Due ore,
Erano passate solo due ore da quando avevamo lasciato il motel. Nessuno dei due aveva fiatato, come se la sera prima non fosse accaduto niente di particolare che attirasse l'attenzione reciproca, mi ero accorta ormai che da parecchi minuti stavo tenendo un tempo immaginario sul volante. Il ticchettio che i miei indici producevano non sembravano dar fastidio a Drake.
Con la coda dell'occhio cercai un suo sguardo, ma tornai subito sulla strada quando notai che i suoi occhi erano già su di me. All'improvviso smisi di tenere il tempo della canzone che mi risuonava in testa e mi fermai ad un semaforo
<<È 'The monster' vero?>>
Mi voltai verso di lui, allora la voce non gli era andata via...
Annuì alludendo al titolo della canzone che aveva indovinato
<<Ti puoi fermare al primo bar che trovi? Ho fame e ho voglia di fumare>>
disse, sembrava annoiato, ma come biasimarlo infondo,
La luce del semaforo tornò verde e ripartì ritornando ai miei soliti 100Kmh.Dopo qualche minuto uscimmo dalla strada principale ed imboccai una stradina tortuosa, rallentai e mi guardai intorno
<<Credo di aver sbagliato strada...>>
Pensai a voce alta accostando e tirando il freno a mano
<<Credi?>>
ignorai la voce di Drake e presi in mano il cellulare, non dava segni di connessione neanche se fossi salita sul tetto della macchina, strinsi il volante e mi guardai ancora intorno.
Aprì la portiera e uscì dall'auto, odiavo guidare con il vestisto, figuriamoci se l'idea di essermi persa in mezzo al nulla con addosso un abito e in compagnia del ragazzo che più detestavo al mondo, potesse apparire come un colpo di fortuna.
<<Magari più avanti un paese lo troviamo, così possiamo chiamare mio fratello e mangiare visto che, ti ripeto per la milionesima volta, ho fame.>>
Alzai gli occhi al cielo e rientrai in auto.Dopo quella che sembrava un eternità di strada entrammo in un paese, sembrava essersi fermato nel tempo, rallentai e mi guardai intorno, nonostante non fosse proprio marzo inoltrato molti fiori spiccavano su diversi balconi, lasciando che un po' di colore dasse vita alle vie.
<<Fermati Jones, li c'è un bar>>
Gli diedi ascolto e accostai accanto all'edificio, non ne potevo più, ne di lui, ne della sua voce che non faceva altro che ripetere la stessa frase "ho fame".
Come se ripetendola ogni trenta secondi potesse cambiare la situazione.
Spensi il motore e mi slacciai la cintura. Uscì dalla macchina chiudendomi la portiera alle spalle, il bar prometteva bene così entrai seguendo Drake.
Una graziosa campanella segnò il nostro ingresso, appena misi piede in quel posto un profumo di paste e caffè m'invase.
Sorrisi e mi sedetti ad un tavolo libero, affianco a me il vetro che dava sfondo sulla via era coperto da qualche piantina ben curata.
<<Tu cosa vuoi?>>
distolsi i miei pensieri tornando nel presente e mi fermai sugli occhi di Drake,
<<em...io non faccio colazione>>
Risposi velocemente, non avevo idea da quanto tempo stesse aspettando la mia risposta, ma feci finta di niente.
<<Se come no>>
si girò e raggiunse il bancone, dovevo ammetterlo, lo avevo guardato camminare e se la tirava quel ragazzo, mani in tasca o perennemente tra i capelli, alzai un sopracciglio e tornai a guardare fuori;
Non riuscivo a descriverla quella senzazione di serenità che trasmetteva quel paese visto da dietro quella vetrina.<<Torno subito>>
Disse lasciando la giacca sulla sedia davanti a me. La campanella del bar risuonò ancora, spezzando per un momento il brusio che si era creato tra i clienti.
Sorrisi guardando il fumo uscire dalle sue labbra, mi morsi il labbro, mille domande cominciarono a vagare per la mia mente, come in cerca di una disperata risposta.
Il naso perfettamente dritto, la mascella marcata e quegli occhi che al sole brillavano più del solito, si sistemò il ciuffo più volte e soffiò via un altro po' di quel fumo che sembrava rissarlo.
<<Ecco a te>>
alzai lo sguardo verso la ragazza che poco fa era dietro il bancone, sembrava una ragazza molto semplice, capelli castani tagliati fino alla spalla e grandi occhi azzurri dietro un largo paio di occhiali da vista neri, la guardai distratta
<<Ah...io veramente non ho ordinato nulla>>
Dissi cercando di essere il più gentile possibile
<<Allora ha un ragazzo davvero premuroso, ha detto che adora i pancake con le fragole e il caffè>>
La voce di quella ragazza era molto leggera, sembrava di parlare con una bambina da quanto innocente appariva, lasciai che il mio sguardo ricadesse un attimo su Drake e sorrisi, mi voltai di nuovo per ringraziarla e dirle che lui non era assolutamente il mio ragazzo, ma era già tornata al bancone.
La sedia davanti a me fu trascinata all'indietro e Drake si sedette senza proferire parola.Sembrava tranquillo, magiava lentamente e ogni tanto beveva del caffè, allungai la mano verso la tazza bollente e soffiando appena ne bevvi un sorso
<<Niente zucchero?>>
scossi la testa
<<Odio il dolce>>
Lui sorrise mangiando un'altra fragola.
Strinsi la tazza bianca tra le mani, ignorando il calore intenso che emanava e gli porsi la domanda a cui non riuscivo a smettere di pensare.
<< Che intendevi dire ieri sera con:
'voglio solo rimediare ai miei errori'? >>
STAI LEGGENDO
Dangerously
Fantasy"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...