Al suono dell'intervallo, aspettai che il nuovo arrivato si alzasse per poterlo poi seguire e vedere dove sarebbe andato così in solitudine.
"Che cosa stai aspettando?", mi chiese Gladys, tirando fuori dalla tasca dello zaino un pacchetto di biscotti, "ne vuoi uno?", mi chiese in tono gentile come solo una madre potrebbe fare.
Scossi la testa e guardai il corpo di Adrian alzarsi dalla sedia ed uscire dall'aula.
"Stavo aspettando che anche Adrian uscisse. Vuoi venire con me?", le chiesi speranzosa.
Scosse la testa con ancora i biscotti in bocca.
"Ah, ah, ah, che cosa ti avevo detto? Ti avevo avvertita: niente più aiutante dell'agente 007 in queste missioni", alzò una mano verso l'alto e alzò il sopracciglio in segno di sfida.
Sospirai e mi alzai dal mio posto uscendo dall'aula in tutta fretta.
Scavalcai la fila dei miei compagni fermi davanti all'aula. Tra questi c'era anche David e, sinceramente, non volevo dare nell'occhio o per me sarebbero stati guai.
Diedi un occhiata al mio nuovo compagno facendo finta di nulla e notai che stava scendendo le scale in direzione del giardino della scuola.
Camminai anch'io in quella direzione e scesi i gradini speranzosa di trovarlo di sotto a fumarsi una sigaretta o a prendere una semplice boccata d'aria.
Non appena svoltai l'angolo non lo trovai. Non c'era nessuno di sotto, nessuno che conoscessi o che potesse assomigliare ad Adrian.
Mi voltai verso le scale, cosciente del fatto che avevo semplicemente sbagliato persona.
Feci un passo ma, con mio grande rammarico, mi ritrovai davanti David in tutta la sua bella presenza.
"Lidya!", mi salutò lui, sorprendendomi.
"David...", ricambiai il saluto sperando non riprendesse la conversazione di stamattina.
"Cosa ci facevi qui sotto?", mi chiese, poi, guardando dietro di me.
"Io? Nulla, prendevo una boccata d'aria", risposi con un finto sorriso sulle labbra.
Sinceramente? Neanch'io riuscivo a credere alla mia bugia.
"Una boccata d'aria... seguendo il nuovo arrivato?", chiese poi, incrociando le braccia al petto.
Allora era andato giù veramente.
"Cosa?! Ma che cosa stai dicendo, David?", sgranai gli occhi e la voce mi uscii stridula e incespicata, "senti, non posso stare qua fuori a sentire le tue stupidaggini; quindi, con permesso...", feci per salire le scale e tornare al piano superiore quando, David, mi strinse il braccio riportandomi davanti a lui.
Aprii la bocca, incredula di quella sua azione.
"David, lasciami andare di sopra!"; ribattei incerta.
Scosse la testa e sorrise con fare cattivo.
Feci per muovermi nuovamente ma, questo, mi tirò di nuovo indietro facendomi quasi inciampare sui miei stessi piedi.
"Ascolta, Lidya, non puoi andartene in giro facendo finta che sia tutto apposto così!", ribatté lui fuori di sé.
"Ma è tutto apposto così, David! Io e te non stiamo più assieme e io sono libera di fare ciò che voglio!", ribattei arrabbiata facendo un altro passo verso le scale.
David, però, non voleva mollarmi.
"E lasciami stare, David!", urlai.
Poi, guardando gli occhi del mio ex ragazzo, notai che sembrava di colpo essersi calmato. Guardai dietro di me e riconobbi Adrian in tutta la sua imponenza.
Sembrava molto più freddo e schivo da vicino: faceva paura.
"Qualche problema?", chiese a voce dura, incrociando le braccia al petto.
David mollò la presa e fece un passo indietro in direzione delle scale.
"Si, tutto okay", rispose, lanciandomi un'occhiata di fuoco e salendo i gradini.
Non appena scomparve, Adrian rilassò i muscoli e mi guardò perplesso.
