Lo shu-jet si sta avvicinando piano piano ad un altro disco volante anch'esso di colore grigio metallizzato, ma, a differenza del mezzo in cui mi trovo, questo è 50 volte più grande, illuminato da qualsiasi lato lo si guardi e pieno di oblò piccoli come fosse una nave da crociera.
-Wow..-
In qualsiasi lingua lo diciamo, l'esclamazione è la stessa così come lo stupore.
Il veicolo ruota attorno allo shuttle finchè non si apre una fessura dalla forma tonda dal basso che consente a questo piccolo oggetto di entrare come fa un'auto in un garage. Lo sentiamo adagiarsi piano sulla superficie dello shuttle che si è richiusa in un nano secondo. Alyssa mi è subito accanto.
-Bene, devi solo seguire tutti gli altri, fare la registrazione d'imbarco e aspettare che vi raggiunga il capo della ciurma.- lei sorride come se questo per lei sia tutto normale, ma io non ci capisco davvero nulla.
Non reagisco, faccio le cose in automatico e mi sento svuotata di qualsiasi emozione. Anche quando lo shu-jet stava facendo il giro per prendere gli altri mietitori con il loro raccolto non provavo nulla nel vedere tutti quei ragazzi in lacrime o perfino eccitati dalla cosa.
-E dove vuoi che vada?-
Alyssa non dice nulla.
La stessa porta che mi ha fatto salire è la stessa per "scendere".
Faccio passare un bel po' di ragazzi, io sono fra gli ultimi e devo aspettare un infinità di tempo prima di raggiungere il bancone per registrarmi tra i passeggeri.
Approfitto pertanto di ammirare la struttura attorno a me e, giuro, nessun film ha mai lavorato bene di fantasia. C'è un'enorme atrio rotondo grande quanto le dimensioni di questo shuttle; Alyssa mi spiega che è come una sala d'attesa, un luogo comune in cui ritrovarsi. Di fronte e dietro di me si creano due corridoi lunghi abbastanza da sembrare chilometri.
Quattro rampe di scale consentono l'accesso ai piani superiori, 4 per il corridoio davanti a me e altri 4 per quello dietro. Tutto sembra simmetricamente uguale ed identico nelle disposizioni e nei colori, ma devo distogliere lo sguardo da tutta quella magnificenza perché è già il mio turno.
Una ragazza al di là del bancone stavolta con due ragazzi in divisa bianca mi sta chiedendo gentilmente di farmi avanti.
-Ben arrivata. Tessera Vitrea, prego-
Io gliela porgo senza aggiungere altro. –Tris Sherin, il suo numero d'immatricolazione è #1597J2015. Questo numero è unicamente suo, serve a Bahuya per individuarla in caso di fuga, scomparsa, morte, sequestro o qualsiasi cosa possa rappresentare la sua assenza nel tentativo di contattarla. Allunghi il braccio destro.-
-Ok...aspetti, che?- uno dei ragazzi affianco a lei mi porge la mano, io allungo il braccio destro e l'attimo dopo un bracciale di piombo è nel mio polso per poi sparire nel nulla. Al suo posto, un numero di colore blu è a malapena visibile sula mia pele come un tatuaggio.
Il mio codice.
-Hey, aspettate, non sarò mica una bestia da macello o merce?-
La ragazza mi sorride mostrandomi il suo polso così come Alyssa: entrambe hanno sul polso la stessa luce blu che ho io.
-Nulla di tutto ciò.- un bip sonoro la richiama alla realtà seguita da una voce robotica. –#1597J2016: immatricolazione avvenuta con successo. Tris Sherin: accesso allo shuttle consentito.-
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BAHUYA - into the eyes
Science-FictionCosa succederebbe se da un giorno all'altro tutto si bloccasse? Se il mondo sotto i suoi occhi si fermasse di punto in bianco e le dicessero di dover lasciare la Terra per raggiungere un pianeta sperduto nello spazio? Significherebbe una sola cosa:...