Camminai ancora e quell'ombra era sempre lì che mi fissava.
Non la persi di vista finché, di colpo, fece dietro front ed iniziò a camminare verso il giardino sul retro di Laureen.
Lo seguii, spintonando i presenti.
"Ehi, guarda dove vai!", mi sgridò un ragazzo intento a bere il suo bicchiere di birra.
Mi scusai a bassa voce e continuai a camminare finché, alzando la testa, lo persi di vista.
Decisi di uscire per conto mio nel giardino sul retro, convinta che avessi solamente sognato.
Mi serviva una boccata d'aria, tutto lì.
Aprii la porta ed uscii.
Sentivo ancora la musica di sottofondo provenire da dentro la casa e, con un sospiro, mi abbandonai all'aria fresca e al suono ronzante delle mie orecchie.
La testa mi doleva e mi girava appena.
Poi, non appena mossi un passo, sentii un fruscio d'erba.
Mi guardai attorno, spaventa; pronta a tornare dentro di corsa.
Feci un altro passo indietro quando una figura spuntò da dietro l'albero di Laureen.
Lo guardai pensando fosse solamente un ragazzo con l'intento di vomitare dietro i cespugli; ma non era così.
L'ombra fece qualche altro passo in avanti fino a risplendere sotto la luce dei lampioni e della luna.
Lo guardai meglio e strizzai gli occhi, incredula.
"Tylor?", chiesi ridacchiando.
Non poteva essere vero. Poteva solamente essere uno scherzo di cattivo gusto.
"Se questo è uno scherzo, sappi che fa schifo", pronunciai questa frase tremando.
Feci un passo verso di lui e il presunto Tylor ne fece uno verso di me.
"Non è uno scherzo, Lidya", disse in modo cupo e serio.
La voce era la sua.
Scossi la testa e aprii e chiusi gli occhi almeno tre volte di fila prima di accorgermi di essere sveglia e del tutto sana, credo.
"Chi sei?", chiesi.
"Sono Tylor. Non puoi dirmi che non ti ricordi di me...", aprì le braccia verso l'alto e mi venne ancora più vicino, facendo attenzione a non spaventarmi, "Tylor Morgan", ripeté.
"Tu... tu dovresti essere morto. Io... io sono stata al tuo funerale ed il tuo corpo era dentro alla bara", balbettai, scuotendo la testa ed iniziando a piangere.
"Quanta gioia nel rivedermi... credevo fossi più felice, sai?", fece una pausa nella quale sbuffò, "hai controllato che fossi dentro alla bara?", mi chiese scherzando.
"Questo è uno scherzo e anche di pessimo gusto! Sappilo!", continuai a piangere e mi guardai intorno per constatare che non fossi ripresa da qualche ragazzo stupido che aveva bevuto troppo, "io sono venuta al tuo funerale e tu eri nella bara, capito?", ripetei ancora una volta.
"Ed io ripeto: hai controllato che io fossi nella bara?", mi chiese nuovamente; questa volta, più convinto di prima.
Ci pensai un attimo su e l'idea che tutto ciò fosse possibile mi balenò nel cervello.
"Perché ti sei finto morto?", chiesi, credendomi ancora più stupida di prima solo per il fatto che ci stavo credendo.
"Non mi sono finto morto", rispose in tono tranquillo.
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BIANCOSPINO
Vampire-PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA DI "BIANCOSPINO"- E' il terzo anno scolastico per Lidya Thompson e tutto sembra noiosamente uguale agli anni scorsi: stessi compagni, stessa classe e stessi professori. Nulla sembra essere cambiato; nulla, tranne lui: Adr...