Pov. Alan
Mi svegliai lentamente, avvolto da quel fascio di luce appena accentuato, del nuovo giorno che stava cominciando.
La tenda perlata che si muoveva avanti ed indietro, facendo riempire la stanza di una frescura.
Non avevo avuto incubi per tutta la notte, e capivo il motivo. Lei era con me. Mi rigirai con accortezza sul letto, per non fare rumore, sentendo solo il materasso sprofondare dal lato dove mi misi di fianco, ad ammirarla.I capelli sparpagliati sul cuscino, come un ventaglio perfetto. I tratti del volto rilassati, e quelle labbra fameliche e rosee, appena dischiuse, lasciando uscire i suoi respiri armoniosi.
Solo le sue spalle esili, uscivano dal lenzuolo che avvolgeva il suo corpo perfetto, che avevo avuto l'onore di riassaporare e gustarmene centimetro dopo centimetro. Il modo in cui i nostri movimenti si scontravano perfettamente. Sapevo che lei ricordava in una parte remota della sua testa, ma mi bastava che anche da Hope lei avesse scelto me. Di nuovo. Ancora. Non faceva alcuna differenza, per me era sempre lei.Mi studiai perfettamente ogni dettaglio. Delle leggere lentiggini che con la luce che filtrava dalla porta finestra aperta, si notavano. Le lunghe ciglia scure, a coprire quella distesa azzurra, dove passavo le mie giornate ed i miei anni.
Sorrisi dolcemente, nel vederla così assolta nel suo sonno beato, distesa sul mio letto.
Finché non mi alzai debolmente, andando fuori il terrazzo.
I miei occhi argentei, si sentirono rinvigoriti da quel dolce refolo di vento che mi pervase, come il mio corpo accaldato ed il ciuffo pece si elevò appena, per tornare normale.
Per una ragione, non avevo bisogno della mia nicotina mattutina. Mi sentivo in pace con me stesso, non appieno, ma volevo abbandonare quell'aura di paura, che molto spesso prendeva campo nel mio cuore, che ora batteva sinfonico.Poggiai gli avambracci sull'inferriata fresca, sporgendomi appena con il busto in avanti, e socchiusi gli occhi, lasciandomi e beandomi del vento.
Miranda ed i suoi giochetti, potevano andare a fare in culo. Niente di ciò che mi avrebbe detto, mi avrebbe allontanato dalla mia speranza, dalla mia guerriera.Fin quando non sentii un dolce mugolio, che mi fece riaprire gli occhi, e girarmi con metà volto verso di lei, vedendola muoversi sinuosa tra le lenzuola di lino, che provava a scalciare.
Cristo, era sempre una visione che mi fotteva, e mi montava la voglia di prenderla e farci di nuovo l'amore, fino a quando non avrebbe avuto più fiato per esalare i suoi ansimi così leggiadri e di puro eccitamento.Riportai lo sguardo, verso il giardino che vidi dall'alto. Il profumo dei fiori si sentiva sempre di più.
Rimasi così assolto per minuti, quando potei udire, le molle del letto scricchiolare tenue, ed i suoi passi febbrili e lenti, avvicinarsi a me che le davo le spalle.
Mi girai lentamente, trovandola appoggiata allo stipite bianco della porta finestra, con il fianco premuto contro di esso.
Il lenzuolo intorno al suo corpo, che reggeva dalla mano serrata in un pugno, sulla parte superiore, che enfatizzava il suo seno rotondo e sodo, facendomi eccitare alla vista di quei seni schiacciati e premuti contro la stoffa morbida.
Un ginocchio piegato in avanti, mentre l'altro rimaneva disteso normale. Finché non risalii con lo sguardo, vedendola scuotere i lunghi capelli, che scivolavano lungo le spalle e dietro la schiena diafana, ed i suoi occhi ammaliatrici, fissarmi intrisi di passione abbagliante, più del sole che si era elevato nel cielo sereno, come il colore delle sue iridi e le pupille un piccolo puntino nero.
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-Rewinding of me-
Misterio / SuspensoKristal Evans, una ragazza da un passato turbolento, nero. Strappata dalla sua famiglia, addestrata per essere frutto di uomini ricchi. Hope Weston, una ragazza che si sta per sposare, un lavoro come arredatrice. Ha tutto ciò che sogna. Un segno de...