-Piccola.- La prima cosa che ricevo appena metto piede nell'appartamento è il suo saluto seguito dal suo abbraccio.
Sorrido a tale gesto pensando a quando mi disse che mai per nessuna ragione mi avrebbe persa d'occhio. Ma ci sono cose che esigono dei compromessi e quella di oggi era una di queste. Che poi non può mica starmi addosso di continuo: per quanto mi piaccia, diventerebbe un rapporto difficile e opprimente.
-Stai bene?-
-Ho solo fatto un incontro del terzo tipo, credo. Sì, sto bene.-
-Allora? Che hanno detto?-
Theo e gli altri ci sono subito addosso e non abbiamo neanche modo di metterci comodi.
-Nulla, abbiamo parlato con qualcuno che potrebbe essere Hemmet. Ha lasciato intendere che non avremo il loro aiuto.-
Monique da di matto, ma la cosa ha smesso di sorprendermi da tempo. –Coooosa?!?! Ma loro devono aiutarci! È un loro obbligo.-
Faccio spallucce perché sul serio non so più che pesci pigliare.
Sapevo non sarebbe stato facile trovarli, ma avevo annullato del tutto la possibilità che si rifiutassero di aiutarci. Davo per scontato che non avrebbero battuto ciglio, invece non è andata così.
Sparisco sul divano lasciando a Mike l'onere ed il dispiacere di raccontare cosa è successo con quell'uomo.
Mi poggio contro la testata del divano e chiudo gli occhi per rilassarmi almeno un po', ci provo perlomeno fintantoché il divano al mio fianco si abbassa, segno che qualcuno si è seduto.
Sono così stanca che non tiro neanche ad indovinare su chi possa essere.
-Quindi..?-
Will. La sua voce non ha bisogno di presentazioni. –Devi per forza?-
Apro un occhio trovandolo a fissarmi con un mezzo sorriso.
-Cosa?-
-Casa.-
-Casa?-
-Cosa casa?-
-Ma cosa ca...Tris?- non posso fare a meno di ridere. Mi diverto con poco, lo so, ma almeno ho modo di godermi pochi istanti di normalità facendolo rincretinire.
-Smettila.-
-Anche tu.-
-Non sto facendo niente!-
-Stai parlando.- ed io sorridendo.
-Non sapevo di dover stare zitto!- lo sento sbuffare e alla fine cedo e apro del tutto gli occhi e mi volto a guardarlo sbuffando.
Mi guarda, vorrebbe parlare, ma non lo fa come se aspettasse il mio permesso. Ma Will non è tipo da chiedere permesso.
-Stavi disturbando un momento in cui sognavo unicorni e cavalli alati in mezzo ad arcobaleni. Ma ora puoi parlare.-
I suoi occhi chiusi a fessura in un espressione perplessa valgono qualsiasi oro dell'universo in questo momento.
-Che...vabbè. Mi arrendo.-
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BAHUYA - into the eyes
Science FictionCosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio? Significherebbe una sola cosa:...