"Lidya, mi stai ascoltando?", mi chiese nuovamente Dominic facendomi destare dal mio sogno ad occhi aperti.
Continuavo a pensare a quella strana giornata e alle parole di Adrian.
"Si, certo", sorrisi impacciatamente e continuai a camminare in direzione della fermata dell'autobus.
"Quindi, vieni?", ripeté la domanda.
Mi fermai di scatto e mi guardai intorno.
Probabilmente, inconsciamente, lo stavo cercando tra la folla.
"Vieni, dove?", chiesi senza capire.
"A casa mia, no?", Dominic mi sorrise ed io mi morsi un labbro.
Andare a casa sua sarebbe stato come tradire l'amore che provavo nei confronti di Adrian; ma io e Dominic eravamo pur sempre ottimi amici e ci stavamo solo conoscendo, non frequentando.
E se Adrian lo fosse venuto a sapere? Quale sarebbe stata la sua reazione?
Gelosia?Era una cosa tutta da scoprire e, la cosa, mi allietava parecchio.
E David? Come la mettevamo con lui?
Dalla nostra ultima chiacchierata al ballo non aveva più proferito parola.
Probabilmente, perché ancora mi stava controllando per poi fare la sua prossima mossa.
"A casa tua?", deglutii.
E se mi avesse fatto qualcosa?
Insomma, non lo conoscevo poi così bene; anche se ero andata più volte anche a casa di Adrian e, quest'ultimo, non mi aveva torto un solo capello.
"Lidya, tranquilla... okay?". Dominic mi si fece più vicino e mi accarezzò piano i capelli con un gesto dolce e affettuoso.
Un gesto che avrei tanto voluto dalle mani di Adrian.
Annuii.
"Dai, allora, vengo", sorrisi e, non appena Dominic iniziò a dirigersi verso la sua auto, lo seguii a ruota.
Controllai che nessuno mi stesse guardando e salii sulla sua macchina con estrema velocità, allacciandomi la cintura e coprendomi il volto con i capelli con un gesto quasi naturale.
"Lidya, nessuno ti dirà nulla. Perché continui ad avere così tanta paura di essere vista o giudicata da qualcuno?", mi chiese lui non appena mise in moto la macchina.
Guardai fuori dal finestrino e feci una smorfia.
"Perché tutti sembrano volermi comandare", alzai le spalle e sorrisi appena.
"Non dovresti lasciarti comandare", mi spiegò lui.
"Lo so; ma non ci riesco", presi una pausa e lo guardai, "alcune volte mi comandano persone più forti di me. Persone dalle quali non mi posso sottrarre"
"Tipo Adrian?", chiese lui, voltando per un attimo la testa verso di me.
Abbassai lo sguardo ed arrossii.
"Oh, non c'è nulla di cui vergognarsi", cercò di tranquillizzarmi lui, "innamorarsi è normale", mi sorrise.
"Io non...", iniziai io; ma, subito, m'interruppe.
"È inutile che fingi. Comprendo bene i sentimenti. Sono una persona molto empatica, come puoi vedere", mi sorrise e mi guardò per un secondo per poi innestare la marcia.
"Beh, non so bene che cos'è che provo", mi lamentai.
Credevo che, parlandone, gli avrebbe dato fastidio; che Dominic fosse innamorato di me... e non era così.
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...