-Capitolo 58-

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Percossi nuovamente tutta la strada, con la consapevolezza che stavolta nulla avrebbe intaccato il mio cammino, nulla avrebbe sgretolato quella sensazione che era venuta fuori in mille modi, in molteplici colori.
Inalai tutta l'aria che il vento fresco ed il sole caldo, entravano dentro al veicolo, assaporando qualsiasi profumo che ogni angolo di strada mi donava.
Una dolce musica jazz che riecheggiava dalla piccola cassa dello stereo, infondeva in me ancora più calore, rendendo quel giorno magico e speciale.

Era ancora mattina, e sfrecciavo più veloce che potessi, per arrivare prima che Simon andasse a lavorare.
I limiti in quel momento non erano un problema, troppi me ne ero imposti e troppi mi erano stati ordinati. Avevo estratto ogni paletto, per avere la strada spianata.
La salita era lunga, ma con lui sembrava facile scalarla e raggiungere la vetta ambita.

Appena giunta in città, guardai il cable cars rosso e dorato, andare lento sulle rotaie della discesa, già stracolmo di persone, alcuni si aggrappavano anche ai pali, oscillando come un balletto latino, altre mamme intimavano ai propri figli irrequieti, di stare seduti composti. Sorrisi perché il mio cuore era di buon umore, la mia anima era in pace assoluta. Tutti i colori che la città mi offriva e prima d'ora mi sembravano così spenti, ora erano vivi.

Prima di svoltare con il rumore ritmico della freccia, ed immettermi nella via di casa. Le case tutte tipicamente bianche quasi da sembrare finte, con i tetti grigio fumo. Il ragazzino sulla bicicletta come ogni mattina presto, lanciava davanti ad ogni porta, il giornale appena sfornato, che il vicinato aspettava con ansia per nutrirsi di gossip.
Una mattina come un'altra, ma per me era quella della svolta.

Finché non guardai la mia, che forse ora non sarebbe stata più tale. Sostai davanti al garage, afferrando la borsa rimasta sul sedile al mio fianco, prima di aprire lo sportello con un cigolio tenue, e richiuderlo con più veemenza.
Aprii il cancello con il suo solito stridulo ferreo, fino ad attraversare quasi tutto il vialetto in pietra. Ma rallentai quasi davanti alla porta, notando Miranda far partire la sua macchina, con quel rombo fastidioso come se si dovesse rompere da un momento all'altro.
Provai a spostare lo sguardo, ma prima che ciò avvenne, la guardai portare una mano sul volante, girandosi lentamente con il volto verso di me, mentre con l'altra mano s'inforcò gli occhiali a lenti scure di una grandezza smisurata, ed un sorriso quasi di sfida a distendere le rughe ai lati delle labbra scarlatte, prima di ritornare sulla strada, uscendo dal viale di pietra, dove rimasi immobile,
riuscendo solo a simulare un altro sorriso finto, ma indifferente, poiché oggi non avrebbe vinto nessuna sfida.

Avevo atteso troppo tempo per questo momento. L'avrei dovuto fare da molto prima, da quando avevo già dei dubbi alle parole di Joy.
Ed invece la paura di rimanere da sola mi aveva sempre fatto rimanere appesa alla sicurezza, alla certezza. Perché non avevo un passato da ricordare, ma un presente si e speravo anche un futuro, ma con Alan.
Tante volte la paura di rimanere sole al mondo ci porta ad adagiarsi e accontentarci perché non hai altro, e non vuoi sentire quel buco come una voragine nello stomaco, che per quanto tu provi a tappare con ogni cosa, non ci riuscirai mai. Vive dentro di te. Si è impossessato di te, rubandoti un passato.

Esalai un respiro pesante, aprendo la porta debolmente, e richiuderla nella medesima maniera, e come mi girai trovai Simon intento a leggere il suo quotidiano, come lo era il suo caffè mattutino dove la scia calda e l'aroma si erano innalzati nell'aria calda della cucina.
Rimasi un attimo immobile, con la tracolla della borsa che mi era scivolata dalla spalla, soffermandosi sul mio braccio.
I suoi occhi da prima posato su qualche notizia di borsa, si alzarono lenti verso di me, per fermarsi del tutto fino a far comparire quel sorriso tenue di chi non sapeva che sarebbe stato pugnalato.
Sentii lo stomaco emettere un brusio, indolenzendomi quasi, per l'ansia che si stava accumulando.

-Rewinding of me- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora