“ho lasciato Arianna!” esclamò poggiando il libro per terra.
La mia gioia era quasi evidente,ma dovevo reprimerla e far finta di essere dispiaciuta.
“mi dispiace molto Andrea! Eravate una bella coppia,ma sai sono…cose che capitano..quando non si incontrano i caratteri …!”
“no…non è andata così!”
“ah…allora spiegami!”
“mi ha tradito!” mi venne da ridere,in quanto quella frase confermava tutti i miei pensieri su di lei.
“tre giorni fa per festeggiare il nostro 5° mese insieme, la chiamai dicendole che andavamo a cena!Ma lei mi disse che non poteva perché aveva una cena con dei parenti e che avremmo dovuto rimandare!”
“e quindi?” agevolai.
“quella sera stessa,decisi di uscire con degli amici e andare in un bar a prenderci qualcosa,quando ad un tratto la vedo uscire da un locale abbracciata ad uno. All’inizio pensai che era uno dei suoi parenti,ma non sembrava così!” stava per piangere…
“iniziai a seguirla e vidi che entrò all’interno di un appartamento. Lei iniziò a baciarlo molto appassionatamente,mentre lui la toccava.Dopo lui aprì la porta di casa ed entrarono dentro.Le feci delle foto,e il giorno dopo gliele mostrai. Non gli importava niente.Era impassibile come una foglia quando cade per terra.Non provava neanche un briciolo di vergogna e per evitare i miei occhi giocava con il nastro della maglietta. Tanto bella quanto troia!Così la lasciai! Per questo non mi sono fatto sentire fino ad oggi. Sono stato troppo male!”
“mi dispiace…veramente!”
Non so perché ma sentivo dentro di me come un senso di colpa per aver provato un senso di contentezza per il fatto che si erano lasciati,ma vederlo così,mi spezzava il cuore.
Lo abbracciai forte.
“si supera tutto….fidati!Never lose hope!Ricordatelo!” gli sussurrai.
Dovevo chiudere tutte l’emozioni che provavo in cassetto e buttare una volta per tutte la chiave.
“grazie di esistere!” rispose.
Lo guardai,distaccando,solo per un istante la mia testa dal suo collo. Sentivo i nostri battiti aumentare,così forte che si confondevano con il rumore assordante della pioggia.
Adoravo come mi stringeva dietro la schiena e il suo dolce profumo che penetrava dentro ogni poro della mia pelle rendendomi viva.
In quell’istante io capì l’importanza della sua esistenza. Lui mi dava la forza,nel poter dire “dai che ci riesci!”. Lui era il mio tutto,che si richiudeva nel segno di infinito.
Quel momento fu interrotto da una chiamata di un suo amico.Staccò le mani dal mio corpo e si alzò per rispondere. Si era dimenticato di un'importante convegno così preparò la borsa velocemente e se ne andò.
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l'essenza di vivere
General FictionCamilla, una ragazza di 17 anni che si trova a lottare quasi sempre tra il dolore e la voglia di ricominciare da zero. Le viene tolto tutto. Il suo adorato fratello e il padre morti in un incidente stradale, insieme alla madre che si trova in uno s...