L'uomo dai capelli chiari mi venne incontro e mi alzò la testa con un dito.
"Quindi, è lei la ragazza che sta con i Miller?", chiese lui, rivolto a Dominic.
Mi lasciò andare la testa che ricadde verso il basso come a peso morto.
Guardai di sbieco Dominic, come a chiedergli spiegazioni; ma lui rimaneva in silenzio, in attesa che l'uomo aggiungesse altro.
Dominic annuii e mi guardò.
"Bene", mi diede un'ultima sbirciata ed iniziò a girarmi attorno.
"Sei un vampiro anche tu?", chiesi all'uomo con tutto il coraggio che avevo in corpo.
Perché ero qui? E perché venivo trattata in questo modo?
"Si, sono un vampiro", rise lui di buon gusto.
Come se la mia domanda avesse già una risposta ovvia.
"Si vede che sei umana". Lo disse come un insulto e la cosa mi offese.
Strinsi i pugni e lo guardai minacciosa.
"Devo tornare a casa, ora; se non le spiace", tuonai, andando verso la porta.
Quell'uomo mi saettò davanti facendomi prendere un colpo e mi guardò con il viso storto.
"Non vai da nessuna parte, ragazzina!". Mi rispose a modo e la cosa mi spaventò.
Feci un passo indietro fino a che non sentii le braccia di Dominic stringermi le spalle con ardore.
"Padre, avevi promesso che non le avresti fatto del male", gli ricordò lui con voce cauta.
Padre?
"Lui è tuo padre?", gli domandai, poco convinta di ciò che avevo sentito.
Annuì e guardò l'uomo davanti a me con le mani congiunte.
"Chiamami pure Gabriel", si presentò lui porgendomi la mano che, però, non strinsi.
"Padre...", lo ammonì, nuovamente, il figlio.
"Dominic, l'amore per questa umana ti acceca e ti annebbia la mente! Hai forse dimenticato ciò che i Miller ci hanno fatto?", domandò lui con tono duro, da vero padre.
Amore? Dominic, allora, provava veramente qualcosa per me...
Iniziavo a pensare che suo padre fosse anche peggio di Harris. E ce ne voleva per esserlo...
Le mani di Dominic ricaddero verso il basso e mi sentii libera di muovermi e di parlare, soprattutto.
"Che cosa vi hanno fatto i Miller?", domandai, curiosa, "e per quale motivo vi servo?"
"Lei non sa...", sussurrò Gabriel, stupito.
"Ma che cos'è che dovrei sapere?!", chiesi sull'orlo di una crisi di nervi.
Gabriel mi squadrò per qualche secondo fino a che non mi fece un gesto con la mano.
"Seguimi", disse solo.
Mi portò nel salotto che già conoscevo e mi fece sedere sul divano con di fianco suo figlio. Lui preferì rimanere in piedi; forse, per sembrare colui che era il capo di casa.
"Sai perché i genitori di Adrian sono morti?", domandò lui, "e la moglie di Harris?", chiese ancora.
Scossi la testa e rimasi in silenzio.
Il ginocchio di Dominic toccò il mio e pensai che lo stesse facendo apposta. Solo per non farmi sentire sola; ma non avevo paura. Non più.
"La moglie di Harris, Giselle, era una vampira in tutto e per tutto. Una bella donna che assomigliava tanto alla figlia più grande: Greta. Occhi chiari e capelli biondi e lucenti, portamento e gran classe. Veniva dalla Francia ed era vampira dalla nascita", prese una pausa nella quale guardò il figlio, "mia moglie, invece, si chiamava Emma. Veniva dall'Italia ed era una bellissima donna dai capelli biondi. Era forte e amorevole. Quel genere di donna che tutti apprezzerebbero. Ed era anche buona: buona con tutti. La trasformai io e lei era consenziente a tutti gli effetti"
Si fermò e sapevo che, in quella storia, il peggio doveva ancora arrivare.
"I genitori di Adrian, Sebastian e Veronica, erano una coppia bellissima. Lui era vampiro dalla nascita, proveniente da Dothan; lei era Italiana e conosceva già mia moglie. Ed erano molto amiche", prese una pausa nella quale sospirò, frustrato, "Veronica era una cacciatrice: una cacciatrice di esseri soprannaturali, quindi anche di vampiri, divenuta anche lei vampira dopo il morso d'amore dato da Sebastian. Ed il suo compito era di uccidere la nostra razza e, soltanto dopo averci uccisi, la sua maledizione sarebbe cessata e lei sarebbe tornata una persona qualunque, senza alcun bisogno primario di uccidere coloro che erano diversi"
Guardò il figlio e continuò imperterrito.
"Il problema fu quando conobbe Sebastian: se ne innamorò perdutamente e lui la trasformò facendo nascere, con lei, un figlio: Adrian. Veronica si nascose per molto tempo, girando con suo marito e con la famiglia di Harris. Non aveva più quella voglia incontrollata di uccidere; forse, perché l amore prevaleva su tutto", sorrise al figlio, "poi, incontrò noi. Dominic e Adrian erano più piccoli e fecero subito amicizia; mentre, Veronica ed Emma, tornarono amiche come un tempo"
Dominic sembrò sorridermi; ma non ne ero poi così convinta.
"Ma, un giorno, altri cacciatori la trovarono e catturarono lei assieme a mia moglie, suo marito e la moglie di Harris. Io e lui eravamo lontani da casa e non ci avevano preso; ma i nostri bambini si", guardò Dominic con amore, "io ed Harris li trovammo quando furono tutti morti. Tutti tranne Dominic e Adrian. Loro due erano stati lasciati per ultimi perché meno pericolosi. Così, uccidemmo i cacciatori salvando i bambini"
"Ma, Adrian, che cosa ne può?", domandai, incapace di capire.
"Sua madre era una cacciatrice e ci ha uccisi tutti!", urlò Gabriel, spaventandomi.
Mi schiacciai contro al divano e aspettai che proseguisse.
"Ha portato via mia moglie, un pezzo della mia famiglia... tutto questo, perché era troppo egoista per lasciar andare Sebastian"
"Era innamorata...", provai a convincerlo.
"Ed ero innamorato anch'io di mia moglie!", urlò con le lacrime agli occhi.
Mi faceva quasi pena e lo capivo: aveva perso la persona più importante della sua vita, a parte suo figlio.
"E Adrian farà lo stesso, perché è uno di loro: è un cacciatore vampiro; ma dalla nascita"
SPAZIO AUTRICE
Gabriel, il padre di Dominic, racconta la storia della sua famiglia e di quella dei Miller, svelando il segreto che Adrian portava con sé.
Ma non è finita qui perché anche Adrian è per metà vampiro e per metà cacciatore: proprio come sua madre.Cosa ne pensate di questa rivelazione??
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...