Ero ancora ferma in mezzo alla strada a fissare il vuoto.
Nascosi la mano per non dare a vedere che stavo tremando,
<<Tu sei l'altro n1>>
Dissi voltandomi verso di lui, i suoi occhi spenti erano già su di me, annuì e mi mostrò il polso.
Aveva il mio stesso segno, cambiavano solo i numeri, lui doveva essere il ragazzo di cui mi aveva parlato Rayn, doveva essere quel ragazzo che aveva battuto ogni record come me.
<<Io non capisco...>>
Rivelai sinceramente sorridendo distratta, era come se qualcuno mi avesse appena tirato un pugno nello stomaco.
<<Tessa..>>
<<No>>
Lo fermai
<<Ho bisogno di aria>>
Uscì dalla macchina e mi allontanai da li, il mio cervello stava elaborando troppe domande a cui non avrei mai potuto rispondere, come poteva tutto questo essere una coincidenza?
Non aveva senso.Presi un respiro e tornai in macchina, per fortuna la strada era deserta e nessuno aveva potuto infastidirmi per la frenata improvvisa.
<<Ho bisogno di cambiarmi, i bagagli sono nella macchina di Rayn quindi appena arriviamo dovrò andare a comprare qualcosa>>
Sentivo che il mio tono era distaccato, ma mi sembrava assurdo essere nella stessa auto con uno dei ragazzi con cui avevo condiviso l'inferno.
Ripresi la mia corsa consapevole che da li a poco avrei sfiorato i 120kmh
<<Rallenta Rossa>>
Strinsi il volante e continuai a guardare la strada
<<Sto andando piano, non rompere Miller>>
<<Certo, i 140 per te sono piano, rallenta, o giuro che ti faccio fermare la macchina con la forza>>
Lo ignorai e continuai sulla mia strada,
<<Dimmi da quanto lo sapevi>>
Il mio tono era tornato indifferente, zero emozioni. Ora basta, esigevo delle risposte.
<<Rallenta e te lo dico>>
<<Sei un grandissimo coglione! Tu sai tutto e non mi dici niente!>>
Gridai senza fermarmi
<<Sai benissimo cosa abbiamo passato in quel posto! Ci hanno torturati, hanno fatto uccidere quelli che per noi si avvicinavano di più a degli amici! Ci hanno ridotti ad uccidere per sopravvivere Drake!
Dimmi quello che sai o ti posso assicurare che ti pianto una pallottola nella tempia!>>
Sentivo il cuore battere troppo velocemente nel petto. Mi sentivo soffocare, avevo bisogno di sfogarmi, ma non volevo piangere con lui accanto.
La testa mi scoppiava e chiusi gli occhi un secondo,
<<Tessa stai perdendo il controllo rallenta!>>
lasciai il volante senza motivo, riuscivo solo a sentire Drake urlare parole che non riuscivo a capire, mi portai le mani sul viso e mi sentì mancare.
Il braccio del ragazzo mi sfiorò i gomiti e sentì l'auto sterzare bruscamente verso sinistra...Il continuo rumore dell'auto in movimento era rillassante, aprì gli occhi a fatica e mi accorsi che distratta, non facevo altro che guardare il soffitto della mia auto.
Mi alzai di colpo, ma me ne pentì subito
<<Stai guidando la mia auto?!>>
Domandai sconvolta, forse dicendo quelle parole troppo velocemente.
La testa mi girava e mi sentivo stanca,
<<ben tornata tra i vivi Bambolina>>
rispose lui senza staccare gli occhi dalla strada, oltre le sue spalle non vedevo altro, mi accorsi di essere nei sedili posteriori, feci per sedermi decentemente e alzai le sopracciglia agitando i polsi
<<Stiamo scherzando? Mi hai ammanettata?!>>
Chiesi cercando di liberarmi da quei due cerchi di metallo freddo.
<<precauzioni Jones>>
Sbuffai più volte per poi arrendermi e appoggiarmi definitivamente con la schiena nel sedile.
<<in questo momento ho voglia di ucciderti, ma sono troppo stanca ora, quindi rimandiamo la cosa>>
Le parole uscivano dalle mie labbra lentamente, quasi sforzate; Appoggiai anche la testa e tornai a fissare il soffitto grigio della mia auto.
<<lo so, ti ho sedata per farti calmare>>
<<Tu cosa?!>>
Tornai a guardare il suo collo, rideva divertito, come se fosse normale sedare una persona, ammanettarla e lasciarla sdraiata nei sedili posteriori.
<<Risparmia le forze Rossa, ti incazzerai piu tardi>>
Cercai ancora di liberarmi,ma fallì per l'ennesima volta.
Dio quanto avrei voluto ucciderlo.
<<Idiota>>
Sussurrai tornando a guardare la strada
<<Che poi dove cavolo gli avresti presi dei sedativi?>>
chiesi cercando una spiegazione logica a quanto stava accadendo,
<<Cambiati Jones, fra poco dobbiamo scendere>>
alzai un sopracciglio e spostai lo sguardo accanto a me, sulla destra c'erano una camicia rossa a quadri ed un paio di pantaloni neri ripiegati,
<<Tu stai scherzando vero?>>
Domandai guardando quel completo, mi abbassai e trovai degli scarponcini neri sotto al sedile
<<Figurati non c'è di che>>
Oltre che idiota adesso era anche egocentrico.
<<Sei sicuro di non essere gay? Guarda che puoi dirmelo>>
Ironizzai guardando il top nero che avevo tra le mani. Il suo silenzio sembrava trattenere una risata.
<<Cambiati e falla finita, se fossi stato gay, non avrei tutta questa voglia di fermare l'auto e baciarti ancora>>
Alzai un sopracciglio, rimanendo in silenzio qualche secondo, ero intenzionata a toglierli quel sorriso che aveva assunto.
<<Tu lo fai apposta, vero?>>
<<A fare cosa? Perchè se ti riferisci al fatto di darti fastidio si, lo ammetto, mi piace vedere quando ti arrabbi Rossa>>
Sorrisi
<<Parlavo dei vestiti, tutte le volte che mi cambio tu sei nei paraggi>>
Il riflesso del suo viso nello specchietto apparriva divertito, tolse una mano dal volante e si sistemò il ciuffo scuro che portava,
<<Magari è un segno Jones>>
i suoi occhi verdi mi raggiunsero tramite il riflesso e io distolsi lo sguardo, le sue allusioni ad ogni cosa mi davano sui nervi.
<<Ehi genio!>>
<<Mi hai chiamato Rossa?>>
domandò fermandomi ad un incrocio e dedicandomi qualche secondo dei suoi occhi
<<Come faccio a spogliarmi con le manette?>>
Lui sorrise ripartendo, mi passò una chiave e io la presi cercando di sbloccare quelle odiose manette. Trovavo strano che mi avesse ceduto la chiave così facilmente, alzai le sopracciglia e sorrisi
<<Le hai nascoste tutte, vero?>>
Chiesi posando il mio sguardo ancora su di lui
<<Abbiamo fatto la stessa scuola Jones>>
Rispose accellerando.
Feci scattare le manette e mi massaggiai i polsi, incontrai i suoi occhi verdi nello specchietto
<<Miller guarda la strada>>
Gli suggerì togliendomi la giacca.
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Dangerously
Fantasy"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...