#47

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Era più di mezz'ora ormai che Drake parlava. Le prime luci del mattino entrarono indisturbate nella stanza, illuminando il vuoto a cui era rivolto mio sguardo.
Più Drake parlava, meno cose capivo, ero lontana da quello che diceva perchè mi ero fermata in un punto essenziale, quella parte di discorso che lui si era rifiutato di continuare.
<<Non mi stai ascoltando...>>
Sembrava quasi un suo pensiero a voce alta, tornai sui suoi occhi, ma i suoi erano già su di me.
<<Questa storia deve finire>>
Dissi alzandomi dal divano nel quale sedavano e sistemandomi i corti pantaloncini che portavo.
<<Non posso lasciartelo fare>>
Alzai un sopracciglio e tornai sui suoi occhi sospirando.
<<Forse non hai ancora capito una cosa Miller, nessuno mi dice quello che devo fare>>
<<Apparte Hunter e Rayn>>
M'interruppe sfidandomi, incrociai le braccia e rimasi in silenzio qualche secondo, non potevo dargli la soddisfazione di avermi lasciata senza parole.
<<Fidati, le regole le ho sempre fatte io anche con loro>>
Infondo non erano del tutto sbagliate le mie parole, ogni volta che ricevevo il nome alla fine facevo sempre quello che volevo io.
<<Okay, tieni, prendi questa e vai a suicidarti>>
Disse avvicinandosi e porgendomi la mia pistola carica.
<<Pensi che sia tanto stupida da farmi uccidere?>>
Chiesi ironicamente rivolgendogli un sorriso e cominciando a giocare con l'arma
<<Penso che quel ragazzo sia stato cresciuto per ucciderci! Penso che lui sappia ogni singola tua mossa e che non ci metta niente a cambiare i tuoi schemi e farti fuori!>>
Alzai gli occhi al cielo e sospirai, mi stava stancando il suo atteggiamento iperprotettivo, come se fossi alle prime armi, uscita dall'accadamia da qualche giorno.
<<So che è da vigliacchi, so che ti da sui nervi questa cosa, ma dobbiamo andarcene prima che lui ci uccida>>
Le sue dita si incastrarono tra le mie e io le ritrassi facendo un passo indietro.
Il mio sguardo gli percorse il corpo e si fermò sui suoi occhi serio.
<<Per andare dove? Lontano? E poi? Vivere il resto della mia vita nella paura di uscire di casa, aspettando che la mia auto esploda con me dentro o peggio che venga uccisa da un idiota con troppi soldi? No grazie, preferisco morire provandoci>>
Lui si passò le mani tra i capelli, sapeva che non avrei mai ceduto.
<<Non hai idea di cosa sia capace>>
<<basta scoprirlo>>
<<Che intendi fare?>>
Mi fermai, quel continuo botta e risposta sembrava un litigio per bambini, ma io e lui eravamo fatti così, troppo simili in tutto per cedere e darla vinta all'altro.
<<Farmi uccidere>>
Risposi fredda sostenendo i suoi occhi, lui corrugò le sopracciglia confuso e dalla piega che avevano preso le sue labbra sicuramente stava trattenendo qualche insulto.
<<Che diavolo hai in mente?>>
Domandò dopo qualche secondo arrendendosi. Sorrisi e lui con me
<<Lui sa chi sono, io so chi è lui, ma una cosa non ha capito quel figlio di papà>>
Drake rise e distolse lo sguardo da me cominciando a giocare con la sua medaglietta.
<<Sarebbe quanto sei sadica?>>
Alzai gli occhi al cielo divertita e mi avvicinai di qualche passo a lui.
<<No, non ha capito che a me piace vincere sempre>>
La sua mano mi strinse il polso e io mi fermai sui suoi occhi.
<<Ti lascerai aiutare però>>
Scossi la testa e sentì la mia calibrò ventitrè scivolarmi dalla mano. In tempo zero il suo braccio era avvolto intorno al mio collo e io ero completamente bloccata addosso a lui,
<<È una minaccia Rossa>>
Sorrisi e feci per tirargli una gomitata nello stomaco, ma la sua mano fermò il colpo e alzai un sopracciglio.
<<Veloce>>
Sussurrai, lo sentì lasciarmi andare e mi fece uno sgambetto facendomi cadere a terra, ora la canna della mia pistola era ferma sul mio cuore.
<<Non sai quanto piccola>>
Afferrai la canna dell'arma e mi spinsi verso di essa soffermandomi sulle sue labbra, il suo sorriso mi stava facendo perdere il controllo.
<<Non hai paura che ti spari Rossa?>>
Chiese avvicinandosi al mio orecchio e abbassando la voce, sorrise e strinsi l'arma nella mano.
<<Sono troppo convinta che non mi spareresti mai per credere che tu abbia le palle per premere quel grilletto contro il mio petto>>
Sussurrai ribaltando la situazione e prendendo il controllo della pistola. La impugnai e la puntai sotto il suo mento restando a cavalcioni su di lui.
<<Prima regola. Non distrarti mai Miller>>
Gli suggerì facendogli l'occhiolino.
Sentì la porta aprirsi di scatto e mi bloccai guardando quegli occhi scuri.
<<Be se vi uccidete a vicenda per me è più semplice ragazzi>>

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