Il giorno dopo, a scuola, Adrian c'era. Così come Dominic, naturalmente.
Sembrava, quasi, si fossero messi d'accordo.
A Gladys non le avevo raccontanto più niente. Anzi, secondo la sua versione, il giorno prima ero rimasta a casa a leggere libri e a guardarmi serie tivù con le patatine e il succo alla pesca.
Preferivo non dirle più nulla; ma non perché non mi fidassi. Solamente per il semplice motivo che, ora come ora, era troppo presa da Peter e dai suoi modi di fare.
Ero contenta per lei: uscivano insieme e si piacevano.
Non aveva bisogno di pensare anche a ciò che combinavo fuori di qui.
"La campanella è suonata. Menomale", sospirò Gladys con mio stupore. Non era da lei dire una cosa del genere, "io vado da Peter. Vuoi venire con me?", chiese poi.
Scossi la testa e guardai in direzione di Adrian.
"Ah, ho capito...", sorrise con fare beffardo e mi fece l'occhiolino.
"No, non lui", scossi la testa, "devo vedermi con Dominic".
Gladys alzò un sopracciglio e sospirò.
"Prima o poi dovrai scegliere, lo sai?", mi chiese in tono apprensivo.
Per un attimo, sembrava essere tornata quella di prima.
"No, se nessuno dei due mi vuole", risposi.
"Oppure, tu hai già scelto; ma lui non ti vuole. E io so benissimo chi è", ridacchiò e mi diede un bacio sulla guancia, scappando via.
Aveva ragione. Aveva tremendamente ragione.
Io avevo scelto, e anche da un pezzo.
Mi alzai dalla sedia e mi fiondai fuori dalla classe con gli occhi di Adrian puntati addosso.
Non lo salutai questa volta.
Rimasi zitta, aspettando che facesse lui la prima mossa.
Camminai a passo spedito verso la classe di Dominic e aspettai che uscisse con ansia e trepidazione.
Se Adrian avesse deciso di raggiungermi, non sarei più riuscita a parlargli.
"Dominic!", lo chiamai, non appena uscì.
"Lidya! Tutto okay?", chiese in tono preoccupato.
Annuii e lo presi da un braccio, pronto a trascinarlo al piano di sotto.
"Dobbiamo andare. Ti devo assolutamente parlare", dissi in modo deciso.
"E perché tutta quest'ansia?", chiese ridacchiando.
"Perché se Adrian ci raggiunge non riusciamo a parlare", gli spiegai frettolosamente.
"Tu non ti devi preoccupare di lui. Non se ci sono io", Dominic tornò serio, "lui non ti può dire cosa fare o cosa non fare. Sei padrona di te stessa e, come tale, sei tu a decidere. Non lui"
Sospirò e guardò dietro di me.
"Dai, andiamo di sotto", mi prese per un polso e mi fece cenno di seguirlo.
Scendemmo le scale e arrivammo al piano di sotto dove, Dominic, si appoggiò al muro con fare rozzo.
"Quindi?", chiese poi, "è successo qualcosa?"
Sospirai ed iniziai a passeggiare.
"Cosa succede tra te e Adrian?", chiesi in modo deciso, senza tanti giri di parole.
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...