CAPITOLO 35

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"Forza, entra in macchina!", mi chiamò Greta a gran voce non appena uscii di casa dopo i saluti benevoli dei miei genitori.

Salii in macchina; ma, prima, piroettai su me stessa per fargli notare il mio travestimento.

"Stai d'incanto!", mi sorrise e piantò un urlo di felicità, "da cosa ti sei travestita?"

"Da vampiro", aprii la bocca e feci finta di volerla mordere.

"Non è un po' troppo... banale?", chiese lei con fare distratto.

Ci pensai un attimo su e, non appena fece una curva, mi aggrappai ad un sedile.

"No, dal momento che gli anni scorsi mi vestivo da strega", alzai un sopracciglio e risi.

"Beh, io ho optato per la strega", mi rivelò lei, facendomi vedere la sua gonna viola e la maglia nera dalle maniche larghe.

Stava benissimo, però.

"Ti sta benissimo, Greta!", la informai e lei mi sorrise.

Accellerò bruscamente e quasi mi venne da urlare.

"Adrian e Jason?", chiesi, poi, spaventata dal fatto che non venissero. Soprattutto il primo.

"Sono partiti con la macchina di Adrian. Li troverai lì", mi strizzò l'occhio e cambiò marcia in un battibaleno, "sai, volevano essere sicuri del fatto che non finissimo in altri guai. Secondo loro è molto meglio andare con due macchine"

"Ma, stasera, ci divertiremo!", urlò lei con una mano sul volante ed una per aria.

Quasi mi venne paura che andassimo a sbattere con l'auto prima ancora di arrivare a destinazione.

Parcheggiò subito di fianco alla palestra e scese dalla macchina sbattendo la portiera.

Feci lo stesso e le corsi dietro guardandomi attorno.

Avevo ancora paura del buio dopo quello che era successo.

"Eccoli! Sono lì, li vedi?", mi chiese Greta raggiungendo il restante dei Miller.

Vidi i capelli neri di Adrian svolazzare sotto le ventate di aria fresca.

"Ciao!", li salutai entrambi e guardai Jason vestito da scheletro.

"Carino", gli feci l'occhiolino e lui si mise a ridere.

Mi voltai dunque verso Adrian e guardai i suoi vestiti.

"Ma, tu, non ti dovevi vestire da vampiro?", gli chiesi senza capire.

"Beh, ecco...", si massaggiò la testa e guardò la cugina con un sorrisino, "diciamo che preferivo rimanere... più al naturale, ecco"

Annuii e sorrisi appena.

"E poi, se ci pensi, Edward Cullen si vestiva normalmente... ma era lo stesso un vampiro", si scusò lui.

"Si... il tuo discorso non fa una piega", mi grattai la testa e mi guardai attorno.

Speravo tanto di essere la sua vampira per questa sera. Giusto per fare la figura della coppia.

"Che dite, entriamo?", chiese Jason, battendo le mani due volte.

Annuimmo in coro ed entrammo dentro la palestra dove, sin da subito, la musica arrivò dritta nelle nostre orecchie.

"Cavolo, quanta gente!", urlò Adrian nel mio orecchio.

Annuii e mi guardai attorno spaesata.

C'erano infermiere sexy, zombie, streghe, vampiri, zucche, scheletri e quant'altro...

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