<<C'era un ragazzo al campo...>>
Cominciai spezzando il silenzio che si interrompeva solo da qualche auto di passaggio;
<<...non ho mai scoperto il suo nome, ne quanti anni avesse. Era l'unico che mi avesse mai rivolto la parola quando rimasi l'unica ragazza del posto. La notte usciva di nascosto per venire a parlare con me al dormitorio, era il solo che mi aveva fatto conoscere il bello di essere li>>
Ricordai sorridendo
<<Dopo un anno venne trasferito chissà dove, ero rimasta sola, ancora.
Dopo la sua partenza mi soffermai su un obbiettivo, uscire da quell'inferno e ritrovare quel ragazzo che mi aveva regalato la speranza.
Ho passato tre anni a cercarlo, ho acherato perfino i computer del governo rischiando di essere trovata, ma niente. Non sono mai riuscita a trovare una sola informazione che mi aiutasse a rintracciarlo… Io ho provato a rimediare ad un mio errore, ma ho fallito, so che vuoi dire con 'non ci sono parole adatte'>>
Finì incontrando i suoi occhi
<<Che tipo di errore?>>
chiese corrugando le sopracciglia confuso
<<Quello di non aver fatto nulla per impedire che i Superiori lo trascinassero via, nonostante lui con in braccio teso verso di me gridasse il mio nome>>
Dissi alzandomi da quella posizione scomoda e appoggiandomi al muro.
Lui annuì,
<<E il tuo?>>
Chiesi tamburellando le dita sul muro freddo
<<il mio cosa?>>
<<Il tuo errore, qual'è stato?>>
Ancora un altro sospiro, si mise una mano in tasca e si voltò lasciandosi sostenere dalla ringhiera. Con la mano libera si sfiorò i capelli e poi prese a rigirarsi tra le dita la medaglietta di metallo che portava al collo.
<<Risale al campo>>
sorrise nervosamente senza abbassare lo sguardo, ma continuando a tenere testa al mio,
<<È complicato>>
Annuì alzandomi e sciogliendomi i capelli
<<Complicato, che parola stupida.
Quando avrai voglia di dirmelo io sono in salotto>>
Feci per entrare, ma la sua mano afferrò il mio polso trattenendomi,
<<Aspetta Tessa, è che...>>
<<Che?>>
chiesi cercando la risposta nei suoi occhi, mi lasciò andare e mi sfiorò la pelle del braccio con la mano calda, che a contatto con la mia pelle ghiacciata mi procurò un brivido lungo il corpo.
<<Cos'è che non mi stai dicendo Drake?>>
Distolse lo sguardo dal mio e guardò verso l'alto per poi tornare nei miei occhi.
<<Non posso permettere che tu mi odi e sono sicuro, anzi certo, che se dovessi dirti la verità non faresti altro che alimentare puro disprezzo nei miei confronti>>
Mi morsi un labbro distratta e feci per parlare, ma il rumore della serratura della porta d'entrata attirò la mia attenzione.
<<Sono arrivati>>
Disse lasciandomi la mano, che solo in quel momento mi accorsi essere intrecciata alla sua.
Mi spostai una ciocca di capelli dietro l'oreccio e infilandomi una mano in una delle tasche posteriori dei pantaloni andai in salotto. Rayn mi sorrise e io ricambiai, mi erano mancati quegli' occhi azzurri.
<<Ehi Tessa>>
Mi voltai e dietro di me Aston mi porse una rosa rossa.
<<Ah...grazie>>
Sorrisi e mi soffermai su Drake che era appena entrato, posai la rosa sul mobile d'entrata e ci accomodammo tutti nel divano di Hunter, tranne Rayn che prese posto nella poltrona.
<<Forse è meglio se faccio un caffè>>
Proposi alzandomi e lasciando un vuoto tra i due ragazzi,
<<Tessa hai voglia di farmi un thè?, è tutto dentro la valigia bianca>>
Annuì a Rayn e mi chiusi in cucina.
Mi appoggiai alla porta e sospirai guardando l'orologio rosso che ticchettava ogni secondo insistentemente, mi portai una mano sul viso, avevo scordato il thè di Rayn nella sua valigia.
Mi alzai dalla porta quando la sentì scorrere da un lato,
<<Hai scordato il thè>>
Un sorriso dolce contornato da due profonde fossette mi distolse dai miei pensieri.
<<Grazie, me ne ero accorta ora>>
Presi la bustina e andai alla ricerca di una tazza aprendo sportelli a caso.
Trovai lo scaffale giusto e presi quattro tazze bianche, in una rovesciai la polvere d'orata che vi era all'interno della bustina blu, Rayn diceva che quel thè veniva dall'italia e che andava mescolato con lo zucchero prima di aggiungere l'acqua calda.
<<Com'è stato il viaggio?>>
Chiese lui preparando del caffè, era così diversa la sua voce confronto a quella del fratello
<<Ho sentito che ti sei sentita male, stai meglio?>>
Corrugai le sopracciglia e mi limitai al silenzio,
<<Drake ci ha detto che ti sei sentita male in auto e allora avete dovuto fermarvi>>
Continuò Aston, suo fratello non gli avevo detto niente di quello che era accaduto realmente, sorrisi e smisi di mescolare lo zucchero e la polvere posando il cucchiaio sul tondo tavolo di vetro.
<<Certo sto bene, credo di aver avuto solo la pressione bassa, non avevo cenato la sera prima>>
Quel silenzio imbarrazzante che si era creato mi stava torturando.
<<Voi avete novità?>>
Domandai a caso cercando di fare conversazione mentre l'acqua si scaldava
<<Abbiamo passato la maggior parte del tempo a guardare i file che ci ha lasciato Hunter, ci servirà qualche giorno per spiegarvi bene ogni cosa e per eleborare vari piani per far si che vada tutto liscio>>
Annuì, non sapevo spiegarene il perchè, ma sapere che accanto avevo Drake mi rassicurava, anche se ora pensavo solo a cosa avesse potuto far si che io potessi odiare tanto quel ragazzo,o a quale verità segreta che fosse stata tanto pericolosa da rivelare.
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Dangerously
Fantasy"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...