Il traffico della città sembrava niente confronto ai pensieri che mi passavano per la testa. Per quanto ci provassi non riuscivo a non pensare alle parole di Drake.
Appoggiai i gomiti sulla ringhiera e la testa sulle mani, lasciando che le dita affondassero tra i miei lunghi capelli tinti, sbuffai ancora e guardai quella notte che sembrava non passare più.
Mi appoggiai al muro piastrellato esterno e scivolai su esso fino a sedermi a terra, bevvi un altro sorso di vodka, nemmeno riuscivo più a capire il gusto che avesse.
<<È la seconda?>>
Alzai le spalle e allungai la bottiglia verso di lui
<<Ne vuoi?>>
lo sentì sedersi accanto a me e gli lasciai la bottiglia,
<<Per la verità la metà della prima è finita giù per il balcone seguita da qualche bestemmia in tuo onore Miller>>
Mi voltai verso di lui e notai le sue labbra curvarsi in un sorriso,
<<Due giorni>>
Alzai un sopracciglio e tornai a guardare la città.
<<Ci ho provato a non pensarti, ma non ci sono riuscito>>
Continuò.
Sorrisi e mi alzai in piedi.
<<Potevi provarci di più>>
Risposi fredda rientrando, lui mi seguì e mi prese per un polso.
<<Perchè fai così? Ti sto dicendo che per questi due giorni non ho fatto altro che pensarti e tu ti comporti da stronza!>>
Mi voltai verso di lui,
<<Ma finiscila di fare la vittima>>
Dissi facendo cadere il silenzio.
Il suo sguardo perso mi ricordava tanto quello di un cucciolo smarrito, mi liberai dalla sua presa e distolsi lo sguardo da lui; Ero riuscita a ferire Drake Miller.
Dopo minuti che mi parvero anni li in piedi incrociai le braccia e feci per voltarmi, ma mi fermai sentendo la sua voce.
<<Ti chiedo scusa>>
Alzai un sopracciglio e corrugai le sopracciglia tornando sui suoi occhi.
Lo vidi sorridere, forse dai pensieri che gli passavano per la testa, si sedette sul bracciolo del divano e sospirò guardando il nulla davanti a se.
<<Ho fatto un gran casino Jones, ma non sono venuto qua per riempirti la testa di cazzate su quando mi dispiaccia di esser stato egoista perchè non è così>>
Alzai un sopracciglio e lo vidi alzarsi e fermare i suoi occhi verdi nei miei.
<<È vero, avevo paura di perdere la mia migliore amica, pensavo che non saresti più venuta a cercarmi, che ti saresti fatta una vita senza di me e non volevo che accadesse>>
<<È questo il tuo problema Drake>>
Lo interruppi avvicinandomi a lui e puntandogli il dito nel petto.
<<Tu pensi, tu ci rifletti sulle cose e non dovresti farlo. Se davvero avevamo il rapporto che mi hai descritto giorni fa, chi ti dice che una volta fuori non ti avrei cercato? Chi ti dice che non ti avrei aspettato o capito se me ne avessi parlato?>>
Mi fermai prendendo un respiro, il battito del mio cuore sembrava impazzito e non sapevo come fermarlo, i suoi occhi non facevano altro che sostenere i miei silenziosi.
<<Io non mi ricordo cosa provassi per te anni fa, non ricordo i momenti o qual'era il tuo cibo preferito, ma se quello che provo in questo momento è anche solo paragonabile a quello che provavo da bambina nei tuoi confronti, non ti avrei mai abbandonato Drake, ti sarei venuto a cercare in capo al mondo e mi odio per questo. Perchè io non vorrei sentire quello che sento, vorrei fregarmene di te e di tutte le stronzate che spari, ma non ci riesco>>
Dissi appoggiando una mano sul suo petto.
I suoi occhi continuavano a squadrarmi, dio quanto avrei dato per sapere quello che stava pensando.
<<Sono un idiota>>
Sussurrò scuotendo la testa e accarezzandomi una guancia.
<<Si sapeva>>
Confermai sorridendo.
Gli bloccai il braccio e mi allontanai da lui.
<<Senti, ora ho bisogno di finire quello che stavo facendo>>
Dissi rompendo il silenzio, lui scosse la bottiglia di vetro sorridendo.
<<Sicura di non volere una mano?>>
Scossi la testa
<<Non parlavo di quella, in questi due giorni sono stata sul computer tra i file di Rayn>>
Rivelai porgendogli il portatile che stava sul tavolino. Lui posò la bottiglia e lo aprì fermandosi sullo schermo.
<<Già e io su quelli del figlio di Hudson>>
Sospirò e si passò una mano tra i capelli sostendo il mio portatile con il braccio.
<<Rossa dobbiamo andarcene>>
Disse posando il computer sul divano e raggiungendomi, lo guardai confusa e lo fermai
<<Si certo, ti faccio notare che Cameron respira ancora>>
Lui si avvicinò al mio orecchio e io alzai un sopracciglio.
<<Se rimaniamo qui, saremo noi due a non respirare più>>
A qualunque cosa si riferisse non doveva portare a nulla di buono.
<<Questo significa...>>
Sussurrai lasciando in sospeso la frase e spostando il suo corpo da me, il suo sorriso da idiota mi stava dando alla testa. Possibile che quel ragazzo se non veniva preso ad insulti non era contento?.
<<Avevo ragione io, Cameron non è Cameron. L'unica cosa che non avevo previsto era che il suo obbiettivo era uccidere noi>>
Scossi la testa ed incrociai le braccia
<<Esilarante>>
Risposi divertita sorridendo
<<Non sto scherzando Rossa, è tutto qua>>
Presi al volo la chiavetta che mi lanciò e distolsi lo sguardo qualche secondo corrugando le sopracciglia.
<<Metti giù quella valigia, io non vado da nessuna parte Miller>>
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Dangerously
Fantasy"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...