CAPITOLO 38

1.3K 100 0
                                    

"Ho appena chiamato i miei genitori e mi hanno detto che posso dormire qui questo fine settimana...", comunicai ai ragazzi all'interno della casa, "mia madre era emozionata alla sola idea che le stessi mentendo... credeva fermamente che mi facessi la nottata con Adrian, anziché con te", comunicai a Greta, sbuffando.

"Come se non volessi...", bisbigliò suo fratello tra le risa.

Mi sedetti sul divano con addosso una coperta chiara e aspettai che Greta mi portasse una tazza fumante di tè.

La presi tra le mani e soffiai all'interno, avendone cura di non ustionarmi.

Portai i piedi sul divano e mi accovacciai in una posizione tutta mia.

Feci un sorso della calda bevanda e alzai lo sguardo su ognuno di loro, concentrata a dovere.

"Ora, vorrei che mi raccontaste tutto. Tutta la verità", dissi in modo chiaro e coinciso.

Volevo sapere, punto. Volevo sapere ad ogni costo. Soprattutto che ora, in tutto ciò, c'entravo anch'io.

Vidi Adrian camminare disinvolto da una parte all'altra del salotto e massaggiarsi il mento barbuto con tranquillità e saggezza.

Come se sapesse già cosa dirmi.

Come se sapesse già che questo momento sarebbe arrivato, prima o poi.

"Sono un vampiro di 143 anni", iniziò lui con fare disinvolto, "sono nato nel 1873 a Dothan, in Alabama".

Guardò i suoi cugini e li indicò con la mano.

"Greta è la più vecchia di noi tre; lei ha 152 anni, mentre Jason ne ha 149. Sono nati in una cittadina poco più lontana dalla mia: Selma"

Prese una pausa nella quale sorrise.

"Abbiamo assistito a molte invenzioni umane e ad una miriade di cambiamenti: la costruzione del ponte di Brooklyn, la seconda rivoluzione industriale, Roma che diventa la capitale d'Italia, l'inaugurazione del Traforo di Frejus che collega la Francia all'Italia, l'inaugurazione del Metropolitan Museum Of Art, l'apertura del parco nazionale di Yellowstone...", tirò un sospirò e strizzò gli occhi, "queste furono solo alcune delle cose che i miei cugini riuscirono a vedere due o tre anni prima della mia nascita. Pensa quante cose..."

Si fermò a guardarmi e mi sorrise.

"E non sai quante cose ho visto io, invece: l'impiccagione di Charles Guiteau per l'uccisione del presidente James Garfield, il 17 Giugno vidi arrivare a New York la statua della libertà per mano dei Francesi, l'invenzione della Coca Cola al tempo chiamata Pemberton's French Wine Coca, i ritrovamenti dei corpi delle vittime di Jack lo Squartatore, l'inaugurazione della Torre Eiffel in occasione del centesimo anniversario della rivoluzione francese...", sembrò pensarci un attimo su e, poi, continuò, "questo, soltanto nei primi anni '80. E immagina quanto altro ancora abbiamo visto"

"E la vostra famiglia?", chiesi poi.

Adrian rimase in silenzio e Greta mi sorrise appena.

"Non perché siamo immortali e difficili da uccidere, allora, non possiamo morire", mi spiegò lei, facendomi rendere conto di quanto avevano sofferto per la morte dei genitori.

L'unico famigliare adulto che avevano al loro fianco era Harris.

"E come avete fatto a diventare così?", chiesi ancora.

"Ci sono solamente tre modi per arrivare ad essere un vampiro: nutrirti di sangue di vampiro, morire subito dopo e rinascere bevendo sangue umano, nascere da genitori vampiri, o farti vampirizzare da una strega", mi spiegò Jason alzando la mano e segnandomi i tre punti con le dita.

BIANCOSPINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora