CAPITOLO 40

1.2K 90 11
                                    

"Sei diventato carino tutto d'un tratto!", esordii non appena scesi dalla macchina di Adrian.

Da quando avevo conosciuto il suo piccolo segreto, Adrian mi aveva sempre accompagnata fino a scuola e riportata a casa. Anche se, la maggior parte delle volte, rimanevo a casa dei Miller fino a tardi.

Non mi era mai capitata una cosa del genere; eppure, nonostante fosse pericoloso, tutto ciò mi piaceva eccome.

Iniziammo a camminare verso l'entrata e gli sorrisi con addosso gli occhi degli alunni puntati su di noi.

Erano le ragazze, più che altro, ad interessarsi al mio accompagnatore. E avevano tutte le ragioni di questo mondo per farlo.

"Sai com'è... sei parte di noi, ora", mi rispose con un sorriso sincero.

Le cose, tra di noi, sembravano essere migliorate. Adrian era diverso nei miei confronti: si sedeva volentieri vicino a me e non mi cacciava mai via.

Sembrava amasse proteggermi e starmi a fianco; o, almeno, ci speravo.

"Giusto", risposi salendo i gradini e percorrendo il corridoio che portava dritto alla nostra classe già piena di persone.

"Guarda chi c'è...", sussurrò Adrian tirandomi una gomitata.

Alzai lo sguardo e vidi Dominic scrutarci e sorriderci appena per poi raggiungerci.

Lo guardavo con occhi diversi, ora: ora che anch'io sapevo il suo piccolo segreto.

"Qui gatta ci cova...", ci salutò e ci guardò perplesso. Effettivamente, non era normale vederci assieme, "come mai così amici, ora, voi due?", chiese ad entrambi barcollando sui talloni.

"Tu non la volevi fuori dalla tua vita?", chiese ad Adrian con un sorriso felino ed indagatore. Sembrava quasi volesse darmi fastidio a tutti i costi.

"Non ho mai detto una cosa simile, infatti...", mi diede un'occhiata e mi tirò verso di sé con un braccio, prendendomi dalla vita.

Mi sentii esplodere e le farfalle iniziarono a vorticare nello stomaco.

Arrossii e abbassai lo sguardo prima che qualcuno se ne potesse accorgere.

"Beh, siete una bella coppia, direi", commentò lui posando le mani sui fianchi.

Alzai le sopracciglia e spalancai gli occhi.

"Vi siete finalmente decisi a stare assieme?", chiese, arricciando il labbro.

Scossi la testa, ma rimasi in silenzio. Non sapevo cosa rispondere dal momento che non sapevo nemmeno io che cosa stesse succedendo tra noi due.

"Se no, Adrian, non c'è problema... ci sono qua io per lei". Mi scoccò un occhiolino per pungolarmi meglio, "sempre che non stiate assieme", alzò le mani verso l'alto.

"Eh, quasi...", sussurrò lui con fare armonioso.

Non credevo alle mie orecchie. Aveva veramente detto una cosa simile?

Per un attimo, mi ero dimenticata che quelle due persone fossero vampiri.

Proprio in quel preciso istante, il suono della campanella ci salvò da ulteriori domande ambigue e, con un cenno della testa, ci salutò entrambi.

"Buona continuazione, allora", mi scoccò un occhiolino e mi sorrise, voltandosi appena.

Lo vidi tornare nella propria classe senza l'ombra di preoccupazione. Iniziavo a non capirlo più come prima.

"Andiamo", m'incoraggiò Adrian spingendomi dal fianco.

Non appena varcammo la soglia, tutti gli studenti iniziarono a guardarci con viso sorpreso.

Era strano vedere due compagni di classe così vicini. Soprattutto dal momento che ero l'ex ragazza di David.

Notai che la gente iniziava a bisbigliare e Laureen, invece, mi salutò con un gesto veloce della mano ed un sorriso sornione sul viso. Come se avesse capito già quello che stava succedendo; mentre, invece, non lo sapevo nemmeno io.

"Sbaglio, o ci guardano tutti?", chiesi, terrorizzata dall'idea di essere al centro dell'attenzione.

"No, non ti sbagli", mi sussurrò all'orecchio con un risolino divertito, "mi guardano perché sono bellissimo. Presto ci farai l'abitudine a starmi di fianco, non preoccuparti".

Mi strizzò l'occhio e mi diede una leggera spinta. Giusto per incoraggiarmi ad andare a sedermi al mio solito posto.

Non appena mi posizionai, Gladys mi saltò addosso ed iniziò a tempestarmi di domande con la sua solita faccia buffa.

"Okay, okay... che cosa mi sono persa?", chiese non appena si fu calmata.

Respirai e pensai bene a ciò che potevo e non potevo dirle. Era strano mantenere dei segreti. Soprattutto se con lei, che era sempre stata la mia migliorie amica.

"Non è come pensi... io e Adrian ci siamo solamente avvicinati un po' di più rispetto a prima", alzai le spalle, provando ad evadere dalla conversazione.

"Un po' di più?", urlò lei alzando le mani.

Vidi mezza classe voltarsi e arrossii.

Le feci segno di abbassare la voce e le misi una mano davanti alla bocca.

Non appena si fu tranquillizzata, mollai la presa e feci ricadere la mano sui jeans chiari.

"Un po', dici? Lidya, non mi prendere per scema... eravate incollati come con la colla!", sussultò e arrossii.

"Non significa comunque nulla. Siamo solo buoni amici: condividiamo segreti e... segreti. Quelli tra amici. I classici", spiegai, mandando giù quel groppo che avevo in gola già da un bel po'.

"Segreti? Che tipo di segreti?", chiese lei, alzando un sopracciglio e squadrandomi meglio, "oh, ora ho capito...", sussurrò poi, tirandomi una gomitata nelle costole.

"Cosa? Che cos'hai capito?", chiesi, preoccupata alla sola idea che ci fosse arrivata.

"Voi due vi siete baciati!", concluse lei battendo le mani.

Sospirai per la felicità e sorrisi appena, scrollando poi la testa in segno di diniego.

"No, mi dispiace; ma quando avverrà sarai la prima persona alla quale glielo dirò", le promisi; nonostante sapessi che la prima sarebbe stata Greta, appostata come sempre dietro di noi in attesa di un momento dolce.

"Okay, promesso?", mi chiese.

Incrociai le dita sotto al banco e le sorrisi appena.

"Promesso"

SPAZIO AUTRICE

Ed ecco che incontriamo nuovamente Dominic ed il suo ottimo e strano senso dell'umorismo.
Adrian e Lidya sembrano aver migliorato di molto il loro rapporto; nonostante tutti e due, ora, nascondano un enorme segreto.
Riuscirà, Lidya, a tenerlo per sé?

Sopra Dominic! :)

BIANCOSPINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora