giro per l'Istituto per schiarirmi le idee ed ho visto l'avviso. Le ho ritirate in segreteria, ho le chiavi. Vivere lì ha i suoi vantaggi.

-Sei umana, Tris. Mi spiace solo essermi arrabbiato a mia volta con te per quelle frasi. Le pensavi davvero?-

Stavolta lo guardo e noto un filo di barba che gli incornicia il volto, penso persino che se se la fa crescere potrebbe sembrare più uomo.

-Sarei qui se le pensassi?-

Scuote la testa con un sorriso e gli passo la sua busta. –Per farmi perdonare ti ho portato i risultati dell'esame.-

La prende dubbioso guardando la mia.

-Io non ho avuto il coraggio.-

-Perché?-

Ancora una volta noto come le luci della città ci siano complici, ad illuminare il vialetto c'è solo un lampione di strada, abbastanza da ravvivare il suo volto così bello e perfetto.

Prendo un lungo respiro e la guardo, chiusa e sigillata col timbro della Surenis. –Perché potrebbe cambiare tutto. Qui c'è la risposta sulla possibilità di rivedere casa. E non so se sono pronta per saperlo. Se mi ritrovo un no?-

-E se ti ritrovi un si?-

Sorrido al solo pensiero di come lui sia l'unico a farmi sentire davvero me stessa.

Così gli allungo la busta. –Lo faresti per me?-

Mette in mostra i denti sorridendo e questo mi provoca un leggero brivido.

BAHUYA - into the eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora