CAPITOLO 18

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"Bevi un sorso. Ti farà bene", mi consigliò Greta porgendomi una bottiglia di vetro contenente un liquido alcolico dall'odore forte e pungente.

Quest'ultimo mi stuzzicò il naso e bevvi a narici tappate, speranzosa di non vomitare appena tornata a casa.

Avevo già bevuto una volta, in passato. Con David, giusto per essere sincera con me stessa.

Da quella volta non avevo mai più esagerato.

Oggi era un caso a parte: tutto, in questa serata, sembrava remarmi contro.

Per sino Greta sembrava sapere un qualcosa in più, rispetto a me, che io ancora non sapevo.

Avrei voluto domandarglielo; ma ero stanca di fare domande alla quale non avrei mai ricevuto risposta.

Preferivo rimanere in silenzio e bere per non pensare più a nulla. A nessuno.

"Ecco. Ti senti già molto meglio, vero?", mi chiese Greta sorridendomi e guardando poi dietro di me, togliendosi il sorriso dalle labbra e alzandosi dalla sedia con un gesto veloce.

Si lisciò il vestito corto e mi sorrise preoccupata.

"Ecco Jason", fece un passo verso il fratello quando, quest'ultimo, ci venne vicino e mi sorrise con fare rassicurativo.

Era molto bello e, infatti, assomigliava abbastanza al cugino.

Solo Greta sembrava fuori dall'albero genealogico con i suoi capelli biondi.

Adrian, invece, era troppo diverso caratterialmente dai suoi cugini estroversi. Sembravano provenire da due mondi completamente diversi. O, forse, scavando avrei scoperto quanto, in realtà, si assomigliavano.

"Tutto okay?", chiesi preoccupata, alzandomi, rivolta a Jason.

Lui sorrise e annuì, puntando con lo sguardo dietro di me.

"Adrian?", lo chiamai con voce flebile e sorrisi impercettibilmente.

Dov'era Dominic?

Ma mi interessava sul serio saperlo? Scossi la testa, a questo pensiero, e aspettai che mi venisse in contro.

"Che ne dici di andare?", mi chiese lui incrociando le braccia.

Diceva a me?

Mi voltai verso Jason e Greta, impassibili.

"Io?", chiesi alzando un sopracciglio e guardandomi attorno, attonita.

Lui annuì e ridacchiò.

"E Dominic, dov'è?", chiesi curiosamente e, al tempo stesso, preoccupata, "doveva riaccompagnarmi lui a casa. Se non dovesse più trovarmi gli farei prendere un colpo...".

Naturalmente, preferivo di gran lunga tornare a casa con Adrian; quello era ovvio.

Adrian scoppiò in una risata e guardò i suoi cugini con uno sguardo strano.

"Dominic era troppo ubriaco per riportarti a casa, e ora l'ha capito", ritornò serio e continuò, "pensi davvero che si sarebbe preoccupato per te?!", chiese poi, scettico.

"Perché non dovrebbe?", chiesi senza capire. Ero sincera: Dominic mi aveva fatto da cavaliere per tutta la serata ed era normale che, ora, si preoccupasse anche della mia incolumità.

Adrian sospirò e puntò lo sguardo verso la bottiglia poggiata sul tavolo.

"Greta, l'hai fatta bere ancora?!", chiese lui sospirando, come se stesse parlando con dei bambini incapaci e fuori controllo.

BIANCOSPINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora