#21

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Guardai le luci intensificarsi man mano che il cielo diveniva scuro, ero appaggiata con i gomiti sul balcone e tra le mani tenevo stretta una bollente tazza di caffè, il suo profumo sembrava rilassarmi.
<<A questo punto è chiaro che tra voi è successo qualcosa Tessa>>
Ignorai la voce di Rayn e mi concentrai su un punto a caso del panorama,
<<Non sei andata a cercare la tua auto due ore fa, tu sei andata da lui, vero?>>
Sorrisi divertita, era assurdo il modo in cui sembrava essere un problema,
<<Tessa te lo chiedo un'ultima volta, è successo qualcosa tra voi?>>
Mi voltai verso di lui, lasciando che a sostenermi fosse la ringhiera
<<Vuoi la verita? Si è successo qualcosa, ho avuto la conferma di quanto mi sbagliassi sul tuo conto Rayn>>
I suoi occhi azzurri mi guardavano confusi
<<Di cosa stai parlando?>>
Strinsi ancora la tazza bianca che avevo tra le mani e mi alzai avvicinandomi a lui
<<Quando avevi intenzione di dirmi che Drake è l'altro N1? Tu l'hai sempre saputo  vero? Che domanda idiota, certo, avevi letto il suo fascicolo>>
Lo guardai sistemarsi la camicia e distogliere lo sguardo dal mio
<<Tu credi che io sia così stupida? Non puoi mettermi nella stessa auto con un ragazzo che ha passato il mio stesso inferno e pretendere che non venga fuori l'argomento, anche solo per sbaglio.
Avanti, dimmi, quando avresti avuto intenzione di dirmelo?>>
Il silenzio calò e io gli passai accanto entrando in cucina, posai la tazza sul tavolo e rimasi ferma a fissare il nulla
<<Non te l'avrei mai detto>>
Alzai lo sguardo e incontrai ancora le sue iridi azzurre, annuì e mi portai le maniche della felpa che avevo indossato fino a coprire tutta la mano con i polsini lasciando fuori solo le dita,
<<È stata tutta una coincidenza, non pensavo che quel ragazzo lavorasse come infiltrato alla CIA per Hunter, ma credevo di sconvolgerti la vita dicendoti chi era realmente e non volevo che questo ti deconcentrasse dalla tua missione>>
<<Certo, l'importante è che non fallisca, notizia flash Rayn, io non fallisco mai>>
Gli diedi le spalle e raggiunsi velocemente la "mia" stanza, aprì la porta e lasciai che il buio mi inghiottisse.
Era strano quel silenzio, quel letto vuoto ancora disfatto e quella strana senzazione che mi portò a sfiorarmi il collo. Presi un lungo respiro e mi levai la felpa che portavo, lentamente mi spogliai mentre la mia pelle, a contatto con il freddo della camera la fece divenire d'oca. Indossai un paio di pantaloncini corti, che spesso usavo per andare a correre ed una canotta semplice grigia, legai i miei capelli in uno chignone disordinato e mi sedetti ai piedi del letto.
Non ho idea di quante volte il mio sguardo si sia soffermato sulla portafinestra di quella stanza, ma sapevo che i miei occhi non cadevano a caso su quel punto.
Mi sdraia e chiusi gli occhi, una lacrima scivolò silenziosa, mi portai entrambe le mani sul viso e scoppiai in lacrime.

I suoi profondi occhi scuri mi tornarono in mente e mi strapparono un sorriso, le immagini di quel bambino continuavano a scorrere velocemente, come fossero un filmino ricordo, ma quello che più mi torturava era il ricordo della sua voce e della sua risata che spezzava la paura che occupava l'anima di ognuno di noi al campo.

<<Ehi, tutto bene?>>
Mi alzai a sedere e mi asciugai il viso con la mano
<<Certo>>
risposi velocemente. Il materasso si abbassò sotto il peso di Aston, portava ancora i suoi soliti jeans scuri e la camicia bianca.
Il silenzio che si creava quando ero con lui era imbarazzante, mentre con Drake restare in silenzio era quasi rilassante.
<<Posso farti una domanda?>>
Annuì
<<Tu non ti sei mai sentita in colpa dopo aver ucciso?>>
Chiese sfiorandosi i capelli, come spesso faceva suo fratello.
<<No, mai>>
Lui si limitò ad annuire.
<<Perchè questa domanda?>>
Gli rivolsi uno sguardo e guardai un solco formarsi sulla sua guancia, sembrava sapere esattamente la risposta, ma forse era indeciso se rivelare i suoi pensieri o meno
<<Mio fratello ha ucciso una volta, probabilmente la sua era solo una vendetta, uno sfogo su chi non aveva fatto altro che procurargli dolore, eppure quelle vittime gli hanno segnato la vita>>
Rimasi in silenzio, volevo sapere di più, ma dalle labbra fini di Aston non sembrava uscire più una parola,
<<Che vuoi dire?>>
Una delle sue mani si spostò su una ciocca ribelle dei miei capelli, lentamente lo sentì spostarla dietro il mio orecchio e subito dopo le sue iridi verdi si incontrarono con le mie.
<<Che se giochi con il fuoco puoi farti male Tessa>>

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