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Guardai quel monotono orologio segnare le 23:37 . I due punti in mezzo ai due numeri dispari lampeggiavano segnando i secondi, quei maledetti secondi che ci separavano da una condanna a morte.
Aston era stato chiaro, ventiquattrore a disposizione per pensarci bene.
Pensare se rinunciare a tutto per la cura o morire senza averci nemmeno provato.
Distolsi lo sguardo da quell'orologio e tornai a guardare la stanza che mi circondava. Un grosso letto matrimoniale al centro, due comodini ai lati, una porta che conduceva ad un piccolo bagno dallo stile moderno e davanti a me un'immensa vetrata che dava sfondo alla mia amata New York.
Ero seduta a gambe incrociate su quel morbido materasso, mentre la mia mente continuava ad appuntare i pro e contro di tutta questa situazione.
Mi legai i capelli in uno chignon disordinato tirando giù qualche ciuffo, giusto per giocarci mentre ero immersa nei miei pensieri.
<<Cos'altro c'è dietro?>>
Alzai gli occhi verso Drake, era ancora appoggiato con la spalla al muro, mentre silenzioso fissava le luci della città.
<<Dipende da quanto vuoi sapere>>
Risposi fermando il mio sguardo sulla sua figura alta e scolpita.
Per tutto il giorno si era limitato a portare quel paio di pantaloni della tuta firmati adidas neri, senza indossare nessuna maglietta, per questo l'avevo indossata io dopo un lungo e rilassante bagno.
<<Voglio i dettagli>>
Presi un respiro e annuì scendendo dal letto e sistemandomi quella maglietta che mi copriva appena, il parquet di legno scricchiolò sotto i miei piedi nudi fino a quando non andai a sedermi sulla spessa scrivania.
<<I file che ho trovato dicono che questo progetto si porta avanti da generazioni.
Si pensa che risalga all'epoca di Hitler, quell'uomo sapeva che nemmeno i suoi soldati migliori avrebbero retto a tanti scontri. Le guerre in quel periodo erano continue, quellgli'uomini non avevano nemmeno il tempo di vincerne una che già dovevano partire con quella successiva.
Da li cominciarono le sperimentazioni, si partì con allenamenti più intensi, per aumentare la tenuta di ogni soldato, ma andando avanti con gli anni in questo progetto si infilarono scienziati sostenitori che un allenamento più duro non sarebbe servito a molto, se non a stancare gli uomini ancora di più>>
Mi fermai qualche secondo e i suoi occhi verdi si posarono nei miei. Lo vidi sciogliere l'intreccio delle sue braccia e si infilò le mani in tasca.
<<Gli uomini vennero scelti in base alle loro abilità, alla loro tenacia e alla loro devozione verso quella causa.
Se ancora siamo qui oggi in questa situazione puoi dedurre da solo quanti soldati siano morti>>
Continuai.
Un lento sospiro uscì dalle sue labbra e tornò a guardare il panorama che la città gli offriva.
<<E noi? Quante possibilità abbiamo?>>
Chiese senza mezzi termini.
Scesi dalla scrivania e lo raggiunsi fermandomi a guardare fuori.
<<Secondo gli appunti di Rayn abbiamo il 20% di possibilità di sopravvivere, ma senza tenere conto di quella roba che ti dava tuo fratello>>
Rivelai, la sua mano s'intrecciò alla mia e io la strinsi forte.
<<Non si avvicina nemmeno al cinquanta...>>
Sussurrò tristemente.
Sorrisi e tornai a guardare il suo viso. Il suo sguardo si posò su di me e mi alzai in punta di piedi lasciandogli un bacio.
<<Ce la farai>>
Dissi a voce bassa lasciandogli una carezza, la sua espressione si fece confusa,
<<Rossa...>>
Mormorò squadrandomi poco convinto.
<<Non hai usato il plurale>>
Fece notare posando la sua mano sulla mia, tornai con i piedi per terra e annuì.
<<Lo so>>
Il cielo stellato sembrava quasi finto posto sopra quella meravigliosa città.
<<Hai cambiato idea ancora?>>
Chiese,
<<Non intendo diventare l'arma di Rayn>>
<<Ma già lo sei Tessa! Non capisci che lo siamo sempre stati? Cambia solo che finito questo casino saremo più forti>>
Scossi la testa e mi allontanai da lui.
<<Ti prego Drake, rispetta la mia decisione>>
<<Cos'è, adesso io, Dilan e i tuoi genitori siamo passati in secondo piano? Non siamo abbastanza importanti per richiare, o forse sono io che non ne valgo la pena Rossa?>>
Mi voltai verso i suoi occhi e sentì il mio cuore mancare un battito.
<<Ma che stai dicendo? Morirei per voi>>
Lui sorrise e mi afferrò il braccio tirandomi verso di se.
<<Se moriresti per noi, perchè non provare a salvarti?>>
Sfiorai il suo petto caldo con le mani e afferrai la sua catenina cominciando a rigirarmela tra le mani.
<<Perchè ho paura di trasformarmi in qualcosa che potrebbe uccidervi e credo che in quattro anni abbia tolto abbastanza vite>>
Rivelai cedendo ai miei dubbi. Per quanto potessi detestare l'idea di morire prima di aver conosciuto la mia famiglia e aver passato più tempo con quel ragazzo, non potevo accettare le conseguenze dell'essere stata curata.
<<Mi ami?>>
Chiese all'improvviso rivolgendomi un sorriso e sfiorandomi il labbro inferiore con il pollice.
<<Si che ti amo>>
Sussurrai prima che le sue labbra si posassero sulle mie. Le sue mani scivolarono lungo il mio corpo fino ad alzare il tessuto della maglietta e sfiorarmi la pelle, lentamente indietreggiai e senza accorgermene la mia schiena si scontrò contro al comodo materasso , stropicciando il leggero piumone che lo rivestiva.
Incastrai una delle mie mani tra i suoi capelli corti color cioccolato e mi abbandonai tra quel leggero sapore di fumo e dentifricio che possedeva la sua bocca.
Un brivido mi percorse la schiena quando una delle sue mani strinse una delle mie cosce, sospirai staccandomi dalle sue labbra giusto per riprendere fiato e intravedere il suo suo perfetto sorriso.
<<Ti amo anch'io Rossa, ma ti amo da vivere>>
Disse mantenendo un tono basso prima di affondare le sue labbra nel mio collo.

DangerouslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora