#19

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Mi voltai a fatica, mi sentivo come schiacciata, aprì gli occhi e mi ritrovai davanti il viso di Drake a pochi centimentri dal mio.
Lo allontanai da me e mi alzai a sedere sistemandomi i capelli
<<Che diavolo fai Rossa?>>
gli tappai la bocca con la mano e lui aprì gli occhi, mi portai un indice sulle labbra e lo minacciai con lo sguardo, lui annuì e io sospirai togliendogli la mano dalla bocca.
Tornai con la mano nei capelli e sentì due braccia afferrarmi la vita, in un attimo mi trovai seduta su di lui, i miei capelli li scivolarono sul viso e io li spostai da un lato.
<<Stai fermo, sono solo le 6:15>>
Sussurrai sorridendo, Drake si limitava al silenzio senza staccare gli occhi dalle mie labbra
<<Quello che è successo ieri sera non deve ripetersi mai più>>
dissi cercando di capire che diavolo stasse facendo, si alzò a sedere e il suo viso si avvicinò troppo al mio, sentì la sua mano percorrere la mia gamba e soffermarsi sulla coscia, un brivido mi percorse la schiena quando le sue labbra sfiorarono il mio collo
<<Certo come vuoi>>
Rispose senza staccarsi dalla mia pelle,
<<Non sto scherzando>>
Continuai mettendogli una mano sul petto, lui mi fermò e si alzò sdraiandomi davanti a lui e di conseguenza lo ritrovai sopra di me.
I suoi occhi verdi brillavano e il suo sorriso sembrava diverso
<<Nemmeno io>>
Il suo cuore cominciò ad accellerare i battiti, la sua mano era ancora ferma sulla mia e le sue labbra non si staccavano dal mio collo
<<Devo andare a cambiarmi>>
Sussurrai mentre i suoi occhi si fermarno nei miei, una delle sue mani mi sfiorò la pancia piatta
<<Se hai bisogno ti aiuto io>>
Lo spinsi lontano da me e mi alzai a sedere.
<<Sono capace di farlo da sola, grazie>>
Lui sorrise squadrandomi un ultima volta
<<Peccato, non sai che ti perdi Jones>>
Scossi leggermente la testa alzando un sopracciglio, scivolai sulle coperte e raggiunsi la mia valigia, rimasi qualche secondo a pensare e optai per i miei jeans strappati chiari, una maglietta attillata senza spalline e la mia adorata giacca di pelle nera.
<<Legati i capelli>>
Mi suggerì, lo ignorai e uscì dalla camera chiudendomi poi nel bagno. Aprì l'acqua calda e mi lavai il viso sfiorandomi le labbra, mi soffermai sul mio riflesso e mi spostai un ciuffo ribelle che non faceva altro che infastidirmi.
Tutto quello che era successo la sera prima era un enorme sbaglio.
Un continuo bussare alla porta mi distolse dai miei pensieri.
Mi vestì velocemente e presi la giacca appoggiata sul marmo nero, aprì la porta e due occhi vedi si fermarono nei miei.
<<Buongiorno Tessa>>
Sorrise Aston,
<<Ciao>>
Risposi velocemente uscendo, mi infilai la giacca e tornai in camera mia, mi voltai e mi portai una mano sugli occhi
<<Dio Miller! Mettiti qualcosa!>>
la sua risata mi fece voltare definitivamente. Presi i miei scarponcini e indossandoli raggiunsi il salotto.
<<Tessa il tuo caffè>>
Rayn mi porse una tazza bianca e uscì in balcone, non ero abituata a tutta quella confusione la mattina presto.
Feci un lungo sospiro e un odore di fumo familiare mi prese alla sprovvista
<<Buongiorno comunque>>
disse, alzai una mano per zittirlo e bevvi un sorso del mio caffè
<<No taci, per il resto della mattina non voglio vedere la tua faccia>>
Il suono pulito e semplice della sua risata mi fece sorridere, feci una smorfia guardando la tazza bianca che avevo tra le mani
<<Lasciami indovinare, non si è ricordato che lo odi zuccherato>>
Gli rivolsi uno sguardo, si era ricordato che a me piaceva amaro.
<<Già>>
risposi guardando la città svegliarsi,
<<Senti Drake...>>
<<Quello che è successo qui rimane qui >>
Intervenne lui finendo la mia frase, mi strinsi quella tazza bollente tra le mani e sorrisi. Appoggiai una mano sulla sua spalla e mi alzai in punta di piedi lasciandogli un bacio sulla guancia
<<Grazie>>
Gli sussurrai entrando.

Rayn era seduto sulla poltrona con il suo portatile sulle gambe, lo raggiunsi e guardai lo schermo incuriosita,
<<Che combini?>>
Lui richiuse lo schermo e staccò una chiavetta verde infilandosela in tasca,
<<Nulla, scartoffie da inviare ad Hunter>>
Annuì sospettosa e alzai le spalle
<<Ieri Aston mi ha detto che abbiamo bisogno di qualche giorno per capire come agire>>
L'uomo si raccolse i capelli in una coda bassa e mi rivolse un sorriso, il profumo che portava sembrava diverso
<<Ha detto bene, la famiglia che dobbiamo impersonare ha molte caratteristiche differenti e credo di aver trovato un modo per avvicinare il figlio di Hudson senza sospetti>>
Mi sedetti sul divano e incrociai le gambe
<<E sarebbe?>>
Chiesi vedendo che la risposta non arrivava
<<Semplice, dovrai fingere che lui ti interessi, far in modo che si fidi di te e poi al momento giusto ucciderlo>>
Corrugai le sopracciglia
<<Cosa?>>
Mi voltai, Drake era sulla soglia, le braccia conserte e un espressione confusa sul volto
<<Ragiona Drake, se lei farà in modo che Cameron si fidi, ucciderlo sarà un gioco da ragazzi>>
Gli fece notare Aston sedendosi accanto a me
<<Certo, lasciamo che si comporti come una puttana per quel figlio di papà>>
Mi morsi un labbro e mi soffermai sugli occhi di Rayn che si alzò in piedi.
<<Non vedo dove sia il problema ad avvicinarlo a noi>>
continuò Aston cercando di comprendere la reazione improvvisa del fratello
<<E se dovesse farle del male? Sappiamo com'è quella gente, se vogliono qualcosa se lo prendono senza farsi troppi problemi>>
Le parole di Drake mi fecero riflettere, infondo non aveva poi tutti i torti.
<<Ma si può sapere perchè ti importa tanto?>>
Domandò infastidito il fratello alzando la voce, il ragazzo sorrise nervoso e prese le chiavi della mia auto sul mobiletto d'entrata <<Hai ragione, perchè dovrebbe importarmene qualcosa>>
Sentì la porta sbattere e il silenzio calare all'improvviso.

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