"Tutto bene?", chiese in tono molto formale. Sembrava si stesse sforzando di chiedermelo.
Annuii, senza riuscire ad aprire bocca.
Detto questo, fece dietro front pronto ad andarsene via di nuovo.
"No! Aspetta!", lo fermai, presa dal coraggio tirato fuori da chissà dove.
Lui si voltò e venne verso di me; mantenendosi, però, ad una certa distanza.
"Tu sei Adrian, non è vero?", chiesi, sperando continuasse la conversazione.
"Si, e tu dovresti essere... Lidya, giusto? Si, Lidya, la ragazza curiosa", sembrò pensarci un po' su prima di dire il mio nome; ma la vera domanda non era quella.
Era, come faceva a sapere il mio nome ed un mio lato caratteriale senza nemmeno mai avermi conosciuta in vita sua?
Spalancai la bocca e annuii, pronta a fargli un'altra domanda.
"Ma, come...?", iniziai io; ma, subito, mi bloccò la frase sul nascere.
"Già, si, sei proprio tu. Non ci sono dubbi", e, detto questo, se ne andò.
***
"Gladys, te l'ho detto! Mi ha detto lui come mi chiamavo!", sospirai frustrata.
Eravamo in classe, durante la lezione di matematica, e stavamo sussurrando per non farci scoprire a parlare. Odiavo essere sbattuta fuori; e, si, mi era già successo. Sempre per colpa mia, naturalmente; Gladys non avrebbe mai disturbato la lezione.
"Avrà sentito mentre ti chiamava David", optò lei, incredula.
Ci pensai un attimo su, e la sua opzione, non faceva una piega. Anzi, una si.
"E cosa ne pensi del fatto che mi abbia detto che sono curiosa? Come poteva saperlo, eh?", chiesi nuovamente, alzando di un tono più alto i miei sussurri.
Guardai che la professoressa non mi avesse sentita e, fortunatamente, era troppo impegnata a scrivere numeri sulla lavagna.
"Beh, Lidya, non lo so... magari, conosce qualcuno in questa scuola; e, quel qualcuno, gli avrà parlato dei suoi nuovi compagni di classe. Ed è naturale che parlino di te dal momento che sei conosciuta per essere stata la ragazza di David, Lidya", mi spiegò lei con fare deciso.
Si vedeva da lontano un miglio che voleva seguire la lezione e non le mie paranoie.
Diedi un'occhiata prima a David e poi ad Adrian e sospirai, sedendomi nuovamente composta sulla mia sedia. MI rilassai e abbassai lo sguardo sul quaderno ancora bianco.
"Si, hai ragione tu. E' probabile che conosca qualcuno e che, quel qualcuno, gli abbia anche parlato di me", sospirai, non ancora del tutto convinta.
Ci rimuginai sopra e feci per aprire bocca quando, Gladys, si voltò verso di me facendo sbattacchiare la sua matassa incolta di ricci sulla spalla destra.
"No, no e ancora no! Non ricominciare con le tue supposizioni, Lidya! Non voglio essere sbattuta fuori già il primo giorno di scuola e non voglio nemmeno che tu sia bocciata quindi, per favore, fai gli esercizi di matematica", mi pregò lei, con l'aria di chi non ne poteva più.
Sbuffai ed iniziai a disegnare la schiena di Adrian in tutto il suo splendore.
SPAZIO AUTRICE
Avete conosciuto il misterioso Adrian e lo psicopatico David in azione!
Come avete visto, ho cercato di creare la protagonista con un carattere curioso come il mio :)
Non voglio farla assomigliare ad Elena, perciò farò in modo che assomigli a me.
Spero che la storia vi intrighi <3Ps. Quello che vedete nella gif sopra è David Carter, l'ex ragazzo di Lidya, nonché Dylan O'Brien (si, sono ossessionata anche da "Teen Wolf" e "Shadowhunter", oltre che a "The vampire diaries") :) <3
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...