#22

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Mi spostai una ciocca dei miei lunghi capelli rossi dietro l'orecchio, il mio riflesso nello specchio mi dava l'idea di essere sempre meno convinto di quello che stavo facendo, provai a portare più giù il tubino nero che portavo, ma subito dopo mi vedevo costretta a coprire meglio il seno, quindi di conseguenza il vestito senza spalline tornava ad essere troppo corto per i miei gusti. Mi portai una mano sul fianco, non era così brutto infondo, le due file di borchie d'orate all'altezza del seno lo facevano entrare del mio stile, ma continuavo a sentirmi a disagio. Presi un respiro e distolsi lo sguardo dallo specchio, indossai quelle alte e semplici scarpe color oro e mi truccai basandomi su una foto della ragazza.
Le ciglia finte mi risaltavano gli occhi, ma restava troppo esagerato comunque.
Sentì più volte bussare alla porta e feci qualche passo indietro guardandomi un ultima volta allo specchio
<<Ancora un minuto Aston>>
Gridai sfiorandomi le labbra bordeaux,
<<Okay, ma non metterci troppo che dobbiamo partire tra un ora>>
Annuì consapevole che non potesse vedermi.
Erano passati due giorni, tra i preparativi dei nuovi bagagli, le varie prove per cercare di impersonare nel miglior modo possibile la famiglia di Helton Fell e il continuo silenzio di Drake, mi sentivo esausta; avevo passato le notti in bianco per farmi domande sull'improvviso distacco di Drake, ma non ero riuscita a trovare delle risposte. Guardai il mio corpo risaltato da quel vestito eppure il pensiero che quel ragazzo non faceva altro che ignorarmi mi dava alla testa.
Sfoderai un finto sorriso e uscì dal bagno raggiungendo il salotto, aprì l'orrenda valigia rosa leopardata e sistemai i trucchi dentro l'astuccio,
<<Perfetto, dove devi andare? Sulla strada?>>
Chiusi la valigia e mi voltai incontrando i suoi occhi verdi
<<Non sei d'aiuto Drake>>
Risposi stanca della negatività che non faceva altro che emanare da due giorni,
<<Almeno sono sincero>>
Disse finendo di abbottonnare la camicia bianca che portava, aveva comprato solo completi eleganti e ne aveva provati altrettanti, ma nemmeno uno sembrava stargli bene, o forse ero solo io abituata a vederlo con un look differente.
<<Dobbiamo fare in modo che si avvici il piu possibile al ragazzo>>
S'intromise Aston posando il portatile nella sua valigia, anche lui doveva indossare un completo, sembrava essere perfetto lo stile classico sul suo corpo
<<quello non sarà un problema, vestita così si confonderà con le altre puttane che Hudson avrà sul letto>>
Scossi leggermente la testa e tornai sulla mia valigia chiudendola definitivamente
<<La vuoi piantare di fare il fidanzato geloso?>>
Chiese Aston, sembrava essere stanco degli improvvisi sbalzi d'umore del fratello, come del resto tutti noi.
<<È una questione di rispetto nei suoi confronti, gli è stato insegnato ad uccidere, non a fare la troia per i ricchi>>
Mi portai una mano nei capelli, adesso aveva esagerato, non ne potevo più di sentirli litigare, ne di sapere che il motivo dei loro continui botta e risposta fossi io.
<<Si può sapere che hai?>>
Domandai prendendo il controllo della situazione, Drake si portò una mano nei capelli per sistemarli
<<Io niente>>
Rispose indifferente sostenendo il mio sguardo
<<Certo>>
Sentì la porta dell'ingresso aprirsi e Rayn entrare
<<Senti, vuoi ascoltare quei due, fallo, tanto come ha detto Aston, a me non me ne dovrebbe importare, no?>>
Alzai un sopracciglio
<<Perchè a te importa?>>
Chiesi, il silenzio che calò nella stanza mi fece mettere in dubbio ogni cosa
<<rispondimi>>
Lo incitai sfidandolo, lui si ricompose rivolgendomi un sorriso
<<come ha detto mio fratello, no>>
alzai gli occhi al cielo e mi avvicinai a lui
<<io lo sto chiedendo a te, ti importa di me Drake?>>
Con quelle scarpe riuscivo a raggiungere quasi la sua altezza, lo vidi alzare le spalle
<<No, non me ne frega niente di te, sei una delle tante, rimpiango solo di non averti portata a letto quando eri ubrica>>
Sentì Aston afferrarmi per i fianchi
<<Tu vieni in macchina con me>>
Mi sussurrò all'orecchio cercando di calmarmi, mi sentivo così stupida, per un momento avevo pensato di avergli fatto qualcosa, di averlo offeso in qualche modo per giustificare quel suo comportamento menefreghista
<<che idiota>>
Dissi sorridendo nervosamente
<<Questa è vecchia, devi cambiarla>>
<<Non mi riferivo a te, l'idiota sono io, tu sei solo un grandissimo stronzo>>

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