CAPITOLO 27

1.3K 93 5
                                    

"Stai benissimo vestita così!", Greta si congratulò con me.

Era ubriaca e qualcosa mi diceva che per divertirsi aveva usufruito di troppa vodka.

Sorrisi e continuai a ballare muovendo i fianchi.

"Anche tu stai da Dio vestita così!", le urlai, guardando il suo abito blu scuro perfettamente in tinta con i suoi occhi chiari.

"Sai?", mi rivelò facendomisi più vicina e reggendosi alla mia spalla, "non so come tu non possa piacere ad Adrian. Nel senso, lui è uno zoticone; ma tu sei talmente carina con tutti noi..."

Sorrisi e la ringrazia ad alta voce aiutandola a reggersi in piedi.

La musica era assordante e le sue parole mi riscuotevano nella mente come casse dei tamburi.

"Sei dolce, bella e gentile... e vuoi sapere una cosa?", fece una pausa nella quale ruttò amaramente facendomi sentire ancora meglio il suo alito marcio di vodka, "Adrian parla sempre di te. È protettivo nei tuoi confronti e secondo me ha un debole per te; solo che non lo vuole ammettere perché è un fifone in fatto di amore. Dice di voler rimanere solo; ma sai una cosa? Io so che ha bisogno di te ed io tifo per te fino all'ultimo!", urlò a pieni polmoni facendomi sorridere.

Non capivo se dicesse quelle cose solamente perché era ubriaca o perché era vero.

In fondo, dicevano che chi era ubriaco sputava sempre fuori la verità.

"Ragazze, volete da bere?", ci chiese un ragazzo con gli occhiali e i corti capelli biondi.

Scossi la testa; ma Greta allungò un braccio e prese un bicchiere bello pieno dal suo vassoio.

"Cosa c'è qui dentro?", chiese lei, urlando.

"È un cocktail che ho inventato io stesso", urlò lui di rimando guardando dentro al bicchiere.

"Bevine un sorso, Lidya", mi urlò lei passandomelo.

Scossi la testa.

"No, grazie, io...", neanche il tempo di finire la frase che Greta mi versò un po' del contenuto sulla giacchetta in pelle facendomela colare.

"Okay, okay", presi il bicchiere e ne bevvi qualche sorso, pulendomi poi la bocca con la manica della giacca ormai sporca.

"Ora, però, devo andare in bagno a pulirmi", guardai Greta continuare a ballare, "ce la fai a rimanere qui da sola o devi venire con me?", le chiesi sbuffando.

Alla fine della serata mi ero ritrovata a dover farle da baby sitter.

E di Gladys nemmeno l'ombra. Che le fosse successo qualcosa?

"Lidya, ma per chi mi hai preso? Per una bambina?", mi chiese lei sbuffando, buttandosi sulla prima sedia libera.

"Okay, torno subito. Tu, però, aspettami qui", la guardai un'ultima volta e corsi verso il bagno.

Menomale che io e Laureen eravamo state molto amiche in passato.

Grazie a ciò, ora, riuscivo a trovare il bagno senza chiedere informazioni alle persone.

Aprì la porta e beccai una coppia pomiciare dentro alla vasca da bagno.

Guardai la scena inorridita, senza dire niente.

"Vuoi andartene?", mi urlò il ragazzo alzando le braccia al cielo.

Sbuffai e presi un pezzo di carta igienica, iniziando a pulirmi la giacca sporca.

"Okay, abbiamo capito", brontolò quest'ultimo chiudendo la tendina e continuando a baciarsi con la ragazza dai capelli scoloriti.

Sbuffai e continuai a pulirmi guardandomi, di volta in volta, nello specchio sporco.

Buttai la carta nel cestino ed uscii, raggiungendo a gran passi Greta ancora sversa sulla sedia.

"Vuoi tornare a casa?", le chiesi, chinandomi verso di lei.

Scosse la testa.

"No, rimaniamo ancora un po' qui", mi pregò lei con le labbra increspate.

Annuii e mi guardai attorno.

"Dovrò poi chiamare qualcuno per farci venire a prendere, però. Non ti lascio guidare in queste condizioni", pensai subito a suo fratello nonostante stesse male. Non avevo la ben che minima intenzione di chiamare Adrian, "dopo chiamerò tuo fratello"

"E perché non chiami Adrian?", chiese lei, sorridendo allusivamente.

Ci pensai un attimo su e mi morsi il labbro pensando alla sua voce calda e spaventa.

"Prego, vorrei un attimo di attenzione", chiamò Laureen al microfono prima che io riuscissi a risponderle.

Tutti rimasero in silenzio e la musica si spense lasciando la stanza con un ronzio quasi assordante.

Mi guardai attorno e deglutii.

Speravo fosse forte abbastanza da riuscire a sopportare quel saluto dato con amore.

"Oggi Tylor avrebbe compiuto diciassette anni. Oggi, avrebbe dato lui questa festa ed io gli sarei stata a fianco nel bel mezzo delle foto e del taglio della torta. Avrebbe espresso il suo diciassettesimo desiderio soffiando sulle candeline,  consapevole del fatto che ce ne sarebbero stati tanti altri", prese una pausa nella quale guardò negli occhi ognuno di noi. Qualcuno piangeva ed io non ero da meno, "oggi, un ragazzo di nome Tylor Morgan sarebbe stato con noi. Con tutti noi. Magari, non saremmo stati assieme per l'eternità; ma non per questo è stato giusto perderlo", fece un'altra pausa nella quale guardò il cielo. Dal microfono si sentì partire un singhiozzo addolorato, "oggi, Tylor Morgan è scomparso un altro giorno. Oggi, è solamente un altro giorno passato senza di lui. Ed è per questo che voglio salutarlo con la canzone degli Avenged Sevenfold che s'intitola So far away. Riposa in pace amore mio", sussurrò alla fine.

Laureen posò il microfono e tutti si misero a cantare e a saltare con i bicchieri in aria e gli accendini accesi.

Poi, di colpo, vidi una figura scura comparire dietro tutti.

Era vicino alla porta ed era immobile che mi guardava.

Forse, stavo solo sognando; ma era lì. E fissava me.

Feci un passo verso quella figura sorridente.

Ormai, la canzone era solamente diventato un rumore fastidioso.

Nessuno poteva sapere che cosa stava succendendo in quella casa. Nemmeno io.

"Greta", chiamai la mia amica; ma, lei, era addormentata.

La guardai, e riguardai poi la figura attaccata alla porta con un ghigno quasi malefico sul volto.

Decisi di raggiungere quell'ombra.

SPAZIO AUTRICE

Lidya è andata alla festa assieme a Greta e lei si è ubriacata fino ad addormentarsi.
Di Gladys e Peter, invece, nemmeno l'ombra.
Dopo il discorso toccante e la canzone dedicata da Laureen, Lidya vede una figura alla festa.
Secondo voi chi potrà mai essere?

Sopra la canzone degli "Avenged Sevenfold": "So far away".
È un pezzo che mi piace molto ed è anche molto toccante dal momento che la band l'ha dedicata al loro batterista morto.
Spero piaccia anche a voi <3

Ho aggiornato tre volte di oggi perché i primi due capitoli erano troppo corti e non così tanto importanti <3

BIANCOSPINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora