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I suoi occhi freddi come il ghiaccio non si staccavano dai miei, ritrassi la mano e lui ci lasciò accomodare, andai a sedermi accanto a Rayn ed uno dei due ragazzi.
<<Quanta gente per un nome Hunter>>
Dissi spostando i miei occhi in giro per la sala,
<<Quanta fretta bambina>>
<<Tessa>>
Lo interruppi,
<<Tessa...>>
Si corresse lui percorrendo con lo sguardo il mio collo fino alla mia scollatura.
<<Che maleducato!>>
esclamò all'improvviso portandosi teatralmente le mani sulla fronte,
<<Drake, Aston, vi presento la vostra nuova sorellina Tessa Jones>>
Disse scolpendo bene il mio nome nella frase, lo guardai confusa e rivolsi il mio sguardo a Rayn, che sembrava più disorientato di me.
<<Ecco a voi>>
Una donna robusta e dai corti capelli biondi raccolti fece scivolare dalle braccia le nostre portate, guardai quell'enorme bistecca fumante sotto i miei occhi, il fatto che fosse adagiata su varie foglie di lattuga mi fece intuire che non fosse un ristorante economico. L'odore di quella fumante carne alla piastra presto riempì la stanza, ma non fu abbastanza per distrarmi dalle parole di Hunter.
<<Intendi darmi delle spiegazioni o hai bisogno di un "piccolo incoraggiamento" intorno alla gola?>>
domandai rigirando sulla carne la lama d'acciaio che dava forma al coltello, per poi affondarla con un colpo secco nella bistecca. Lo vidi quasi strozzarsi con un pezzo di carne, adoravo giocare con la paura di quell'uomo, forse i corti capelli corvini, gli occhi trasparenti e quel bel visino gli davano una certa autorità, ma in tre anni avevo imparato che ogni persona esistente a questo mondo aveva paura di me e, dovevo ammettere, che il tutto era quasi divertente. Si pulì la bocca con il tovagliolo rosso di stoffa che portava sulle gambe e si schiarì la voce
<<Drake, per favore vorresti spiegare tutto alla signorina? Io devo assentarmi un momento. Rayn>>
Come pronunciò il suo nome il biondino scattò in piedi e seguì il suo compare verso l'esterno.

Rivolsi tutta la mia attenzione ai due ragazzi, ancora non sapevo chi fosse esattamente chi,
<<Io sono Drake Miller e lui è mio fratello Aston. Lavoriamo nei servizi segreti da anni, collaboriamo spesso con la C.I.A>>
La sua profonda voce maschile era quasi seducente, mi si bloccò lo stomaco e mi allontanai strisciando con la sedia dai ragazzi, il fratello mi mostrò ancora una volta le sue fossette e i suoi occhi verdi mi guardavano divertiti,
<<Tranquilla non siamo qui per arrestarti, siamo infiltrati nella C.I.A, ma siamo fedeli ad Hunter>>
La sua voce invece era più dolce rispetto quella del gemello, ma possedeva sempre quel tono profondo e maschile.
Tornai a guardare Drake,
<<Il ragazzo che devi uccidere è figlio di un pezzo grosso che gestisce una delle catene più importanti di casinò a Las Vegas, quel figlio di papà è controllato ventiquattr'ore su ventiquattro da agenti dell' FBI. Sarebbe impossibile anche per te ucciderlo dall'esterno. Così Hunter ha sequestrato una famiglia che ha collegamenti con lui e noi prenderemo il loro posto per un p'o>>
Le mie dita cominciarono a tamburellare sulla tovaglia bianca, provocando un leggero rumore sordo sul tavolo di legno.
<<Quindi se non posso ucciderlo dall'esterno voi state puntando ad ucciderlo dall'interno…>>
Sentenziai lasciando la frase in sospeso seguendo la logica delle parole di Drake, Aston cominciò a parlare, lasciando mangiare il fratello
<<In breve si, prenderemo il posto di queste persone finchè il ragazzo non sarà più un problema>>
<<E chi sarebbe?>>
domandai incuriosita, Drake fece scivolare un fascicolo con la foto di un ragazzo dai capelli e occhi scuri davanti a me, sollevai la foto e mi bloccai.
<<Cameron Jay Hudson?>>
sussurrai incerta, come risposta ottenni solo un loro cenno e risi nervosamente chiudendo il fascicolo per poi restituirlo ai legittimi proprietari.
<<Voi siete pazzi, Hunter è pazzo, è praticamente impossibile>>
Accavallai le gambe
<<Quella è roba per F.B.I. / C.I.A., non certo per me>>
Vidi i due ragazzi scambiarsi qualche sguardo,
<<Ti pagheranno il doppio o il triplo se vorrai>>
m'informò Aston puntando i suoi occhi verde smeraldo nei miei,
<<Sentite non è una questione di soldi, quel nome è un suicidio, se avessi voluto farla finita mi sarei sparata una pallottola nella tempia>>
Incrociai le braccia e mi voltai verso i due uomini finalmente di ritorno.
<<Bene Tessa, prepara le valigie si va a Las Vegas!>>
Esclamò Rayn, sembrava estasiato dall'idea di partire
<<Scordatelo, scordatevelo, io non intendo accettare questo incarico>>
Le mie parole terminarono il discorso e per parecchi minuti la stanza si riempì del suono delle posate e dei piatti sfiorati dalle lame dei coltelli.
Hunter rise attirando l'attenzione di tutti
<<Non puoi rifiutare piccola, perchè altrimenti, mi troverò costretto a consegnarti alla C.I.A. e immagina la loro gioia nell'averti davanti a loro in manette>>

DangerouslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora