CAPITOLO 14

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"Il famoso ballo d'inizio anno, Gladys! Non possiamo assolutamente perdercelo!", provai a conquistarla, sventolandole davanti alla faccia il volantino che ci avevano dato davanti alla scuola.

"Certo... e, poi, ci sarà quello di Halloween, quello di Natale, di Capodanno e...", incominciò lei, sbuffando; ma la bloccai sin da subito, battendo un pugno sul banco con foga e felicità.

"Gladys, ci divertiremo!", le posai il volantino davanti agli occhi e aspettai una sua risposta definitiva, "e anche tanto", sorrisi.

Gladys sbuffò e prese il volantino tra le mani, rigirandoselo.

"E va bene, va bene... ma mi serve un accompagnatore, Lidya", prese una pausa e posò nuovamente il volantino sul banco, "e si da il caso che io non ce l'abbia"

"E si da il caso che nemmeno io ce l'abbia... perciò, con tanta forza di volontà, vedremo di farci invitare da qualcuno", alzai le spalle.

"Farci invitare? Lidya, per favore, tu hai ben tre cavalieri sulla tua lista di accompagnatori", incrociò le braccia al petto e mi guardò storta.

"Tre cavalieri dall'animo nero", mi guardai attorno e abbassai la voce, "David è uno psicopatico, Adrian non mi vuole parlare e Dominic ed io ci conosciamo a mala pena. Non credo di avere tutti questi grandi accompagnatori nella mia lista", alzai nuovamente le spalle e presi dalla borsa il quaderno di letteratura.

"Sarà; ma, probabilmente, almeno uno di loro t'inviterà", detto questo, scoccò un'occhiata in direzione di David.

"Oh, no... no, no! E si da il caso che io lo rifiuterò", concordai sin da subito, facendo una smorfia.

"Bene, e io?", chiese poi, dispiaciuta.

"Tu? A te ci penso io", le feci l'occhiolino e sfogliai il quaderno fino all'ultima pagina alla quale ci eravamo fermati.

"Non so perché, ma la cosa non mi piace affatto", Gladys alzò le spalle, preoccupata.

"Oh, Gladys... ti fidi di me?", le domandai.

"No, ma non ho scelta", rise e, non appena il professore entrò, subito rimase in silenzio.

Sapevo già a chi chiedere per la mia amica: Peter Gray.

Un tempo erano migliori amici; ma tutto si disfò non appena lui le rivelò i suoi sentimenti che, da tempo, provava per lei.

Il problema era Gladys: lei non voleva avere una relazione né con lui né con nessun altro. Probabilmente, per la paura matta di dover soffrire.

La capivo, da un certo punto di vista. Tutto fino ad un certo punto, dal momento che si era lasciata scappare una così brava persona come Peter.

Durante l'ora di lezione, continuavo a chiedermi in che modo l'avrei convinto ad invitarla e chi avrebbe invitato me.

Non potevo trovare un compagno per la mia amica e nessuno per me! Sarebbe stato imbarazzante andare lì da sola a bere punch e birra fino a tarda notte sotto lo sguardo severo dei miei insegnanti.

Il ballo scolastico, qualsiasi tipo esso fosse, era sempre il più rinomato.

Tutti volevano andarci e tutte le ragazze sognavano di essere invitate.

Anche gli insegnanti non si facevano mai scappare nessun tipo di festeggiamento solo per poter fare un altro ballo studentesco e per potersi divertire tutti assieme e staccarsi dalla monotonia scolastica.

Adoravo questo genere di cose; anche se, l'anno prima, ero stata accompagnata da David. E sapevo che, quest'ultimo, non avrebbe perso tempo a riprovarci.

BIANCOSPINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora