<<Basta, non ne posso più, se ne bevo un altro vomito>>
Gridò lui alzandosi e appoggiandosi subito dopo al bancone del bar per non cadere. Aveva un aspetto orrendo,
<<Ti gira la testa?>>
Chiesi alzandomi e guardando i suoi occhi, cominciò a ridere e annuì. Mi guardai intorno e toccai la spalla di uno degli agenti che lo seguivano ovunque.
<<Il mio amico è ubriaco, aiutami a portarlo nella sua stanza>>
L'uomo con gli occhiali da sole annuì e lo prese sulla spalla, oltre ad essere spesso quell'uomo era molto alto. Seguì la guardia di Cameron fino a fuori, entrando nella hole la musica sembrava scomparire
<<Signorina Fell, si sente bene?>>
Mi tolsi le scarpe e annuì
<<Ora sto meglio>>
Era esilarante vedere quel ragazzo mezzo ubriaco in spalla ad un uomo dalla pelle scura alto quando un edificio.
Le porte dell'ascensore si chiusero e io ne approfittai per mandare un messaggio.
<<Devo accompagnarla nella sua stanza?>>
Spostai il mio sguardo negli occhi blu che caraterizzavano quell'uomo
<<Oh, no mi lasci accompagnare Cam, non vorrei mai che si facesse del male>>
Lui annuì e mi sorrise.
<<Ha una brutta reputazione signorina, sa? Eppure non sembra una ragazza che appartiene a questo mondo>>
Alzai le spalle
<<Ho ricevuto un educazione particolare>>
Lo informai distogliendo lo sguardo dal suo. Al ventesimo piano le porte dell'ascendore si aprirono e uscimmo, non ero mai stata all'ultimo piano di quel palazzo, sembrava uguale agli altri, ma li alloggiavano solo gli Hudson.
<<Ti chiedo scusa>>
L'uomo si voltò e io gli ignettai un liquido trasparente nel collo appena si abbassò per prendere di nuovo Cameron.
Lo vidi sbattere più volte le palpebre e poi sedersi appena fuori dall'ascensore.
Tornai ad infilarmi la siriga nella piccola borsa a tracolla d'orata che portavo e bloccai lascensore tramite il cellulare. Il vantaggio di questi hotel era che, essendo tutti tecnologici, si potevano acherare con facilità.
Mi voltai e guardai il corpo del ragazzo a terra alzarsi barcollando, lo feci appoggiare alla mia spalla,
Gravissimo errore
Mi fece notare la mia mente.
<<Cammina>>
Sbuffai, mi fermai e lasciai la presa lasciandolo cadere, abbandonai le mie scarpe e cominciai a trascinarlo fino alla sua stanza. Quel ragazzo pesava davvero, ma non so come mi ritrovai davanti alla A2, sbloccai le porte della sua stanza e lo trascinai dentro facendole scattare.
Mi portai le mani sui fianchi e presi un respiro, sentivo un lieve dolore percorrere le mie braccia, provai a ruotare la spalle, ma non cambiò nulla.
<<Ma chi me lo sta facendo fare?>>
Chiesi al nulla mentre i continui mugugnì di quel figlio di papà mi tormentavano.
Cominciai ad aprire qualche cassetto e ogni tanto mi sistemavo il vestito che non sembrava essere dalla mia parte.
<<Perchè non giochiamo amore?>>
Sentì le sue mani sui miei fianchi, alzai gli occhi al cielo e gli rifilai una gomitata allo stomaco. Lo sentì cadere su una sedia che sbattè contro la vetrata che dava sfondo alla città.
Era patetico da sobrio, ma da ubriaco dava il suo massimo,
<<Vuoi giocare è?>>
Dissi spostandomi i capelli da un lato, mi guardai intorno e aprì qualche cassetto, presi alcune cinture, gli legai i polsi e le gambe e sorrisi stringendo l'ultima cintura di cuoio.
<<Oh mi piace piccola>>
Sorrisi e gli tirai un pugno sul labbro, lo vidi chiudere gli occhi e restare con la testa abbassata.
<<Grande, adoro quando stai zitto>>
<<L'hai legato?!>>
Mi voltai e mi fermai sugli occhi di Drake, sembrava scioccato, ma anche divertito dalla scena.
<<Be mi stava dando fastidio e il pugno è stato impulsivo>>
Dissi cercando di giustificarmi, lui si avvicinò spostando la sedia girevole e guardando il viso del ragazzo.
<<Tu sei fuori>>
Scherzò ridendo e mettendosi un pugno davanti alle labbra,
<<Hai steso una guardia, legato e picchiato un milionario e mi chiami solo adesso?>>
Lo ignorai e continuai a frugare nella scrivania di quel ragazzo
<<Ah e grazie per aver bloccato lascensore, ero al nono piano quando ho ricevuto il tuo messaggio>>
Alzai un sopracciglio e chiusi con forza quel cassetto
<<Primo è solo morfina per calmare i nervi al gigante, secondo tu non hai idea di quanto regga il nostro amico e terzo, giuro che se non la smetti di parlare e inizi a renderti utile lego ad una sedia anche te>>
Lo minacciai con lo sguardo e lui alzò le braccia in segno di resa.
Mi spostai verso i suoi armadi e cominciai ad aprire ogni scatola
<<Suona eccitante come minaccia>>
Alzai un sopracciglio e scossi leggermente la testa,
<<Coglione>>
Sentenziai chiudendo le ante.
<<Chissà perchè i ricchi sono così idioti da tenere tutto dentro una chiavetta>>
Alzai lo sguardo e guardai Drake agitare una chiavetta nera.

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Dangerously
Fantasy"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...