Come tanti fotogrammi che mi scorrono davanti agli occhi ad alta velocità, intravedo volti, sorrisi, sguardi delle generazioni dopo Annabelle susseguirsi fino ad arrivare a Klaus, fino ad arrivare a me, a noi in quella sala mentre mi dipingono sulla schiena il sigillo dei Reyhal.
Fa male, il peso sul petto è paragonabile ad un masso che non ti lascia neppure respirare. È una sensazione strana ed opprimente e lotto con tutta me stessa per allontanare quel dolore.
Vedo tutto ruotarmi attorno, come un dopo sbronza quando i postumi ti fanno venire il mal di testa e la nausea.
Chiedo aiuto, ma non ci riesco perché la mia bocca è piena d'acqua e finisco con lo stramazzare a terra. Non c'è più nessuno attorno a me, solo il disegno di quel sigillo a terra infuocato con me stesa a terra.
Il sangue di quella ragazza versato è sparito insieme al suo corpo esanime, insieme agli altri.
Diversi volti fanno capolino nella mia visuale. Alcuni li conosco ed, in particolare, il viso sorridente di Max che mi allunga la sua mano.
Mi rendo conto che sono tutte le anime che porto sulla coscienza. Sento il peso sul petto alleggerirsi man mano che questi spariscono; cerco allora Will, ma di lui nemmeno l'ombra. Ed insieme al dolore arriva la tristezza, non riesco neppure a sentirmi pienamente bene quando anche l'ultima anima si porta con sé tutto il dolore rimasto perché chiudo gli occhi e attorno a me c'è solo nero.
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Ho impiegato un giorno intero per purificarmi. Così mi ha detto Gahege. Quando ho aperto gli occhi istintivamente sono balzata fuori dall'acqua. Mi mancava l'aria e quando ho ripreso fiato mi sono resa conto del colore dell'acqua: viola.
Come i miei occhi prima di tutto questo.
Scuoto la testa e mi nascondo il viso tra le mani. Non so spiegarlo, ma mi sento stranamente in pace con me stessa, come se tutta la tristezza e l'odio verso me stessa fossero spariti.
Stavolta c'è Naya a darmi una mano nell'uscire dalla vasca, mi aiuta ad asciugarmi e a vestirmi mentre Gahege ritorna con dell'acqua e del cibo. –Avrai fame.-
-Sì, molta.-
Rimango sconvolta quando da uno specchio, che la stessa Naya mi ha portato, noto il cambiamento dei miei capelli: la sfumatura è sparita e sono tornati al mio colore naturale, come se quell'acqua avesse sciolto via anche quel colore.
Appena rimango sola ne approfitto per mettermi a testa in giù e tagliarli con l'ausilio di un coltello. Li guardo tutti cadere a terra a massa e appena mi guardo allo specchio sorrido. Sembro un'altra, mi arrivano sulle spalle, adesso sembro davvero pura. Come se quello fosse l'ultimo passaggio da compiere.
Con un sorriso esco all'aria aperta ormai è sera e l'unica cosa ad illuminare questo posto è il fuoco che immagino loro stessi hanno acceso.
Mi rifocillo e quando credo di poter tornare al villaggio mi fermano.
-Rimarrai qui stanotte, abbiamo preparato una tenda. È fondamentale per il rituale riprendere familiarità con la natura. Tornerò domani all'alba e ti scorterò fino al villaggio.-
Mi prende dalle mani la ciotola ormai vuota dove prima c'era della zuppa e lo blocco. Lui corruga la fronte mentre io gli sorrido sinceramente. –Grazie. Di cuore.-
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BAHUYA - into the eyes
Science FictionCosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio? Significherebbe una sola cosa:...