Qualcuno bussò freneticamente alla porta.
Riaprii gli occhi, questa volta, sicura di essere stata veramente in un incubo; ma mi ricredetti quando vidi Dominic andare ad aprire e ritrovarmi suo padre davanti tutto trafelato.
Mi voltai e lo guardai con disprezzo.
"Sta arrivando! Falla scendere!", urlò lui con le goccioline di sudore che gli colavano giù dalla fronte gelida.
Mi alzai di scatto e sentii le mani di Dominic aiutarmi nell'impresa.
Lo seguii e lo guardai senza capire.
"Chi sta arrivando?", domandai con ansia.
Rimase in silenzio.
"Dominic, chi?", chiesi ancora, con voce più allarmata.
Si fermò nel bel mezzo del corridoio e mi guardò con gli occhi spalancati.
"Adrian"
Disse questo e, successivamente, continuò a trascinarmi verso l'entrata.
"Mi restituirete a lui, ora, non è vero?!", domandai, guardando prima l'uno e poi l'altro.
Di nuovo il silenzio.
Gabriel socchiuse gli occhi e fece un respiro profondo, sorridendo.
"Sento la sua auto. È qui vicino", sussurrò come in estasi.
"Tre, due, uno..."
La porta si spalancò con un calcio e riconobbi subito il volto di Adrian pallido e stanco con due bastoni di legno appuntiti tra le mani.
"Adrian!", urlai, divincolandomi tra le braccia di Dominic.
"Lidya!", mi chiamò lui.
"Ti prego!", guardai Dominic che, però, rimase impassibile.
Iniziai a piangere e lo guardai con l'ansia negli occhi prima che lui muovesse un passo verso di me per, poi, essere bloccato da Gabriel.
"Tu fai un altro passo, solo uno, e Dominic le spezzerà il collo", lo avvertì con fare lugubre.
Guardai Adrian rimanere immobile e scossi la testa, deglutendo.
"Non lo farà!", gli urlai.
"Si, lo farà", ribatté suo padre facendo un cenno al figlio.
Guardai Dominic e farfugliai un "no" impercettibile quando iniziò a stringermi il collo fino ad alzarmi da terra.
I miei piedi scalciavano nell'aria e il mio volto divenne paonazzo.
Sentivo l'aria mancarmi sempre di più fino a guardare negli occhi Dominic e scoprirli bagnati di lacrime.
"Lasciala!", urlò Adrian facendo un passo indietro, "io non mi avvicinerò", promise.
Dominic lasciò la presa fino a farmi afflosciare a terra come un fiore morto.
Le mie ginocchia fecero un rumore acuto e Dominic, a quel punto, mi aiutò a rialzarmi.
Mi appoggiai a lui e, non appena fui in piedi, lo spinsi via con decisione; cosa che non lo mosse di un millimetro.
Gabriel si voltò verso di noi e ci guardò col sorriso in volto.
"Portala alla chiesa", mi sorrise e mi fece un occhiolino, "avrai una bella sorpresa se farai la brava"
Dominic annuì e mi trascinò per il corridoio dalle braccia, facendomi oltrepassare Adrian con lo sguardo puntato sul mio corpo, e uscimmo.
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...