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Dormire con William è ormai diventata un'abitudine, anche se dopo quello che è successo stamattina, vorrei la privacy della mia stanza, potermi nascondere nel mio angolo di solitudine e lasciare il mondo fuori.

Almeno per stasera.

William tra poco sarà a casa, l'ho chiamato per dirgli che ero tornata a casa perché avevo sonno e non ha obiettato.

L'ho avvisato anche che avrei lasciato il trasmettitore spento così da dormire in santa pace, ma in realtà non mi va di ricevere le chiamate di Theo.

Cavoli, se ripenso alla sua faccia... Devo averlo terrorizzato.

E sono troppo sconvolta per pensare alla sua spiegazione e sul perché si stessero baciando.

Mi cucino velocemente un pranzo che non riesco comunque a mangiare, prima di andarmene in camera mia e sedermi nel mio angolino.

Passerà mai? La sensazione di pesantezza che ho sul petto. Riuscire a chiudere gli occhi senza la paura di incontrare il suo sguardo, lasciarmi toccare da qualcuno senza avere il terrore che siano le sue mani che, veloci e violente, mi segnano.

Dormirò mai beatamente senza incontrare gli occhi di quella ragazza la cui vita è stata spazzata via davanti ai miei occhi?

Non c'è cosa peggiore che questa, la consapevolezza di essere segnata dentro, un dolore che fa male e che ti segna indissolubilmente

Sono le cicatrici che non puoi cancellare, i lividi passano, il segno sulla pelle lo copri, ma quelle dell'anima...ti uccidono lentamente e ti buttano giù.

È per questo che mi chiudo a guscio, perché porto le gambe al petto e mi nascondo in un angolo della stanza. Come per proteggermi, le gambe sono il mio scudo. E, certa che alle mie spalle non ci sia nessuno, il muro è la mia colonna.

Fredda, esattamente come me ed il mio stato d'animo.

Passano le ore, durante le quali resto immobile. Dovrei studiare, ma non ci riesco.

Sento i passi di William andare in camera sua, fermarsi ed iniziare una corsa verso la mia stanza. La sua faccia preoccupata lascia spazio al sollievo quando mi trova in questa posizione.

-Pensavo dormissi di là.-

Non dico nulla, mentre lui muove qualche passo verso di me e si siede a gambe incrociate davanti a me. –Cos'è successo?-

-Perché credi sia successo qualcosa?- l'idea che Theo gli abbia detto qualcosa mi terrorizza. Non posso dirgli cosa succede dentro di me. Mi spedirebbe da qualche psicologo ed è l'ultima cosa di cui ho bisogno.

Non sono malata.

-Stamattina stavi bene quando sono andato a lavoro, poi torno e sembro essere tornato indietro di quasi due settimane. È per il test di ieri? Lo hai passato, ormai è andato-

La sua voce è così comprensiva. Credo di sapere come si senta nel vedermi in questo stato, come se tutti i passi in avanti fatti negli ultimi giorni fossero stati spazzati via con un niente.

-Qualsiasi cosa sia successa e non vuoi raccontare sappi che è passata. Andata. Non può accaderti più niente di male.- una lacrima solitaria fa capolino e mi riga velocemente la guancia, e lui è subito pronto per scacciarla con un pollice.

BAHUYA - into the eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora