I suoi occhi non sembravano avere intenzione di cedere ai miei
<<Cosa aspetti!>>
Gridò, spinsi la canna della pistola ancora più contro la sua pancia e lui lasciò andare l'arma
<<Non ti ricordi più che significa davvero premere quel grilletto,vero?>>
la sua espressione si fece confusa e fece un passo indietro
<<Come hai rimosso il ricordo di un colpo così ravvicinato? Come sei riuscito a smettere di fare quello per cui sei stato cresciuto? Non ti ricordi cosa provi sentendo l'odore del sangue che hai versato?>>
Per la prima volta sentivo la paura crescere in quel ragazzo, lo sentivo dal suo battito e lo leggevo nei suoi occhi.
<<Non si dimentica>>
Rispose freddo, sembrava essere disorientato, come se davvero pensasse che avrei premuto quel grilletto da un momento all'altro.
Lasciai andare la presa su di lui e mi allontanai di qualche passo,
<<Sono andata ad ogni loro funerale>>
Rivelai dandogli le spalle,
<<Ogni uomo, donna o bambino che ha la mia firma sulla sua morte.
Mi vestivo elegante, mi confondevo tra i loro parenti e restavo li fino a quando non mi ritrovavo sola, davanti ad una pietra conficcata nel terreno con la persona che avevo ucciso. Non sono mai riuscita a sentirmi in colpa, nemmeno quella volta...>>
Appoggiai la pistola sul tavolino ed incrociai le braccia tornando sui suoi occhi
<<Perchè?>>
Alzai le spalle,
<<Non lo so>>
Risposi sinceramente. Lo vidi raggiungermi e sedersi sul divano, feci lo stesso e continuai a fissare il vuoto davanti a me.
<<Non giudicarmi Miller, so che sembra folle, ma accompagnarli fino al cimitero mi faceva pensare che forse un giorno avrei ricevuto il loro perdono>>
Un lungo sospiro uscì dalle sue labbra
<<l'ho fatto anch'io, non posso giudicarti>>
Gli rivolsi uno sguardo confuso e lui mi sorrise
<<La tua è sempre stata una forma di rispetto, infondo hai sempre ucciso perchè quello ti era stato insegnato. Anch'io ho lasciato la mia scia di sangue Tessa e per quanto possa provare a dimenticare ogni cosa, so che quei visi, quelle urla e quelle suppliche non usciranno mai dalla mia testa. Tu andavi ai loro funerali, io li sepellivo e basta>>
Un brivido mi passò dietro la schiena, la piega che aveva preso quel discorso si stava facendo sempre più profonda.<<Perchè non hai mai smesso di cercare quel bambino?>>
Domandò dopo quella che sembrò un' eternità di puro silenzio.
Distolsi lo sguardo dal suo e tornai a guardare il muro,
<<Perchè me lo disse lui>>
Ricordai sorridendo
<<"Tingiti i capelli del colore del mio sangue e continua a vivere cercando il mio nome">>
Recitai usando le sue stesse parole.
Il silenzio che era calato tra noi sembrava perdersi nell'aria, con Drake non avevo bisogno di troppe parole per capire la logica delle sue domande, ogni richiesta portava ad una risposta precisa, alla quale non si poteva mentire
<<Se avessi avuto la possibilità di scegliere, saresti mai andata al campo?>>
Mi alzai dal divano e raccolsi ancora una volta i miei capelli,
<<Non ho mai avuto scelta>>
Raggiunsi il bagno e andai a lavarmi i denti, sentivo che quella discussione sarebbe finita a breve. Con la coda dell'occhio vidi Drake appoggiarsi allo stipite della porta
<<Cosa provi esattamente quando uccidi?>>
mi sciaquai un ultima volta la bocca e tornai sui suoi occhi
<<Niente>>
Lo guardai portarsi le braccia al petto, sapevo che sarebbe rimasto li a braccia conserte fino a quando non avrei risposto onestamente a quella domanda.
Sospirai e mi appoggiai al lavandino
<<Cosa vi aspettate che risponda esattamente a questa domanda? Me l'avete chiesto tutti e la mia risposta è sempre stata la stessa>>
Dissi cercando di nascondere qualla strana senzazione di tristezza.
Drake sorrise senza staccare i suoi occhi verdi dai miei
<<Vuoi lasciarmi credere che non provi alcuna emozione quando premi quel grilletto?>>
Chiese avvicinandosi
<<Niente odio, tristezza, paura, disprezzo o piacere? Forse rispondi "niente" solo perchè a te infondo piace, o sbaglio?>>
Per quanto sadiche potevano sembrare, le parole di Drake erano sincere; il suo viso era a pochi centimetri dal mio e potevo sentire il suo respiro caldo confondersi con il mio.
<<Divertimento>>
Sussurrai spingendolo lontano da me, in faccia non riuscivi a leggerli altro che confusione,
<<Quando tieni in mano il loro fascicolo sai che la loro vita è giunta al termine. Riesci a sentirti quasi Dio, sapendo che hai in mano i loro ultimi respiri, i loro ultimi attimi di vita>>
Rivelai sostenendo i suoi occhi
<<"Il gioco lo vince chi ha in mano le carte vicenti">>
Disse ricordando le parole che ci furono dette il primo giorno di addestramento.

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Dangerously
Fantasy"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...