#56

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<<Sto bene tranquillo>>
Sbuffai incrociando le braccia e restando con lo sguardo sulla strada, erano più di venti minuti che mi sentivo il suo sguardo addosso.
<<A giudicare dalla tua maglietta e dalle tue mani non direi>>
Spostai i miei occhi sulle mie mani e involontariamente guardai anche la mia maglia, dopotutto non aveva tutti i torti.
<<Guida e taci>>
<<Rossa devi farti curare>>
<<Io sto bene!>>
<<No! Invece non stai affatto bene! E tu lo sai, hai bisogno di aiuto. E Rayn è l'unico che possa aiutarti!>>
Ringhiò spezzando il nostro discorso.
Aveva alzato ancora la voce e forse questa volta non avrei potuto evitarlo.
<<Io non mi farò curare, se sará lui a farlo>>
Dissi rompendo il silenzio.
<<Non capisci che siamo obbligati? Che continueranno a cercarci, ad entrare nelle nostre vite ovunque saremo finchè non ci arrenderemo?>>
Mi voltai verso di lui, le sue mani stringevano forte il volante, mentre la sua guida sicura non oltrepassava gli 80kmh.
L'espressione che portava il suo viso era indescrivibile, poteva apparire frustrato e allo stesso tempo si notava che faceva fatica a parlarne.
<<Non ho intenzione di nascondermi tutta la vita Jones>>
Mi rivelò senza staccare il suo sguardo dalla strada, scossi la testa leggermente.
<<Allora vai! fatti curare da coloro che ti hanno torturato, da quelli che ti hanno ridotto a quello che sei oggi. Vai Miller, ma non chiedermi di venire con te, perché la risposta sarebbe no>>
Stavo perdendo la pazienza, tornai con le mani sulle ginocchia senza aspettarmi un risposta.
<<Cosí morirai Rossa>>
Alzai le spalle e sorrisi mascherando il mio nervosismo.
<<Ma non capisci che tanto morirò comunque?...se non mi ucciderà il mio corpo lo faranno i Superiori>>
<<E se ti salvassi?>>
<<Cazzo Drake! Ma lo vuoi capire che io la non ci voglio tornare!>>
Gridai mettendomi le mani nei capelli e sciogliendoli ancora una volta,
<<Cosa?>>
Lo vidi accostare ai bordi della strada deserta che stavamo percorrendo, i suoi occhi verdi si insinuarono nei miei e notai che ancora la sua mano stringeva il volante.
Mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi soffermai sulle sue labbra.
<<Tu mi stai chiedendo di tornare in quell'inferno per morire ancora e ancora, cosa credi che ti facciano? Che ti diano una stanza e ti curino come fossi in un ospedale?.
La verità è che ti sbatteranno in una cella e giorno dopo giorno ti apriranno come fossi un alieno, studieranno il tuo sangue, i tuoi organi e ti ignetteranno chissà cosa per vedere se funzioni o no!>>
Gesticolai alzando sempre più la voce. Una lacrima mi percorse la guancia indisturbata. Distolsi lo sguardo da lui e rimasi a fissare gli strappi che ricoprivano i miei jeans scuri.
<<Lo so>>
Rispose freddo.
<<Ma Rayn mi ha promesso che ci avrebbe lasciati andare una volta finito tutto>>
Corrugai le sopracciglia e tornai sul suo viso
<<E tu gli credi?!>>
Domandai sconvolta.
<<Non ho più speranza Rossa, in cosa posso credere ancora se non alle sue parole?>>
Sussurrò azzardando un sorriso.
Il silenzio che lasciai cadere mi lasciò il tempo di riflettere.
La primi luce arancio del mattino illuminarono la strada e senza volerlo sorrisi.
<<Non ti mancherà?>>
Chiesi attirando la sua attenzione senza separare il mio sguardo dalla sfera arancio che lentamente sorgeva davanti a noi.
<<Chi?>>
Mi morsi un labbro distratta, i suoi occhi mi guardavano incuriositi.
<<Il sole, la libertà, l'alcool>>
Domandai ridendo e alludendo alla sua decisione di farsi curare.
<<Mi mancheresti di più tu Rossa>>
Sentì le mie labbra curvarsi ancora una volta in un sorriso.
<<Ho fatto una marea di cazzate in vent'anni Jones e forse quella che rimpiango di più è stata quella di averti trascinata con me al campo, ma ne ho una più grande ancora>>
Alzai un sopracciglio e lui sorrise sfiorandomi il labbro inferiore con il pollice.
<<E quale sarebbe?>>
Per la prima volta non avevo la più pallida idea di cosa frullasse nella mente di Miller.
<<Quella di essermi innamorato di te nonostante tutta questa merda>>
Annuì e distolsi lo sguardo da lui, ignorando il battito del mio cuore che mi faceva mancare il respiro.

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