#63

5.9K 244 6
                                    

Lentamente mi staccai dalle sue labbra e presi un respiro sfiorandomi con due dita il labbro inferiore.
Il sapore metallico che avevo su esso non apparteneva affatto al mio sangue.
<<Drake...>>
Sussurrai tornando sui suoi occhi.
Il suo sorriso tradì le sue iridi e si allontanò passandosi una mano sulla bocca.
<<Ora sono io quello che sa di sangue e dolore è>>
Era straordinario il modo in cui il suo sguardo evitasse il mio e le sue labbra non intendevano smettere di mantenere quel sorriso.
Mi avvicinai a lui e mi appoggiai al suo petto, mentre le sue mani raggiunsero i miei fianchi fino ad avvolgermi la vita. Inspirai ancora quell'odore che possedeva, quel mix letale di sigaretta e profumo costoso. Quell'assurda nota che io mi ostinavo a chiamare profumo.
<<Che ti è successo Rossa? Per quale assurdo motivo sei scomparsa un mese fa?>>
Sospirai sul suo petto e chiusi gli occhi per qualche secondo prima di parlare.
<<Tu non hai idea di quante cose possano accadere in un mese>>
Dissi alzandomi da lui e liberandomi dalla sua stretta, tornai a scontrarmi con la schiena contro la lastra di metallo dietro di me e mi soffermai sui suoi occhi.
<<Sono stata per talmente tanto tempo sola che sono finita per innamorarmi della mia libertà, sono andata via da te perchè mi stavo rendendo conto che le cose sarebbero cambiate, che in qualche modo avresti troncato la mia libertà. Lo so, è folle, ma io adoro uccidere Drake e non voglio che tu mi porta via tutto questo>>
Rivelai stringendo la maglietta nella mano all'altezza del cuore. Lo vidi annuire lentamente e portarsi una mano tra i capelli, sfiorandosi quel lungo ciuffo castano.
<<Farà meno male se non ci girerai intorno Tessa>>
Rispose dopo qualche secondo senza mollare la presa sul mio sguardo.
<<okay...>>
Sospirai preparandomi a lanciare a quel ragazzo il più grande pugno allo stomaco che avesse mai ricevuto.
<<Io scelgo la mia libertà Drake>>
In quel momento vidi i suoi occhi spegnersi. Mi sentivo male ad aver pronunciato quelle parole, ma non potevo e non volevo illudere quel ragazzo ancora.
Con pochi passi mi raggiunse e sentì la sua grande mano avvolgersi intorno al mio polso, sorrise e io mi sentì morire.
<<Ti rispetto piccola Evans, ma lascia almeno che io ti salvi. Lascerò che tu mi odia, ma ti prego amore mio, non mollare ora>>
Sapevo che quelle che stavano scendendo dai miei occhi non erano solo lacrime e mi si fermò il cuore sentendo quelle parole.
Le sue labbra sfiorarono leggere il mio polso e dolcemente il suo pollice passò più volte sopra il mio tatuaggio, come a cancellare ogni traccia di quel bacio.
<<Ti aspetterò, non ho fretta. Come ho aspettato dodici anni potrò aspettarne ancora>>
Feci un cenno con la testa e sorrisi. Non avevo parole per competere con le sue e forse il silenzio era stata la mia scelta migliore.
Sentì l'ascensore ripartire improvvisamente e le porte si aprirono levandomi un sospiro di sollievo.
<<Posso?>>
Chiese, abbassai lo sguardo verso le nostre mani ed incastrai le dita alle sue, sentendo di conseguenza la sua stretta sicura.
Lasciai le sue iridi e cominciai con lui a camminare verso la porta davanti a noi.
Bussai due volte e la spessa porta di legno si aprì rivelandomi un viso conosciuto.
<<Bentornata Tessa>>
Sfidai quegli occhi verdi in silenzio e per quanto fossi innamorata di ogni più piccolo particolare di Drake, Aston non sembrava possederne uno. Per me il suo viso era uno tra i tanti.
Sentì la stretta sulla mia mano farsi intensa e seguì Miller dentro l'appartamento di suo fratello.
Ryan era fermo davanti a noi, i suoi occhi quasi sembravano consumarmi, mi spostai con lo sguardo verso quelle rare iridi che amavo più di ogni altra cosa e il suo sorriso sembrò essere mio complice.
Sciogliemmo l'intreccio tra le nostre dita e portammo i polsi verso i due uomini davanti a noi, la mano aperta e debole era rivolta verso di loro, mentre i nostri tatuaggi rivelavano la nostra unica debolezza.
La curva che le labbra di Ryan presero sul suo viso sembrava quasi perversa, sentì il metallo freddo far rabbrividire la mia pelle pallida e un sonoro e secco scatto chiuse le manette attorno ai nostri polsi, legandoci definitivamente al nostro destino.
Abbassammo le braccia e sentì Rayn portarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi avvicinarsi ad esso.
<<Sarà un piacere sfiorare il tuo cuore Bimba>>
Alzai un sopracciglio, sfidando il sadismo con cui quelle parole vennero sussurrate al mio orecchio.
<<Mai quanto ne proverò io a fermare i battiti del tuo, maledetto Manipolatore Bastardo>>
Sorrisi e percepì una sua debole risata allontanarsi dal mio collo.
Un colpo di tosse interruppe il contrasto tra i nostri occhi e mi voltai verso Drake, aveva una mano sulla bocca, sapevo che cercava di nascondere quello che gli stava succedendo. Un forte battito di mani attirò ancora una volta la mia attenzione sul biondino e notai che Aston porse una siringa a Ryan con uno strano liquido blu al suo interno.
Currugai le sopracciglia confusa, in un passo ci raggiunsero e sentì quello spesso ago conficcarsi nella mia coscia, forse con troppa foga e aprì la bocca sospirando appena.
Il lieve bruciore che mi stava procurando quella roba era quasi sopportabile, la mano del biondino si posò sulla mia pancia e senza troppa eleganza mi sfilò l'ago dalla gamba.
<<Iniziano i giochi ragazzi>>
Sussurrò lui ficcandomi una grossa lama nello stomaco. Girò il coltello ancora dentro la mia carne e io gemetti senza separarmi dai suoi occhi nemmeno un secondo.
<<Bentornata all'inferno Angelo>>
Sussurrò prima di spingermi completamente la lama dentro.

DangerouslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora