"Oh, siete arrivati!", Jason ci aprì la porta, di nuovo lui come i vecchi tempi, sopraffatto però dalla sorella che lo spinse via con decisione saltandomi al collo.
L'abbracciai; mentre, Jason, richiuse la porta guardando Adrian come si guarda un fratello appena tornato dalla guerra.
"State bene?", ci chiese Greta non appena fui lasciata libera dai suoi tentacoli.
Annuì mentre, Adrian, andò in salotto.
"Io, a dirvi la verità, sono tutto spezzato", rivelò ai familiari, buttandosi sul divano con un mugolio di dolore.
"Ti porto da bere", disse Jason scomparendo in cucina e tornando, dopo qualche secondo, con un bicchiere pieno di sangue.
Guardai berlo con velocità e, non appena l'ebbe finito, sorrise.
Posò il bicchiere sul tavolo in legno davanti alla televisione e si distese per bene con, sotto la testa, dei cuscini.
"Inizierai a fare il finto invalido solamente per farti portare da bere e farti coccolare?", domandò Jason prendendo il bicchiere e riportandolo in cucina, "mia sorella non ama il disordine, lo sai"
Vidi Greta andare davanti ad Adrian e guardarlo con apprensione.
"Può darsi", rispose Adrian incrociando le caviglie sul bracciolo.
Incrociai le braccia al petto e sospirai.
"Allora, cos'è successo?", domandò lei accarezzandogli i capelli.
Non so per quale motivo; ma il gesto mi diede un po' fastidio, nonostante fossero cugini.
"Gabriel è morto ed è stato ucciso da Dominic", spiegò brevemente Adrian tirando su dal naso.
"Dominic? Dominic ha ucciso suo padre?", chiese Greta a bocca aperta.
"Si, per salvare Lidya", Adrian mi guardò e abbassò lo sguardo, "cosa che io non avrei potuto fare perché avevo le ossa rotte. Non riuscivo ad alzarmi e lei mi sarebbe morta davanti", bisbigliò, alzandosi leggermente dal divano, "e non me lo potrò mai perdonare"
Con una velocità quasi invisibile, corse di sopra e sentimmo la porta della sua camera sbattere violentemente.
Rimasi senza parole e con le lacrime agli occhi.
Non potevo credere ad una cosa del genere.
"Cosa... perché?", domandai a Greta, avvicinandomici, "non ha fatto nulla di male! Non è stata colpa sua!"
"Ma lui ti ama e non se lo perdonerà mai", Greta scosse la testa e si alzò dal divano con uno scatto.
"Non può comunque rimanerci male a vita. L'importante è che siamo tutti e due salvi... non importa grazie a chi, no?", domandai, contrariata dal suo modo di fare. Il solito, per giunta.
"Lo sai com'è fatto e, questa volta, lo capisco". Si mordicchiò il labbro e mi fece cenno con la testa di salire, "va da lui"
Rimasi ferma per qualche secondo a guardare Jason intento a bere un bicchiere di sangue.
Mi sorrise e presi coraggio.
Salii le scale scricchiolanti fino ad arrivare al piano superiore e a bussare alla porta della sua camera.
Nessuna risposta.
Bussai nuovamente.
"Lidya, so che sei tu...", sentii il suo solito brontolio provenire da dentro la camera.
Mi appoggiai con la fronte sulla porta e tracciai una linea a zig zag sul legno, fino ad arrivare alla maniglia dorata.
"Mi fai entrare?", domandai cauta.
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...