Non so con quale determinazione e forza di gravità, mi spinsi a fare ciò che stavo facendo. Tornai a casa e mi lavai mettendomi una gonna a matita ed una camicetta di chiffon. Mandai un messaggio a Simon con le mani che tremavano, mentre digitavo i tasti touch sul cellulare con un'ansia palpabile che scorreva nelle vene.Simon
-Ciao Simon...devo tornare a Sacramento anche oggi, ma spero di tornare per la nostra cena al ristorante. Baci.Non aspettai neanche la sua risposta, un suo consenso. Forse stufa di dover leggere le opposizioni. Ormai avevo preso la mia strada. Buttai il cellulare dentro la borsa a tracolla richiudendola con la clip dorata, e mi avviai nella macchina.
Il tragitto sembrava più breve della prima volta. Come tutti i tragitti, quando impari la strada ti sembra sempre più corto. Ci sei già passato, impari gli ostacoli che puoi trovare, i cartelli da seguire. Il sole come sempre prendeva troppo spazio all'interno della vettura, senza avere il mio consenso. Ma avevo bisogno di scaldare quell'agitazione strana che accresceva, ed il cuore che tamburellava potente.
Ero arrabbiata?! Si lo ero. Quale razza di uomo ti vede e fa finta di non conoscerti?! Uno zotico. Questo era.Come sempre trovai il cancello enorme che si ergeva davanti ai miei occhi, spalancato. Come se mi stesse dando nuovamente il benvenuto. Come se si aspettava che sarei tornata. Incurante se ci fosse stata la ragazza dell'altra sera. Sentii la ghiaia scricchiolare sotto il peso delle ruote, e la parcheggiai chiudendo lo sportello con un tonfo pesante.
Mi avviai a passi spediti, verso gli scalini, salendoli quasi di fretta. In un modo simile a non voler aspettare troppo tempo, da ciò che mi divideva da quell'arroganza elegante.Alzai l'indice incerta, ora che ero davanti a questa porta bianca. Chiusi un attimo le palpebre ed esalai un sospiro faticoso, quanto la fatica che impiegai a pigiare il bottone.
Il trillo si ripercosse all'interno. Ma non udii passi. Feci una giravolta su me stessa, guardando lo spiazzato e la mia macchina posteggiata."Forse dovrei tornare indietro" proclamai da sola, facendomi un monologo mentale.
"No...o forse...no...si meglio che vado..." Ma non terminai di finirlo, che il cigolio debole della porta mi portò a rigirarmi. Finché non si spalancò del tutto. Alzai lentamente lo sguardo, che prima era piantato sulle mie scarpe, che incerte volevano tornare al punto di partenza ma frenate, lungo la sua figura. Le gambe tornite e toniche, un telo azzurro legato in vita, da cui intravidi la V. Forse avvolto troppo in basso, per non lasciare molto spazio alla mia immaginazione, che anche non volendo, viaggiava.
Risalendo verso il suo addome scolpito e definito, dove piccole gocce trasparenti, imperlavano il suo corpo, tracciando le linee di quegli addominali perfetti. Desiderando in modo strano, di essere una di quelle.
Fino al suo viso. La mascella rigida. Le labbra carnose e chiare simulavano una linea retta. Il suo naso perfetto. Ed i suoi occhi gelidi ed al tempo stesso cristallini, incorniciati da quelle sopracciglia scure ed arcuate e dalle folte ciglia scure.Deglutii e sentii le guance tirare per l'immenso imbarazzo, leccandomi le labbra mentre scivolò con lo sguardo verso il mio gesto sfrontato. Decisi di entrare senza aspettare il suo permesso, compiendo quel passo con una naturalezza ostentata.
Mi fermai a metà, sentendo la porta richiudersi con un tonfo pesante.
"Vedo che non le hanno insegnato l'educazione" sbottò ispido, mentre mi voltai dalla sua parte."Parla a me di educazione?" Risi amaramente, scuotendo i capelli che mi solleticarono la nuca, Per rigirarmi verso un punto non definito.
"Da che pulpito viene la predica" aggiunsi borbottando sottovoce, anche se avevo paura che avesse captato.Lo sentii sospirare scocciato, avviandosi verso il salotto.
"Perché è qui?" Domandò più pacato, o almeno senza esser scorbutico come prima."Lo saprebbe se oggi si fosse fermato e non avesse fatto finta di non conoscermi... Non crede?" Ribattei risoluta, tornando a fissare quegli occhi gelidi che pervadevano il mio corpo di brividi incontrollabili.
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-Rewinding of me-
Mystery / ThrillerKristal Evans, una ragazza da un passato turbolento, nero. Strappata dalla sua famiglia, addestrata per essere frutto di uomini ricchi. Hope Weston, una ragazza che si sta per sposare, un lavoro come arredatrice. Ha tutto ciò che sogna. Un segno de...