CAPITOLO 86

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Il rapporto tra me e Adrian era diverso dai rapporti tra umani e umani. Migliore, forse.  

Sembravamo stare bene anche se in silenzio e anche senza far nulla. In effetti, eravamo attaccati al muro del corridoio durante l'intervallo e ci guardavamo a vicenda con amore e mancanza.

Era da tanto che non ci vedevamo e che stavamo vicini. Era diverso, ora, andare a scuola. Sotto certi versi era anche meglio, dopotutto. Con lui tutto era meglio.

David ci passò davanti a testa china e fece per tirare dritto. Mi dispiaceva perché gli avevo promesso che saremmo rimasti amici; e non solo, probabilmente. Questo perché pensavo che Adrian non sarebbe mai più tornato e sapevo che non avrei potuto aspettarlo per sempre.

D'un tratto si fermò e tornò indietro facendo la retromarcia.

Presi un braccio di Adrian ed iniziai ad accarezzarlo con le dita calde. Potevo capire benissimo quanto potesse essere difficile per lui stare davanti al ragazzo che mi aveva baciata in sua assenza, nonostante ci avesse perdonato entrambi per l'accaduto.

Deglutii e vidi David alzare la testa e guardare solamente me. Nessun altro.

"Lidya... possiamo parlare un attimo?", domandò lui con voce gentile. Il David di una volta sarebbe stato più arrogante se avesse visto che ero tornata con Adrian; ma era cambiato davvero tanto.

A quella richiesta sentii il braccio di Adrian irrigidirsi sotto alla mia presa e continuai ad accarezzarlo senza mai perdere il ritmo.

Diedi un'occhiata ad Adrian come per chiedere il consenso ed annuì. Mi sembrava strano che mi avesse permesso di andare a parlare con lui.

Annuii anch'io e seguii David lontana di almeno tre o quattro metri da Adrian. E quasi scoppiai a ridere dal momento che quest'ultimo avrebbe potuto sentirci ovunque.

Ero quasi tentata dal dirglielo, effettivamente, solamente per ridere.

Mi appoggiai contro al muro e buttai un'occhiata ad Adrian intento a mangiucchiarsi le unghie. Faceva il vago, e lo faceva bene.

"Scusami se ti ho portata via, ma volevo parlarti in privato", si scusò lui.

Sorrisi e mi scappò un sorriso di troppo. Non era semplice mantenere quel segreto.

Sbirciai verso Adrian e notai che anche lui stava sorridendo.
Chissà chi lo vedeva sorridere da solo. Fossi stata io mi avrebbero solamente presa per pazza; ma era Adrian e, bello com'era, poteva permettersi di fare ciò che più voleva e sarebbe sempre apparso come un gran figo.

Annuii, anche se sapevo già ciò che aveva da dirmi. Soprattutto se lontano da Adrian.

"È tornato...", sussurrò, sbirciando verso di lui. Fece uno strano sorriso, quasi tirato.

Annuii.

"Si, è tornato", mentii. In realtà, non se n'era mai andato.

"Quindi... tra me e te...", iniziò lui; ma subito lo stoppai per non dargli false speranza della quale, alla fine, mi sarei solamente pentita.

"Lo sai che avrei scelto sempre Adrian... e lui, ora, è qui", gli spiegai.

David annuì e abbassò la testa.

Sapeva di avermi persa per sempre. Glielo leggevo negli occhi; e provavo quasi dispiacere per una persona che mi aveva aspettato per così tanto tempo.

"Spero potremmo rimanere comunque amici, nonostante ci sia lui di mezzo", fece un piccolo segno con la testa verso Adrian e sorrise appena.

Sospirai e mi passai una mano tra i capelli.

"Ma per quale motivo, voi due, non seppellite l'ascia di guerra e fate pace?", domandai. In fondo, Adrian aveva visto ciò che David aveva fatto per me in sua assenza.

Mi aveva difesa e mi aveva aiutata in molti casi. Era stato un buon amico per me, nonostante fosse capitato anche quel bacio.

"Oh, non lo so...", sembrò titubante e si passò una mano tra i capelli scuri.

Alzai gli occhi al cielo e lo presi dal braccio tirandolo via.

"Forza, dai... vieni con me!", sbottai portandolo verso Adrian e piazzandoglielo davanti.

David rimase immobile a guardare prima me e poi lui con un sopracciglio alzato. Sembrava non voler dire nulla al riguardo.

Vidi anche Adrian titubante; ma, cogliendo il mio sguardo, partì per primo.

"Lidya mi ha raccontato ciò che hai fatto per lei in mia assenza e ti ringrazio", lo ringraziò lui con viso serio.

"Certo, l'ho fatto per lei", rispose l'altro con le mani nelle tasche dei jeans.

Adrian sospirò e gli tese la mano.

"Tregua?", chiese con un sorriso.

David non tirò fuori la mano dalla tasca per ben sei o sette secondi e, proprio mentre Adrian stava per ritirare via la sua, gliela strinse.

"Tregua, amico", sorrise lui guardando prima lui e poi me.

Sorrisi. Ero davvero contenta della loro pace.

"Allora, stasera venite alla festa di Natale?", domandò lui con il sorriso sul volto.

Adrian alzò un sopracciglio e sbuffò.

"Come... un'altra festa?", chiese disperato.

Ridacchiai e mi aggrappai ad un suo braccio.

"Ti prego, Adrian... Greta e Jason verranno con noi, e lo sai che non puoi sfuggire alle grinfie di tua cugina!", dissi in modo ironico, nonostante fosse la realtà.

Annuì e borbottò qualcosa d'incomprensibile.

"Okay, ci andremo", sospirò.

Tutto sembrava finalmente andare per il verso giusto. Tutto sembrava perfetto.

Ma lo sarebbe stato ancora per molto?

SPAZIO AUTRICE

David, Lidya e Adrian hanno finalmente trovato un accordo.
Stasera ci sarà anche la festa di Natale... andrà tutto bene?

Questo, credo, dovrebbe essere il penultimo capitolo. Come sapete, però, ci saranno altri due sequel!! <3

Sopra l'ultima GIF/foto che vedrete di David! Godetevela! :)

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