Riuscivo a ricordare quel momento come fosse accaduto poche ore fa, l'eco dello sparo che era uscito dalla pistola che impugnavo, ancora aleggiava nella mia mente.
<<Ne avevo passate talmente tante che decisi di sparare tre colpi, dritti in mezzo alla fronte di ciascuno di loro, come fossero solo comuni bersagli da addestramento.
Attesi in silenzio fino a quando non si accasciarono a terra, nemmeno la pozza di sangue che si stava creando sotto le loro teste mi provocò qualcosa, mi sentivo vuota...zero senso di colpa per aver appena tolto la vita a tre uomini innocenti>>
Mi presi una pausa di qualche secondo, per staccare un po' la monotonia di quel discorso. Quell'episodio era sempre stato uno dei tanti pesi che mi portavo sul petto giorno dopo giorno.
<<I Superiori mi applaudirono e uno di loro si avvicinò mettendomi una mano sulla spalla "ti sei superata tesoro, lo rifaresti?" Chiese con quel sorriso perverso sul viso, sai quale fu la mia realzione?>>
Mi voltai incontrando i suoi occhi azzurri, che non si erano staccati da me un solo secondo, scosse piano la testa e si avvicinò a me
<<Che facesti?>>
chiese serio. Mimai con le dita una pistola e gli sfiorai la fronte
<<Un solo colpo, dritto in fronte. Ricordo che mi sporcai il viso del suo stesso sangue, come se già quella stanza non ne fosse piena.
Non hai idea di quanto mi sia sentita bene in quel momento, avevo appena ucciso l'uomo che mi aveva privato della mia vita, rovinato l'adolescenza e cancellato l'infanzia. Colui che mi aveva sbattuta dentro una gabbia piena di miei coetanei, di volti che mi sarebbero rimasti impressi nella mente ogni giorno, gli stessi che avrei poi visto sterminare! Non hai idea di quanto abbia goduto nello sputargli in faccia una volta morto...
E due mesi dopo mi comprasti tu>>Mi calmai, il battito del mio cuore aveva preso il controllo del mio corpo, sembrava che da un momento all'altro avesse potuto esplodere e le mani non mi facevano male da quanto avevo stretto i pugni.
Rayn mi strinse a se, ero immobile, imprigionata nelle sue braccia muscolose. Non ricambiai l'abbraccio anzi, avrei preferito che si staccasse immediatamente da me.Non ho idea dei minuti che passarono, ma mi sentì debole quando mi lasciò andare. Come se un vuoto si fosse formato intorno a me all'improvviso. Mi alzai e salì le scale senza dire una parola di più, mi chiusi la porta della mia stanza alle spalle, facendo risuonare il forte eco tra le quattro mura e corsi verso il bagno facendo sbattere anche quella porta. Poggiai le mani sul lavandino bianco di ceramica fredda e alzai lo sguardo verso il riflesso che davo sullo specchio.
Mi sentivo così stupida, dalle mie labbra uscì un lento sospiro mentre il mio petto si alzava e abbassava velocemente. Sentivo i polmoni bruciare e il cuore non calmare quella sua corsa accellerata, più guardavo il mio viso, più provavo odio verso me stessa.
Guardai i miei occhi color nocciola diventare sempre più lucidi mentre lacrime calde mi scivolavano lente sulle guance, una di esse raggiunse le mie labbra facendomi assaggiare il suo sapore salato. Mi ero dimenticata il sapore che avesse una lacrima.
Tirai un pugno allo specchio con tutta la forza che avevo, alimentata dalla rabbia e dall'odio di cui la mia mente era ubriaca, mandandolo in frantumi definitivamente. Un forte grido uscì dalla mia bocca, mi ero fatta male e probabilmente del vetro era ancora incastrato tra quei profondi tagli che mi ero procurata.
<<Tessa!>>
mi portai le mani sulla testa, tutte quelle voci, quelle voci che durante quei due anni d'inferno mi avevano torturata erano tornate e mi stavano facendo uscire di testa.
Potevo solo vedere la faccia preoccupata di Rayn che gridava il mio nome, ma era come se non sentissi. Mi sentì sollevare e persi i sensi poco dopo.Lentamente aprì gli occhi, il buio mi circondava e la testa mi girava, avevo un mal di testa indopportabile. Presto mi abituai al buio, forse grazie alla flebile luce che entrava dalle grandi vetrate della stanza dei lampioni accanto alla casa.
Riconobbi che la stanza non era la mia, mi voltai tra quelle fredde lenzuola leggere ed incontrai il suo viso, i capelli chiari ora gli ricoprivano il viso.
Notai che la mia mano era fasciata con delle garze, mi aveva disinfettata...
Rimasi a guardarlo dormire, un pensiero mi sfiorò la mente ora silenziosa, possibile che Rayn tenesse a me?
Era impossibile. Nessuno tiene ad un'assassina. Sopratutto se quella ero io.

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Dangerously
Fantasi"In cima ad ogni lista dell'FBI, della CIA; una taglia sulla mia testa che vale tutt'ora miliardi..." Un tatuaggio in comune. Un passato alle spalle che definirlo "inferno" era quasi un complimento. Lei amava uccidere; Lui lo detestava. Se lei non...