<<Almeno posso sapere cosa stiamo cercando?>>
Continuai ad alzare fogli e cuscini, ma quella chiavetta non veniva fuori.
<<Non possono avermela presa...>>
Risposi distratta spostandomi dal divano e tornando in piedi sbuffando. Mi portai la mano tra i capelli e cercai di concentrarmi, ma più pensavo, più il mio cervello sembrava essere scollegato dal mondo.
Mi sentì prendere per le spalle e gli occhi scuri di Dilan si fermarono nei miei.
<<Devi calmarti J>>
<<Non ci riesco>>
Rivelai sinceramente allontanandomi da lui.
Avevo un brutto presentimento e non riuscivo a pensare ad altro.
<<Vedrai che la troveremo>>
Scossi la testa e mi portai un pollice sul labbro inferiore.
<<Non è per la chiavetta, ne ho tre copie in cd e ognuna di loro ha password accessibili solo dal mio pc o dal mio cellulare>>
Dissi distogliendo lo sguardo dal suo e perdendomi a guardare il mio tatuaggio.
<<E allora qual'è il problema? non ti ho mai vista così turbata>>
Non sapevo se rispondere sinceramente alla sua domanda, non che non mi fidassi di quel biondino, ma non volevo che finisse in mezzo a cose da cui volevo tenerlo lontano.
Lui era a conoscenza di tutto quello che avevo passato e in cosa consisteva ciò per cui ero stata cresciuta, sapeva molto, ma tanto gli avevo anche nascosto per proteggerlo. La mia paura fin da quando lo avevo conosciuto era sempre stata che, se mai loro mi fossero venuti a cercare, avessero potuto fargli del male.
Guardai il suo viso inclinarsi di lato e lasciarmi un sorriso sforzato per cercare di confortarmi.
<<Tu sei preoccupata per lui>>
Azzardò sotto voce, distolsi lo sguardo e mi passai una mano tra i capelli.
<<Dillo>>
Il suo improvviso tono alto mi fece sussultare s tornai sui suoi occhi.
<<Ammettilo J, tu ami quel ragazzo a tal punto da verificare di persona che sia al sicuro>>
la voce rauca di Dilan mischiata a quel tono profondamente maschile mi fece sciogliere, sentì il cuore mancare qualche battito e senza rendermene conto sfiorai con la schiena la parete fredda dietro di me.
<<Non riuscivo a capire il fatto per cui viaggiassi tanto, hai vagato per quasi tutte le capitali degli stati uniti nell'ultimo mese. Tu lo controllavi. Tu lo hai sempre tenuto al sicuro...>>
Mi morsi un labbro colpevole, forse avevo esagerato a pensare che l'avrei fatta franca.<<Dimmelo J>>
Continuò avvicinandosi di qualche passo, presi un respiro e lo vidi portarsi una mano tra i ricci biondi. Le leggere lentiggini che gli ricoprivano le guance sembravano essere l'unica cosa che potessi guardare, forse perchè le parole che stavo per pronunciare erano troppo per essere dette sostenendo il suo sguardo.
<<Quanto tieni a quel ragazzo Tessa?>>
Mi arresi e lasciai che i miei occhi si fermassero nei suoi. Il sorriso che portava sembrava avere tutte le risposte che cercavo.
<<Va bene ci tengo, contento?>>
Risposi tornando a respirare.
Lui annuì e mi prese le mani.
<<Non hai risposto alla mia domanda J, quanto?>>
Chiese ancora una volta, sentì il battito del mio cuore correre sempre più velocemente e ritrassi le mani.
<<Tanto, troppo forse, ma non posso farci niente... Tu non puoi capire Dilan>>
Sentì le sue dita alzarmi il mento per cercare un mio sguardo, fermai i miei occhi nei suoi e rimasi in silenzio.
<<Certo che non posso capire, tu non mi spieghi mai niente. Credi che le persone vicine a te non possano aiutarti, ma ti sbagli. Ora dimmi J, cos'è che non posso capire?>>
La sua mano scese lungo il mio braccio e si fermò sulla mia mano. Esitai qualche istante e poi sorrisi malinconica ripensando a quel ragazzo.
<<Appena sono tornata da Las Vegas ho passato diversi giorni a cambiare i nomi dei miei conti bancari, a procurarmi documenti falsi con un altro nome e a eliminare per sempre "Tessa Jones" dalla terra. Avevo bisogno di sapere che nemmeno Rayn potesse trovarmi>>
Cominciai lasciandomi sostenere dalla parete ed incrociando le braccia al petto. Guardai Dilan spostare qualche scartoffia e sedersi sul bracciolo del divano.
<<Poi una sera non riuscivo a dormire e così sono andata a prendere il mio portatile dentro la valigia. Lo tenevo li nel caso fossi dovuta scappare in fretta.
Non mi ero accorta di essermi portata dietro la chiavetta Hunter. Sapevo che non mi sarebbe più servita, infondo il ragazzo era morto, ma, forse per noia, decisi di guardarci dentro>>
Continuai poi fermandomi,
<<Fammi indovinare, in quella chiavetta c'era tutt'altro che le informazioni del nome che ti avevano assegnato>>
Annuì alle sue parole e raccolsi i miei capelli.
<<Ho capito di aver dato la colpa di tutto quello che mi è successo, ad un ragazzo che non c'entra niente, ed aver dato fiducia ad un uomo che mi ha sempre presa in giro>>
Dissi sovrappensiero.
<<Qual'è la parte che non mi stai dicendo?>>
Chiese strizzando appena gli occhi, probabilmente quelle parole gli erano scivolate dalle labbra senza il tempo di pensarle davvero.
<<Ricordi Rayn?>>
Lo vidi annuire confuso e sorrisi ironicamente, annuì leggermente e mi alzai dalla parete.
<<È da lui che sto scappando, ed è da lui che sto proteggendo Miller>>
Lo vidi corrugare le sopracciglia e tornare in piedi mettendosi una mano tra i capelli.
<<Ma Rayn non è il tuo tutore?>>
Domandò, nei suoi occhi non leggevo altro che milioni di domande confuse.
<<Lo è, ma è anche un Superiore e io non avevo idea di aver condiviso per quattro anni la casa con uno di loro>>
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Dangerously
Fantasy"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...