#20

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<<È successo qualcosa tra voi?>>
Mi domandò Aston cercando, probabilmente, una spiegazione logica al comportamento del fratello
<<No>>
Risposi fredda continuando a ricaricare le varie pistole che mi ero portata dietro.
<<Allora perchè si comporta così?>>
Insistè ancora.
<<Sembrava infastidito, geloso quasi>>
Alzai le spalle, volevo solo che smettesse di parlare
<<Si sarà alzato male>>
Dissi sperando che si chiudesse quella bocca una volta per tutte, lui rise nervosamente
<<Ma non ha senso, non abbiamo detto nulla di male>>
Sparai un colpo mandando un vaso in frantumi
<<Ah, era carica>>
Commentai guardandolo negli occhi, lui smise di parlare e tornò a guardare lo schermo del portatile,
<<Tessa fa attenzione, non siamo a casa, comportati decentemente>>
Alzai un sopracciglio continuando a lucidare la mia arma
<<Certo Rayn, non pensavo fosse carica>>
Mentì ironizzando
<<Forse è meglio se cominciamo a studiare un modo per non farci riconoscere ragazzi>>
Propose lui, forse per spezzare quella tensione che si era creata nella stanza.

Dopo un ora passata a studiare il fascicolo di quella ragazza, mi passò la voglia di impersonarla. Cassandra Helton Fell altro non era che un alcolizzata e drogata bambina di 18 anni con troppi soldi. A giudicare da alcune sue foto una cubista si vestiva di più. Girai il mio computer in direzione di Rayn e Aston ed indicai la biondina svampita
<<Mettiamo in chiaro due cose:
Primo, io non mi farò mai bionda e secondo, non intendo indossare gonne o vestiti che nemmeno mi coprono>>
Il mio tutore sorrise divertito,
<<Okay, provvederemo a questo, tanto pare che i nostri uomini non si siano mai davvero incontrati. Hanno sempre fatto buoni affari assieme, ma abbiamo il vantaggio che la famiglia che Hunter ha sequestrato abitasse in Russia>>
Mi soffermai sulle sue parole e gli rivolsi uno sguardo di sfida
<<Non crederanno mai che arriviamo dalla Russia, tu forse, ma io e i gemelli siamo fregati>>
Aston mi rivolse un sorriso sfoderando le sue fossette
<<No, se i figli di Helton Fell sono stati tutti adottati>>
Alzai un sopracciglio, così il gioco si faceva troppo semplice,
<<Okay, un punto a tuo favore, ma resta il fatto dei vestiti>>
Aston alzò le spalle e Rayn tornò a leggere il suo fascicolo.
Continuai a scorrere distratta le immagini di quella ragazza per poi alzarmi e appoggiare il portatile sul tavolino, il continuo pensiero che Drake fosse ancora in giro mi procurava ansia, mi affacciai incrociando le braccia all'enorme vetrata, ma in giro non c'era nessuno
<<Qualcuno sa che fine ha fatto?>>
chiesi senza degnarli di uno sguardo
<<Chi?>>
<<Tuo fratello genio, è quasi sera ed è via da questa mattina>>
Per qualche secondo il silenzio calò e poi Aston tornò a parlare
<<Fregatene, tornerà quando vorrà>>
Mi strinsi nelle spalle
<<Non sono preoccupata per lui, ma per la mia Alfa>>
Mentì, per una volta la mia macchina era passata in secondo piano ed ero sinceramente preoccupata che Drake avesse fatto qualche stupidaggine.
Mi voltai verso di loro e li guardai cercando le parole giuste per placare i loro sospetti
<<Vado a cercare la mia auto, non permetto che un idiota me la righi, non ho un assicurazione che mi paghi i danni di Miller>> 
Rayn rise e mi porse le chiavi del suo BMW.
<<Non graffiare la mia principessa>>
Alzai gli occhi al cielo e raggiunsi l'ingresso, <<Ti chiamo tra un ora>>
Disse prima che chiudessi la porta.
Tirai un sospiro e mi morsi un labbro, dovevo trovare quel ragazzo prima che combinasse qualcosa di stupido.

Avevo girato con attenzione ogni angolo di quella città, ma oltre ad essermi persa più volte continuavo a tornare al punto di partenza, accostai e sbattei entrambe le mani sul volante.
Sbuffai e mi slacciai la cintura. Odiavo tutta questa situazione, chissà dov'era finito quell'idiota. Cercai di calmarmi e uscì dall'auto chiudendola, cominciai a camminare per scaricare la tensione e per poco non inciapai su un ubriaco seduto per terra
<<Spostati idio...Drake?>>
Il ragazzo alzò una bottiglia di vodka e mi sorrise
<<Alla salute Jones>>
disse bevendo un altro sorso da quella bottiglia ormai vuota
<<Ti sei ridotto un schifo>>
Gli feci notare sedendomi accanto a lui, quel suo profumo di playboy e sigaretta era mischiato all'acool, doveva essere stato in qualche locale probabilmente.
<<Tu devi andartene>>
Disse rivolgendomi uno sguardo e lanciando la bottiglia di vetro in mezzo alla strada mandandola in frantumi
<<Certo come no>>
Mi alzai in piedi e gli afferrai un braccio
<<Avanti alcolizzato, alzati>>
Lui mugugnò qualcosa e io tratteni una risata mordendomi un labbro distratta
<<No, smettila!>>
Disse alzandosi improvvisamente e bloccandomi contro la vetrina illuminata di un negozio di giocattoli
<<Era per dire, non ti ho chiamato alcolizzato per offendere, dio quanto sei parmaloso>>
Lui sorrise soffermandosi sulle mie labbra
<<Non era per quello...>>
Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e i suoi occhi si persero nei miei
<<Sono così sbagliato per te Tessa. Mi dispiace che per colpa mia tu sia diventata quella che sei>>
Rimasi in silenzio, non riuscivo a capire se le sue parole facessero parte di un discorso più serio di quanto, da ubriaco, potesse esprimere.
<<Drake sei ubriaco>>
Gli ricordai distogliendo lo sguardo dal suo,
<<Tessa io>>
Gli tappai la bocca e aprì la chiamata di Rayn.

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