"Sei... bellissima!", si complimentò Greta con me non appena arrivai a casa dei Miller con il mio vestito invernale.
Sotto avevo le calze maglia e avevo gli stivaletti alti con un po' di tacco.
Greta aveva tanto insistito a volermi vedere prima di andare alla festa, dato che erano stati invitati solo gli alunni di tutta la scuola.
Le era dispiaciuto. Le si leggeva in faccia.
Anche Jason si complimentò con il mio look invernale.
Adrian, invece, aveva il suo solito jeans chiaro e la camicia.
Gli stavano bene e lo rendevano semplice così com'era.
"Si, stai davvero bene... umana", si complimentò Jason, tirandomi una pacca sulla spalla.
Mi fece l'occhiolino e gli sorrisi.
"Si, non troppi complimenti, grazie...". Adrian mi si mise davanti e spinse leggermente indietro Jason, troppo vicino a me, per i suoi gusti.
"Geloso, cugino?", chiese lui, divertito.
Adrian non rispose.
Si fece indietro e mi guardò col sorriso sul volto.
"Che ne dici di andare? Greta ti ha visto ed è tardi", mi spiegò lui, dandomi un bacio sulla guancia.
Annuii e lo seguii fino alla porta di casa.
Salutai i due fratelli scuotendo la mano.
"A dopo", disse Adrian, semplicemente.
Lo seguii fin dentro la macchina e mi allacciai la cintura con un gesto veloce.
"Pronta?", mi chiese col sorriso sul volto.
Alzai un sopracciglio nel momento esatto in cui Adrian mise in moto l'auto.
"Secondo te? Ho la faccia di una che è pronta?", gli chiesi ridacchiando.
Scosse la testa.
"No, non mi sembra proprio... ma, con me accanto, lo sarai. Te lo posso assicurare", mi tranquillizzò lui in modo dolce, accelerando come solo lui sapeva fare.
Da quando mi aveva rivelato la sua vera natura, non temeva più di accellerare al massimo.
Sembrava come se guidasse normalmente; ma sapevo che erano i suoi poteri a renderlo così veloce e agile in tutto. Per sino nel guidare.
Mi sentivo come se la mia testa fosse schiacciata contro al sedile e, in un attimo, pensai di chiudere gli occhi e di trattenere il respiro.
Mi tenni stretta al sedile per la sua guida spericolata che ancora mi metteva paura.
"Sei nervosa?", mi chiese, guardandomi.
Come faceva ad andare così veloce e a non guardare la strada?
"Un po'", gli dissi la verità e guardai la strada al posto suo per paura che andassimo a bocciare, "ma va bene così", alzai le spalle e guardai fuori dal finestrino in attesa che quel giro in macchina finisse al più presto.
"Sei bellissima, lo sai, vero?", si complimentò lui con un sorriso a trentadue denti.
Notai i suoi canini appuntiti e mi leccai il labbro inferiore al solo pensiero che quella bocca aveva toccato la mia per più volte.
I suoi denti non mi facevano più così paura come prima; anzi, ora, li trovavo per sino eccitanti sotto un altro punto di vista.
Voltò a destra e trattenni il respiro per qualche secondo.
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...